Bono, come nasce una rockstar: "Il mio canto è frutto del dolore"
Fuori concorso il documentario sul leader degli U2. "La morte di mia madre mi ha segnato, avevo 14 anni"

di Giovanni Bogani
CANNES
"Amo il festival di Cannes, questi Oscar sul mare. Un festival nato da un’idea di libertà, quando la Mostra del cinema di Venezia era controllata da Mussolini e dal suo amico con i buffi baffetti da Charlie Chaplin. In Francia dissero: lo faremo noi, un festival libero. Dovettero aspettare la fine della guerra, ma ci riuscirono. E sono contento di portare qui questo piccolo film, sulla mia piccola famiglia e sui primi tempi degli U2". Bono Vox è a Cannes, dove ieri è stato presentato fuori concorso Bono: Stories of Surrender, il documentario che Andrew Dominik ha realizzato su di lui, e che prende le mosse dal memoir scritto da Bono nel 2022, Surrender: 40 Songs, One Story. Un film intimo, in scena ci sono soltanto lui, quattro sedie, un tavolo. "A volte andiamo in tour con 250 camion – ha detto Bono – Qui, tutto il materiale di scena sta in un furgoncino".
Andrew Dominik, il regista neozelandese autore di Blonde, biopic su Marilyn Monroe, ha filmato Bono durante un one-man show al Beacon Theatre di New York. Ci sono le performance di alcune canzoni iconiche. Ma soprattutto, c’è Bono che racconta alcuni snodi cruciali della sua vita. Come l’operazione chirurgica al cuore che ha dovuto subire nel 2016, per una patologia cardiaca congenita che rischiava di farlo morire. "Ricordo la mancanza d’aria, la sensazione che i miei polmoni si stessero allagando, di non riuscire a respirare. È stata la cosa più vicina al panico che abbia mai dovuto affrontare".
Bono si confessa, scava nel passato. Rivela la tragedia che ha segnato la sua adolescenza. La madre muore improvvisamente, per un’emorragia cerebrale sopravvenuta mentre assiste al funerale del nonno. Bono – che si chiama ancora Paul David Hewson – ha quattordici anni. "L’ultima volta che vidi mia madre viva fu al funerale di suo padre. La reazione di mio padre a questa tragedia fu di non parlare mai più di lei. Non credo sia stata una buona strategia, ma ora non provo rancore per lui, Bob, il Da". Nel film lo chiama "Il Da", the dad.
Un dolore doppio. Una madre che scompare, un padre che cerca di rimuoverne anche il ricordo. Da quel dolore nasce un canto che è come un urlo: "Desideravo ardentemente l’attenzione di mio padre, quindi cantavo sempre più forte". Solo adesso si è riconciliato con quel padre, ora scomparso.
Poi, i destini di una vita che si giocano in una manciata di giorni. "Nel giro di una settimana, conobbi la mia futura moglie Ali e i miei compagni di band". Ali, cioè Alison Stewart, con cui avrà quattro figli, e i suoi compagni di musica e di vita: Dave Evans, cioè The Edge, Larry Mullen jr e Adam Clayton. Gli U2, con cui venderà più di 170 milioni di album, con cui vincerà ventidue Grammy Awards, entrando nella leggenda del rock. Sono scappato col circo, ho sposato Ali e sono andato in giro con la band", ricorda Bono, in un’intervista concessa giovedì al sito Deadline. "All’inizio non era cantare, il mio. Era una specie di lamento primordiale, era la voglia di non essere ignorati. Un canto che nasceva dal dolore, come il blues".
Parla della guerra. "Abbiamo una guerra sul territorio europeo, una guerra che potrebbe estendersi: ci stiamo preparando all’idea che l’America potrebbe non essere al nostro fianco. Il mondo non è mai stato così vicino a una guerra mondiale nella mia vita. Ho la sensazione che questo è un momento in cui l’Europa si unirà". Ma ancora più, lo preoccupa l’atteggiamento di Donald Trump, il taglio degli aiuti umanitari che ha annunciato. Trump ha tagliato i fondi ai programmi di aiuti, compreso quello per la lotta all’Aids, che si stima abbia salvato 26 milioni di vite. "Qui si tratta di vite umane. Di bambini – dice Bono – Posso capire che si decida di non spendere denaro per gente che vive in angoli remoti del mondo e che non vota. Non è illogico. Ciò che è illogico è farlo senza preavviso, senza dare alle popolazioni la possibilità di prepararsi".
E torna a parlare del padre. "È lui che mi ha dato il senso dell’ingiustizia che c’è nel mondo. Mi ha dato non solo qualcosa contro cui lottare, ma anche qualcosa per cui lottare". Il film uscirà su AppleTv+ il 30 maggio.
[/EMPTYTAG]