La Badessa (Ichino Brugnatelli e Associati): “I contraccolpi dei dazi, a rischio migliaia di posti di lavoro”

Tagli di personale, aumento dei licenziamenti individuali e collettivi e riorganizzazioni. I dazi annunciati da Donald Trump per ora sono stati “congelati”, ma “la sensazione è che si tratti della quiete prima della tempesta». Ne è convinto l’avvocato Francesco Antonio La Badessa, partner dello Studio Ichino Brugnatelli e Associati di Milano e specializzato da oltre […] L'articolo La Badessa (Ichino Brugnatelli e Associati): “I contraccolpi dei dazi, a rischio migliaia di posti di lavoro” proviene da Economy Magazine.

Mag 15, 2025 - 19:50
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La Badessa (Ichino Brugnatelli e Associati): “I contraccolpi dei dazi, a rischio migliaia di posti di lavoro”

Tagli di personale, aumento dei licenziamenti individuali e collettivi e riorganizzazioni. I dazi annunciati da Donald Trump per ora sono stati “congelati”, ma “la sensazione è che si tratti della quiete prima della tempesta». Ne è convinto l’avvocato Francesco Antonio La Badessa, partner dello Studio Ichino Brugnatelli e Associati di Milano e specializzato da oltre trent’anni in diritto del lavoro, che parla delle possibili implicazioni per le aziende italiane, sopratutto le Pmi che hanno rapporti diretti con gli States, che operano in settori nevralgici come  automotive, agroalimentare, meccanica: “Avranno impatti per svariati milioni di euro, con la conseguenza che, soprattutto nel Centro Nord e in particolare nel Triveneto, ci sarà una perdita di decine di migliaia di posti di lavoro nelle aziende medio-piccole inserite in queste filiere”. Oltre alle ricadute di natura giuridica e contrattuale in ambito internazionale, con la crescita dei contenziosi anche in materia doganale, in campo giuslavoristico i dazi potrebbero portare a “tagli di personale per crisi aziendali, cali produttivi strutturali, diminuzioni di ordinativi. Ci sarà un aumento dei licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo, e in casi più gravi procedure di licenziamento collettivo – sottolinea l’avvocato -. Inoltre, ci saranno riorganizzazioni all’interno delle aziende, con trasferimenti, demansionamenti, riduzione dell’orario di lavoro, mobilità interne e attivazione delle procedure di solidarietà, con accordi individuali o di natura sindacale”.

Una situazione delicata, che potrebbe portare il governo ad attivare strumenti di natura emergenziale, “così come è avvenuto durante il Covid: questo impatterà anche sulle relazioni industriali, con un obbligatorio confronto con i sindacati”. Se è vero che, almeno per ora, non sono ancora emerse difficoltà oggettive per le aziende, soprattutto per il fatto che i dazi non sono ancora in vigore, lo è anche che “ci sono interlocuzioni in corso tra i diversi Paesi e gli Usa, ma la strada è tracciata: direi che siamo nel periodo della quiete prima della tempesta, gli effetti dei dazi potrebbero farsi sentire prepotentemente nei prossimi mesi e le aziende sono già in allerta – rimarca La Badessa -. Gli effetti potrebbero essere percepiti anche dal sistema bancario e finanziario, con i grandi istituti americani che stanno rivedendo la propria presenza in Europa, anche per le grandi oscillazioni delle Borse negli ultimi anni e per l’introduzione dell’Intelligenza artificiale nella gestione dei conti dei clienti, accentrando le strutture del Vecchio Continente in pochi Paesi”.

Le ripercussioni dei dazi potrebbero colpire anche i professionisti del mondo legale, con “un sensibile aumento delle cause per gli avvocati che si occupano di diritto del lavoro: ma il rischio è che si tratti di lavoro pagato poco o non pagato”.

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