Contro i terremoti, il Giappone sta puntando sulle case “flottanti” ad aria compressa
Nel cuore di uno dei Paesi più soggetti ai terremoti al mondo, il Giappone sta rivoluzionando la sicurezza sismica delle abitazioni grazie a una tecnologia sorprendente: case che “fluttuano” grazie all’aria compressa, ideate dall’azienda Air Danshin Systems. Un’idea visionaria che sfrutta un sistema di sollevamento rapido per staccare fisicamente le case dal terreno durante un...

Nel cuore di uno dei Paesi più soggetti ai terremoti al mondo, il Giappone sta rivoluzionando la sicurezza sismica delle abitazioni grazie a una tecnologia sorprendente: case che “fluttuano” grazie all’aria compressa, ideate dall’azienda Air Danshin Systems. Un’idea visionaria che sfrutta un sistema di sollevamento rapido per staccare fisicamente le case dal terreno durante un sisma, evitando il contatto diretto con le scosse.
Come funziona il sistema antisismico

©Air Danshin
Questa tecnologia futuristica poggia su un principio tanto semplice quanto efficace: una borsa d’aria collocata sotto la casa resta sgonfia in condizioni normali. Ma al primo segnale di un terremoto, rilevato da avanzati sensori sismici, il sistema si attiva in meno di un secondo. L’airbag si gonfia con estrema rapidità e solleva l’abitazione di circa tre centimetri, tenendola sospesa sopra il suolo fino alla fine delle scosse.
Terminato l’evento sismico, il cuscino si sgonfia gradualmente, permettendo alla casa di riposizionarsi dolcemente sulla sua base, senza alcun danno strutturale. Questa risposta automatica e quasi istantanea rappresenta una svolta radicale nella prevenzione antisismica, specialmente se integrata con le sofisticate reti di rilevamento sismico giapponesi.
La vera prova del fuoco per questo sistema è arrivata nel 2021, durante un violento terremoto di magnitudo 7.3. Le abitazioni dotate della tecnologia Air Danshin sono rimaste perfettamente intatte, mentre altre strutture nei dintorni hanno subito danni. Questo successo ha confermato l’efficacia dell’innovazione, che offre un’alternativa concreta ai tradizionali sistemi di isolamento sismico, spesso più invasivi e costosi.
Soluzione accessibile e a basso impatto: perfetta anche per edifici esistenti
Uno dei grandi vantaggi di questa tecnologia è che non richiede interventi strutturali invasivi. Può essere installata sia in edifici di nuova costruzione che in quelli già esistenti. Il costo stimato per il retrofit si aggira intorno ai 3 milioni di yen (circa 37.000 dollari), una cifra molto più contenuta rispetto ai sistemi antisismici convenzionali. Inoltre, l’intero meccanismo è progettato per funzionare in modo autonomo, con manutenzione minima e lunga durata.
Nonostante i suoi numerosi vantaggi, il sistema presenta alcuni limiti: è attualmente indicato soprattutto per edifici bassi, fino a tre piani, e necessita di un terreno regolare per funzionare correttamente. Inoltre, le primissime scosse di un terremoto — che possono essere le più violente — potrebbero precedere l’innesco del sistema, rappresentando una criticità da migliorare.
Nonostante ciò, le case “fluttuanti” rappresentano un salto evolutivo nella progettazione antisismica. In un Paese come il Giappone, dove convivere con i terremoti è una realtà quotidiana, questa tecnologia potrebbe diventare presto uno standard per la sicurezza abitativa.
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Fonte: Air Danshin
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