Tutti pazzi per il cioccolato di Dubai, ma a quale prezzo? Ci sono grossi problemi con il pistacchio (anche Lindt è in crisi)

Un dessert nato quasi per caso, un trend partito da un video social e un’impennata nei prezzi che preoccupa i produttori: è questa la parabola del Dubai Chocolate, la barretta di cioccolato con cuore di kataifi e pistacchio che, in poche settimane, è diventata virale in tutto il mondo. Non solo online, ma anche sugli...

Apr 22, 2025 - 16:06
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Tutti pazzi per il cioccolato di Dubai, ma a quale prezzo? Ci sono grossi problemi con il pistacchio (anche Lindt è in crisi)

Un dessert nato quasi per caso, un trend partito da un video social e un’impennata nei prezzi che preoccupa i produttori: è questa la parabola del Dubai Chocolate, la barretta di cioccolato con cuore di kataifi e pistacchio che, in poche settimane, è diventata virale in tutto il mondo. Non solo online, ma anche sugli scaffali di pasticcerie, negozi di dolci e supermercati, dove è spesso difficile da trovare.

La scintilla è scoccata su TikTok, dove milioni di utenti – da influencer a semplici golosi – hanno iniziato a recensire o replicare la barretta virale, nata nel 2021 dalla mente creativa dell’ingegnera britannico-egiziana Sarah Hamouda, fondatrice del brand Fix Dessert Chocolatier. Ispirata alla tradizione araba del knafeh, la sua versione racchiude la croccantezza del kataifi (una pasta filiforme usata in molti dolci mediorientali) e la morbidezza di una crema al pistacchio all’interno di un guscio di cioccolato fondente.

In pochi mesi, la tavoletta ha saputo conquistare pasticcerie e supermercati in tutto il mondo. Tra le prime a fiutare il potenziale commerciale è stata Lindt, che ha bruciato le tappe dei suoi tradizionali lunghi processi di sviluppo per lanciare, a novembre 2024, un’edizione limitata del Dubai chocolate in alcune boutique selezionate in Germania. Le scorte si esauriscono in poche ore, con file fuori dai negozi e rivendite su eBay a prezzi decuplicati.

Il successo è tale che Lindt decide di trasformare il Dubai chocolate in un prodotto permanente, modificando leggermente la ricetta per adattarla alla produzione su larga scala. Subito dopo arrivano anche Esselunga, con la tavoletta “Delica Dore”, e Lidl, con la linea “Dubai Style” a marchio J.D. Gross. In parallelo, anche i pasticceri artigianali si cimentano nella propria versione del trend: tra questi, Ernst Knam, che propone una versione gourmet con pistacchio siciliano, kataifi dorato e sale Maldon.

Il rovescio della medaglia: cosa sta succedendo al pistacchio?

Il successo planetario del Dubai chocolate ha avuto conseguenze inaspettate ma molto concrete sul mercato globale del pistacchio. Uno degli ingredienti chiave della ricetta, insieme a cioccolato, tahina e pasta kataifi, è proprio la crema al pistacchio, spesso ottenuta da pistacchi di alta qualità. Ma la domanda generata da questo nuovo trend ha innescato una vera e propria carenza globale di pistacchi, che sta facendo lievitare i prezzi e mettendo in difficoltà anche grandi marchi come Lindt, che faticano ora a soddisfare la domanda.

Il boom del cioccolato di Dubai ha insomma scatenato una vera e propria corsa al pistacchio, portando a una carenza internazionale di questo ingrediente chiave, coltivato principalmente tra Stati Uniti e Iran. Secondo Giles Hacking, esperto della società commerciale CG Hacking che si occupa di frutta secca, nel giro di un anno il prezzo dei pistacchi è salito da 7,65 a 10,30 dollari al chilo.

Il problema non nasce solo dalla domanda sempre più ampia ma anche dal raccolto negli Stati Uniti, il maggior esportatore mondiale, che è stato deludente. Meno pistacchi del solito, anche se di qualità superiore, che sono stati destinati alla vendita come frutto intero ancora nel guscio, lasciando meno materia prima per creme e ripieni.

Intanto, le esportazioni iraniane verso gli Emirati Arabi Uniti sono aumentate del 40% nei sei mesi precedenti a marzo rispetto all’anno precedente, segno che l’effetto TikTok ha avuto un impatto diretto anche sulle rotte commerciali.

Tutto per una tavoletta virale. E non è la prima volta che un trend gastronomico del genere manda in tilt un intero settore. Era già accaduto con l’avocado toast e la pink latte mania, ma il caso del Dubai Chocolate mostra quanto oggi i social media siano capaci di influenzare non solo le mode alimentari, ma anche i mercati delle materie prime.

E mentre il pistacchio diventa una merce rara, c’è chi si chiede: vale davvero la pena rincorrere ogni trend, se poi a farne le spese sono produttori, consumatori e piccoli artigiani?

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