Banca d’Italia vince la causa: i Savoia perdono anche i gioielli della corona

Il tentativo dei Savoia di riappropriarsi dei gioielli della corona si conclude con un nulla di fatto. Il tribunale civile di Roma ha respinto la causa intentata da Vittorio Emanuele, Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice di Savoia, che rivendicavano la proprietà dei preziosi custoditi dalla Banca d’Italia dal 1946. Per i giudici, non […] L'articolo Banca d’Italia vince la causa: i Savoia perdono anche i gioielli della corona proviene da Economy Magazine.

Mag 15, 2025 - 19:50
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Banca d’Italia vince la causa: i Savoia perdono anche i gioielli della corona

Il tentativo dei Savoia di riappropriarsi dei gioielli della corona si conclude con un nulla di fatto. Il tribunale civile di Roma ha respinto la causa intentata da Vittorio Emanuele, Maria Pia, Maria Gabriella e Maria Beatrice di Savoia, che rivendicavano la proprietà dei preziosi custoditi dalla Banca d’Italia dal 1946. Per i giudici, non si tratta di beni privati, ma di dotazione regia, appartenenti allo Stato italiano da quando la monarchia è tramontata.

Il passaggio

I monili vennero depositati il 5 giugno 1946, tre giorni dopo il referendum tra monarchia e repubblica, dal ministro della Real Casa Falcone Lucifero. Un passaggio che oggi assume il valore di una vera e propria consegna della corona alla nuova Repubblica. Il verdetto è inequivocabile: nessun diritto per gli eredi, e nessuna restituzione.

La questione di legittimità costituzionale

Inoltre, la corte ha definito priva di fondamento la questione di legittimità costituzionale sollevata dai Savoia, respingendo anche la richiesta di coinvolgimento della Corte costituzionale. La porta si chiude definitivamente. Nel caveau di via Nazionale, secondo le ricostruzioni giornalistiche, si trovano oltre 6.700 diamanti, 2.000 perle, e una serie di gioielli dal valore stimato attorno ai 300 milioni di euro. Mai esposti al pubblico, restano sigillati da quasi ottant’anni. Olina Capolino, per anni capo dell’ufficio legale della Banca d’Italia, commenta: «È la conclusione più giusta per una vicenda lunga e complessa. Mi auguro ora che questi gioielli possano finalmente essere mostrati nei musei».

La causa

La causa era stata avviata nel 2022, dopo il rifiuto formale da parte della Banca d’Italia di restituire i beni, chiesto nel 2021. Gli eredi sostenevano che i preziosi fossero frutto di acquisti e donazioni personali, e dunque da considerarsi parte del patrimonio familiare. Ma i giudici hanno escluso qualsiasi base per la loro pretesa. Per Vittorio Emanuele, che non ha mai smesso di coltivare un legame simbolico con il trono perduto, si tratta dell’ennesima sconfitta. Anche l’ultima eredità materiale della monarchia sembra destinata a restare nella storia, non nelle mani della dinastia.

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