AI, ambiente e non solo. Papa Francesco, i quattro momenti storici più importanti del suo pontificato

Il Santo Padre ha partecipato al G7 del 2024 in Puglia dove ha parlato di Intelligenza artificiale. Cruciale anche lo sforzo per dialogare con la Cina

Apr 25, 2025 - 09:10
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AI, ambiente e non solo. Papa Francesco, i quattro momenti storici più importanti del suo pontificato

Riconosciuto come il Papa degli ultimi, dei poveri, dei migranti e delle periferie, Papa Francesco ha interpretato il ruolo di successore di San Pietro all’insegna del Vangelo e dei suoi messaggi di accoglienza e ascolto. Dal 2013, anno della sua elezione, al 2025 sono stati diversi i momenti importanti che hanno definito la sua figura pubblica. Ne abbiamo selezionati quattro.

Il viaggio a Lampedusa di Papa Francesco

Nel 2013 Papa Francesco, da poco eletto, ha compiuto il suo primo viaggio sull’isola di Lampedusa per dimostrare vicinanza ai migranti. In quell’occasione ha utilizzato una delle espressioni simbolo del suo pontificato, la globalizzazione dell’indifferenza.

«Oggi nessuno nel mondo si sente responsabile di questo – ha detto Papa Francesco nell’omelia a Lampedusa oltre dieci anni fa – abbiamo perso il senso della responsabilità fraterna; siamo caduti nell’atteggiamento ipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cui parlava Gesù nella parabola del Buon Samaritano […]. La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza».

L’Enciclica Laudato si’

Un altro momento importante del pontificato di Francesco coincide con la pubblicazione nel 2015 dell’Enciclica Laudato si’, focalizzata sulla cosiddetta ecologia integrale. Bergoglio ha difeso il creato in tutto il suo insieme, dalle persone all’ambiente. La cura del pianeta è sempre stata al centro dei suoi messaggi.

«In molti luoghi del pianeta – ha scritto nell’Enciclica il Santo Padre – gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura. Tanto i rifiuti industriali quanto i prodotti chimici utilizzati nelle città e nei campi, possono produrre un effetto di bio-accumulazione negli organismi degli abitanti delle zone limitrofe, che si verifica anche quando il livello di presenza di un elemento tossico in un luogo è basso. Molte volte si prendono misure solo quando si sono prodotti effetti irreversibili per la salute delle persone».

Il primo Papa al G7 per parlare di AI

Lo ha ricordato nei giorni scorsi la premier Meloni. Papa Francesco è stato il primo pontefice a intervenire all’interno di un G7 e lo ha fatto nel 2024 in Puglia, dove ha parlato di Intelligenza artificiale.

«Non possiamo, del resto, dubitare che l’avvento dell’intelligenza artificiale rappresenti una vera e propria rivoluzione cognitivo-industriale, che contribuirà alla creazione di un nuovo sistema sociale caratterizzato da complesse trasformazioni epocali – ha detto il Papa durante l’incontro del G7 -. Ad esempio, l’intelligenza artificiale potrebbe permettere una democratizzazione dell’accesso al sapere, il progresso esponenziale della ricerca scientifica, la possibilità di delegare alle macchine i lavori usuranti; ma, al tempo stesso, essa potrebbe portare con sé una più grande ingiustizia fra nazioni avanzate e nazioni in via di sviluppo, fra ceti sociali dominanti e ceti sociali oppressi, mettendo così in pericolo la possibilità di una “cultura dell’incontro” a vantaggio di una “cultura dello scarto”».

Il dialogo complesso con la Cina

Nell’eredità di Papa Francesco c’è anche il dialogo complesso con la Cina. Il Pontefice ha più volte dichiarato che l’Asia rappresenta il futuro della Chiesa Cattolica. Nel 2018 è stato firmato un accordo tra Vaticano e Cina – rinnovato per tre volte – che ha permesso una collaborazione sulla nomina dei vescovi, pratica per decenni ad esclusiva discrezione di Pechino. Un ruolo fondamentale in questo successo diplomatico è stato giocato dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che in questi giorni viene più volte citato come possibile successore di Papa Francesco.