Nel nome del Drake. Ferrari l’aveva previsto:: "Un piccolo Nurburgring»

La pista porta il nome anche del figlio Dino, scomparso per la distrofia. Il primo successo ’ufficiale’ nel mondiale nel 1980 con Nelson Piquet.

Mag 17, 2025 - 07:18
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Nel nome del Drake. Ferrari l’aveva previsto:: "Un piccolo Nurburgring»

Nel nome ci sono il Drake e il amato suo figlio, Enzo e Dino Ferrari, perché il creatore del mito del cavallino a questa pista che dista solo 80 km da Maranello era legatissimo e ci teneva in modo particolare. Aveva contribuito in modo decisivo a farlo costruire, quando ancora era solo un terreno che costeggiava il fiume e il Drake disse: "Sarà un piccolo Nürburgring".

E in effetti non è mai stato un circuito come tutti gli altri, quello del Santerno. Perché si percorre in senso antiorario. Ma anche la sua storia mescola tradizione e innovazione. Inaugurato nel 1953, solo a partire dal 1979 ha ospitato la Formula 1, anche se in quella edizione la gara non era valida per il campionato. L’anno dopo però arrivò il debutto nel calendario ufficiale, allora come Gran Premio d’Italia al posto di Monza, poi dal 1981 fino al 2006 come Gran Premio di San Marino.

Nel 1980, l’anno della prima volta, tutto sembrava scritto per il dominio della Renault che per prima aveva sposato il turbo. In effetti Jabouille e Arnoux avevano dominato le prove, anche la Ferrari schierò per la prima il motore turbo (126C), sulla macchina di Gilles Villeneuve che però in gara preferì portare la versione con il motore aspirato, uscendo in gara per un brutto incidente prima della Tosa. Una curiosità: quel gran premio fu vinto da Nelson Piquet sulla Brabham davanti alle Williams di Jones e Reutemann. Piquet è il padre della compagna di Max Verstappen, che ha appena reso padre il campione del mondo.

Ma il nome di Imola è legato indissolubilmente, purtroppo, a quello di Ayrton Senna, che sul Santerno perse la vita in un weekend maledetto del 1994, nel quale morì anche Roland Ratzenberger. Dopo quella gara il circuito subì molte modifiche nel nome della sicurezza, le curve più veloci come Tamburello e Villeneuve furono sostituite da chicane. Per troppo tempo Imola fu assente dal mondiale, tornando solo dopo 14 anni nel 2020, durante la pandemia, come gp dell’Emilia Romagna.

Quell’anno incredibilmente l’Italia ospitò addirittura tre gran premi, compreso quello di Toscana che si tenne al Mugello, ma fu una stagione atipica proprio a causa della pandemia, con circuiti venuti a soccorrere gli organizzatori del mondiale dopo alcune tappe annullate.