Borse di nuovo vicine ai massimi storici

L’indice MSCI World è in lieve calo dopo sette sedute consecutive con il segno positivo, il super indice delle borse mondiali è sui massimi da febbraio, a pochissima distanza dai massimi storici.Il mercato sembra ora prevedere che i dazi statunitensi si stabilizzeranno alla fine su un livello che provoca un rallentamento economico ma non la recessione.

Mag 16, 2025 - 13:44
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Borse di nuovo vicine ai massimi storici

La distensione sui commerci non sembra più in grado di sostenere il rialzo dell’azionario, stanno emergendo sempre di più dei segnali di stanchezza del movimento, anche se il quadro di fondo resta da Toro. La settimana sta per chiudersi con il primo modesto calo dell’indice MSCI World dopo sette sedute consecutive con il segno positivo, il super indice delle borse mondiali è sui massimi da febbraio, a pochissima distanza dai massimi storici. 

Ieri Wall Street ha girato al rialzo dopo un avvio debole: comincia a riaffacciarsi un tema già visto molte volte in passato: tanto peggio per l’economia e tanto meglio per la borsa (perché la Federal Reserve abbasserà di più il costo del denaro). I prezzi all'ingrosso, tracciati dall'indice dei prezzi alla produzione, sono scesi inaspettatamente in aprile, mentre le vendite al dettaglio sono risultate leggermente inferiori alle stime. L'indice S&P 500 è salito dello 0,4%. Grazie alla spinta dei titoli più difensivi, che hanno sovraperformato i tecnologici, il Dow Jones ha guadagnato lo 0,6%. Il Nasdaq Composite è sceso dello 0,2%, interrompendo una striscia vincente di sei sedute.

Il più grande rivenditore al dettaglio degli Stati Uniti ha detto che le politiche tariffarie probabilmente costringeranno ad aumentare i prezzi nei negozi: "Siamo in grado di gestire la pressione sui costi delle tariffe come e meglio di chiunque altro", ha dichiarato stamattina agli investitori l'amministratore delegato di Walmart Doug McMillon. "Ma anche a livelli ridotti, l'aumento delle tariffe comporterà un aumento dei prezzi".

Il mantenimento delle stime per l'anno in corso "implica la convinzione che le discussioni sulla politica commerciale sfoceranno in accordi bilaterali", ha dichiarato il direttore finanziario John David Rainey. Tuttavia, se dovessimo assistere a un ripristino di livelli tariffari drasticamente più elevati, l'impatto sui nostri dati finanziari potrebbe essere significativo e persino mettere a rischio la nostra capacità di far crescere gli utili anno dopo anno".

Il mercato sembra ora prevedere che i dazi statunitensi si stabilizzeranno alla fine su un livello che provoca un rallentamento economico ma non la recessione. Le previsioni di crescita degli Stati Uniti per il 2025 sono dell'1,4%, il che implica una crescita del 2% nei prossimi trimestri dopo la crescita negativa del 1° trimestre. Secondo François Rimeu, Senior Strategist, Crédit Mutuel Asset Management potrebbe essere “una previsione ottimistica”. C’è da essere più pessimisti del mercato perché rispetto ad analoghe situazioni del passato, oggi ci sono meno risparmi e quindi nessuna riserva per i consumatori. 

Nei prossimi mesi riteniamo quindi probabile una riduzione dei consumi, una volta che gli effetti della guerra commerciale si faranno sentire, cosa che dovrebbe iniziare a verificarsi nei prossimi 3 mesi. I sondaggi del Conference Board e quelli relativi alle intenzioni di investimento sono al momento a livelli storicamente preoccupanti, cosa che ci risulta difficile da ignorare”, scrive nella nota di ieri lo strategist. In aggiunta, potrebbe mancare il sostegno monetario. “Questa volta la Fed non sarà anticipatrice, quanto piuttosto reattiva. Se le attese di inflazione sono attendibili, nella seconda metà dell'anno la Federal Reserve si troverà di fronte a un'inflazione core (implicita) superiore al 3,5%, che le consentirà di abbassare i tassi solo in caso di forte calo dell'attività economica, soprattutto sul mercato del lavoro”.

Le borse dovrebbero aprire in lieve rialzo, future del Dax di Francoforte +0,1%.

Ieri il Ftse Mib di Milano è arrivato alla sesta seduta consecutiva di rialzo, la nona nelle ultime dieci e sui massimi di lunghissimo periodo: da inizio anno il guadagno è del 18,2%, contro il +6,4% di Parigi.
Lunedì è una giornata calda per lo stacco dei dividendi a Piazza Affari.

La Casa Bianca sta intensificando gli attacchi alle norme digitali europee in una campagna in cui Washington afferma di voler difendere la libertà di parola e allo stesso tempo proteggere gli interessi commerciali delle sue aziende. Lo riporta il Wall Street Journal citando la richiesta inviata dal Dipartimento di stato ai suoi uffici in Europa chiedendo "esempi di sforzi governativi per limitare la libertà di parola". nel mirino degli Stati Uniti ci sono le norme con cui l'Unione Europea mira a stabilite come i giganti tecnologici - da Apple ad Alphabet, da Amazon a Meta - dovrebbero controllare i contenuti online. Lo scontro sulle politiche digitali arriva in un momento in cui i rapporti fra l'Ue e gli Stati Uniti sono tesi per i dazi di Trump ma anche per le divergenze sull'Ucraina. 

L'inizio dei colloqui tra la delegazione russa e quella ucraina a Istanbul è prevista oggi alle 10 ora locale (le 9 l'ora italiana), ha annunciato il capo dei negoziatori russi, Vladimir Medinsky. "Domani mattina, dalle 10, aspetteremo la parte ucraina, che dovrebbe arrivare per l'incontro", ha detto ieri sera Medinsky, citato dall'agenzia Ria Novosti.


In Asia Pacifico, scendono le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong in calo dello 0,5%. Shanghai Composite -0,4%.

Prima contrazione in quattro trimestri per l'economia giapponese, ancora alla ricerca di risposte dall'amministrazione Trump sugli accordi commerciali, che hanno seguito l'imposizione di dazi e sollevato timori sulla sostenibilità delle esportazioni. Nel periodo da gennaio a marzo, il calo del Pil è dello 0,2%, superiore alle previsioni di un meno 0,1%.

Su base annualizzata la contrazione è pari allo 0,7%, con la flessione della domanda esterna che ha pesato per lo 0,8% sul prodotto interno lordo. Secondo i dati dell'ufficio di Gabinetto, nel primo trimestre le esportazioni hanno registrato una diminuzione dello 0,6%, mentre la domanda dell'import è crescita del 2,9%, incidendo negativamente sulla formazione del Pil, malgrado l'accelerazione degli investimenti in conto capitale delle aziende, +1,4%, e in rialzo per il quarto trimestre consecutivo.

Piatta invece la spesa per consumi (+0,04%), appesantita dall'aumento generale dei prezzi. A inizio mese la Banca del Giappone (BoJ) ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita, confermando i timori di ulteriore incertezza a livello globale a causa delle tariffe commerciali imposte dall'amministrazione Trump. La BoJ stima un aumento del Pil giapponese dello 0,5% nell'anno fiscale iniziato ad aprile, rispetto alle precedenti previsioni dell’1,1%.

Unipol, nel primo trimestre dell’anno, registra un utile contabile riferito alla compagnia di 285 milioni di euro, in rialzo del 17,8%. Considerando anche il contributo al 31 marzo di Bper e Popolare di Sondrio, banche di cui Unipol, in qualità di primo socio, contabilizza a patrimonio netto, il risultato netto è 407 milioni.
La raccolta diretta assicurativa sale del 18,8% a 5 miliardi, con il danni, in crescita del 4,7%, che ha contribuito per 2,4 miliardi e il vita, i cui premi sono aumentati di oltre un terzo (+35,5%), per 2,6 miliardi. A livello patrimoniale l’indicatore Solvency ratio si attesta al 218%, in miglioramento nel trimestre di 6 punti percentuali, con l'indice di solvibilità del gruppo assicurativo al 277% del minimo regolamentare.

"Le principali azioni previste nel nuovo piano strategico 2025-2027 Stronger/Faster/Better risultano già avviate e inizieranno a produrre progressivamente i loro effetti nel corso dei prossimi trimestri”, si legge nella nota.


Terna. Le richieste di connessioni elettriche legate all'installazione di data center in Italia hanno raggiunto i 42 gigawatt a fine marzo, ha detto il Cfo Francesco Beccali.


Unicredit. Amundi ha annunciato di voler procedere entro la fine dell'anno a interventi di riorganizzazione e taglio costi, deliberati dal Cda della controllata locale il 12 maggio.


Telecom Italia. Moody’s ha alzato il rating a 'Ba2' con outlook stabile.


Pirelli. Sinochem ha respinto la proposta sulla governance perché dannosa e iniqua. Lo ha dichiarato in una nota la holding Marco Polo International attraverso cui gli azionisti cinesi detengono il 37% del gruppo di pneumatici, confermando la "volontà di collaborare”.