Robotaxi in arrivo in Europa, la cinese Baidu pronta per i test

L'azienda cinese Baidu sarebbe pronta a iniziare le sperimentazione sulle strade europee dei suoi robotaxi, già operativi a Pechino: trattative in corso con la Svizzera

Mag 17, 2025 - 07:42
 0
Robotaxi in arrivo in Europa, la cinese Baidu pronta per i test

Robotaxi pronti per la sperimentazione in Europa. L’azienda cinese Baidu avrebbe in programma di testare e lanciare nel Vecchio continente e in Turchia il servizio di vetture senza conducente, entro la fine dell’anno.

Secondo indiscrezioni, la società sarebbe in trattative con una società di trasporto pubblico svizzera per portare i taxi a guida autonoma nel Paese.

Le trattative in Svizzera

Da quanto riportato dal Wall Street Journal, infatti, il colosso cinese starebbe discutendo con AutoPosta, un ramo delle poste svizzere che fornisce servizi pubblici di autobus, per iniziare a testare e introdurre i robotaxi Baidu Apollo Go anche in Europa.

Il colosso cinese possiede una delle più grandi flotte di robotaxi al mondo e opera in città come Pechino, Wuhan e Guangzhou: nelle prime due metropoli, in particolare, oltre il 70% delle corse di taxi ad aprile era senza conducente e l’azienda punta a raggiungere il 100% della copertura nei prossimi trimestri.

Un piano che ha scatenato le proteste dei tassisti preoccupati di perdere il lavoro in favore dei veicoli a guida autonoma.

L’espansione di Baidu

Tra le aziende tecnologiche cinesi, Baidu è una delle poche che starebbe guardando oltre i confini del mercato interno per allargare il proprio business nel resto del mondo. Negli ultimi mesi, Baidu ha annunciato l’intenzione di lanciare Apollo Go a Dubai e Abu Dhabi e ha avviato i test a Hong Kong.

Le autorità di regolamentazione cinesi in genere autorizzano i servizi a guida autonoma dopo test graduali, con prove con e senza conducenti di sicurezza, ma per espandersi negli altri continenti Baidu dovrà essere in grado di fronteggiare le normative locali, le difficoltà sulle infrastrutture, oltre alla concorrenza che si sta facendo sempre più serrata.

Nel settore dei robotaxi gli Stati Uniti hanno ingranato la marcia da tempo, con la Waymo di Alphabet che ha iniziato i test di veicoli autonomi nel 2017 a Phoenix, in Arizona, dove ha lanciato un servizio commerciale completo nel 2018, arrivando a un flotta di 1.500 vetture senza conducente, per circa 250mila corse a settimana.

Negli Usa sono al lavoro sullo sviluppo dei robotaxi anche Zoox, di Amazon, e Tesla che ha annunciato la produzione del suo “cybercab”, trovando però non poche difficoltà a livello commerciale.

La casa automobilistica di Elon Musk ha presentato la richiesta di registrare il marchio “Robotaxi” al Patent and Trademark Office (USPTO), ovvero l’ufficio brevetti statunitense, che ha però respinto l’istanza in quanto si tratta di un nome troppo generico perché “puramente descrittivo” di questa categoria di veicoli. Anche la registrazione del nome “cybercab“, inoltre, sarebbe al momento bloccata.

Sempre sulle strade americane sarebbe pronta a sbarcare Pony.AI, sostenuto da Toyota, che ha recentemente annunciato una partnership con Uber per portare i suoi veicoli negli Usa, con l’intenzione di espandersi nel 2025 anche in Medio Oriente.

Il mercato europeo

Da questo punto di vista la cinese Baidu può trovare in Europa un mercato dalle potenzialità ancora inesplorate sul campo dei robotaxi, ma con ostacoli non di poco conto.

Da una parte la diversità di normativa da un Paese all’altro, dall’altro la difficoltà delle strade europee per i sistemi di guida autonoma, rispetto alle strade larghe e a griglia degli Stati Uniti.