Comuni in prima linea tra PNRR e digitalizzazione: il dossier IFEL - ANCI
lentepubblica.it Alcuni recenti dossier elaborati da IFEL – Fondazione ANCI mostrano come i Comuni siano ancora una volta protagonisti sul fronte degli investimenti del PNRR, con un focus particolare sulla materia della digitalizzazione. L’Italia punta sempre più sull’Unione Europea per finanziare gli investimenti pubblici, e i Comuni ne sono i principali attori. Secondo i dati di […] The post Comuni in prima linea tra PNRR e digitalizzazione: il dossier IFEL - ANCI appeared first on lentepubblica.it.

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Alcuni recenti dossier elaborati da IFEL – Fondazione ANCI mostrano come i Comuni siano ancora una volta protagonisti sul fronte degli investimenti del PNRR, con un focus particolare sulla materia della digitalizzazione.
L’Italia punta sempre più sull’Unione Europea per finanziare gli investimenti pubblici, e i Comuni ne sono i principali attori. Secondo i dati di IFEL, la Fondazione dell’ANCI che si occupa di finanza locale, il 73% delle risorse impiegate a livello nazionale nel 2024 proviene da fondi europei. Una quota che, per quanto riguarda gli enti locali, sale al 55%.
Nel periodo 2021-2026, il nostro Paese può contare su 357,6 miliardi di euro tra Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e fondi strutturali di coesione, con una media annua di oltre 56 miliardi. Di questi, più di 10 miliardi all’anno sono destinati agli investimenti dei Comuni.
È in questo contesto che IFEL ha organizzato a Bruxelles un incontro strategico con eurodeputati, amministratori locali e membri del Comitato europeo delle Regioni. Obiettivo: discutere la revisione delle politiche di coesione dell’UE in vista del nuovo Quadro finanziario pluriennale 2028-2035 e riaffermare il ruolo delle città nella governance europea.
“Una riforma che sarà decisiva per il futuro di territori e cittadini”, ha affermato il presidente dell’ANCI, Gaetano Manfredi, intervenendo con un videomessaggio. “La revisione delle politiche di coesione, infatti, non è solo un tema tecnico, ma strategico per la competitività dell’intera Unione”.
Comuni protagonisti nella realizzazione dei progetti del PNRR e leader nella digitalizzazione: i dati IFEL
L’efficacia degli enti locali nell’attuare gli investimenti previsti dal PNRR è testimoniata dai numeri: il 74,5% dei bandi pubblici aggiudicati riguarda i Comuni. Questo li posiziona come i principali attori nella messa a terra delle misure finanziate. Tuttavia, per far crescere la portata di tali interventi, serve un approccio più agile: regole semplificate e tempi più snelli per rendere effettiva la spesa.
Alessandro Canelli, presidente di IFEL, ha evidenziato come le scelte delle istituzioni europee nei prossimi mesi saranno cruciali anche per le amministrazioni locali italiane:
“La politica di coesione deve essere rinnovata nei metodi, ma preservata nei suoi obiettivi. Abbiamo il dovere di rafforzare l’impegno sulle politiche abitative e favorire una reale integrazione tra governance locale ed europea”.
Un appello condiviso anche da Matteo Bianchi, componente del Comitato delle Regioni, che ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i cittadini nei processi decisionali, costruire reti tra Comuni e semplificare l’accesso ai fondi:
“La coesione è fondamentale per ridurre i divari regionali e favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Le amministrazioni comunali sono in prima linea, ma vanno supportate nella digitalizzazione e nella gestione dei progetti”.
Il digitale corre, trainato dai Comuni
Come mostrato anche dall’analisi congiunta IFEL–Il Sole 24 Ore, pubblicata nella rubrica “Il PNRR delle cose”, fotografa l’avanzamento degli investimenti digitali a livello locale. I numeri parlano chiaro: a dicembre 2024 era già concluso il 52% degli interventi, mentre un altro 41% risultava in fase di realizzazione. In totale, sono 67.989 i progetti attivi, per un valore di 18 miliardi di euro. Di questi, quasi il 93% è in fase avanzata o ultimata.
Contrariamente a quanto accaduto in altri ambiti, non emergono disparità evidenti tra Nord e Sud. Se è vero che il Settentrione ospita circa la metà delle iniziative, il Mezzogiorno beneficia del 41% dei fondi complessivi, pari a 5,6 miliardi. Il Centro si attesta al 24,35% con 3,3 miliardi, mentre al Nord spettano 4,8 miliardi (34,6%).
Tra i progetti più rilevanti, spiccano:
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Brescia, che ha investito 1,5 milioni nella sicurezza informatica in risposta a un grave attacco hacker;
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Roma Capitale, che utilizzerà oltre 1 milione per realizzare 25 centri di facilitazione digitale in tutti i municipi;
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Campania, dove IFEL regionale ha avviato un piano per aprire 347 punti di assistenza digitale con un budget di 14 milioni, con l’obiettivo di formare quasi 275mila cittadini entro la fine del 2025.
Un modello da difendere
Per IFEL, la centralità dei Comuni non è una questione corporativa, ma una scelta di visione.
“Le città rappresentano una risorsa imprescindibile per il modello europeo”, ha concluso Canelli. “Sono il motore che può far viaggiare l’innovazione, rendendo l’Europa più coesa e competitiva”.
In un momento in cui l’Unione si interroga sul suo futuro, l’Italia punta a farsi trovare pronta: con una rete di amministrazioni locali capaci, informate e protagoniste della transizione digitale, verde e sociale.
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