Pub chiuso dopo la rissa: “Trovati hashish in bagno e pregiudicati tra i clienti”. I titolari: “Noi senza colpe”
Provvedimento di sospensione per dieci giorni all’Urban di via Ricasoli. Il questore ha firmato dopo una serie di controlli per l’ordine pubblico

Empoli, 16 maggio 2025 – Saracinesche abbassate da ieri per l’Urban Pub di via Ricasoli, zona stazione a Empoli. La decisione è arrivata dalla Questura di Firenze: sospensione della licenza per dieci giorni ai sensi dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza. A firmare il provvedimento è stato il questore della provincia di Firenze, Fausto Lamparelli, dopo una serie di controlli. Il provvedimento – elaborato dalla Divisione polizia amministrativa e sociale della Questura – si basa su una serie di accertamenti svolti da personale del Commissariato di Empoli, con il supporto del Reparto prevenzione crimine Toscana, della Guardia di Finanza, della polizia municipale e di unità cinofile antidroga. “Durante i controlli è stata riscontrata la presenza – si legge nella nota diffusa ieri dalla Questura – di avventori con precedenti penali per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. In uno dei sopralluoghi, inoltre, i cani antidroga hanno rinvenuto hashish nei bagni del locale, poi sequestrata a carico di ignoti”.
A rafforzare la decisione delle autorità, anche un episodio avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 maggio: due pattuglie dei carabinieri, coadiuvate dalla polizia di Stato, sono intervenute per sedare una rissa scoppiata davanti all’ingresso del pub, già attenzionato in passato con la precedente gestione. Elementi che, secondo la questura, descrivono una situazione di “particolare criticità per l’ordine e la sicurezza pubblica”. La sospensione, notificata il 14 maggio, è diventata esecutiva il giorno successivo. Ma la chiusura dell’Urban Pub ha acceso un acceso dibattito, soprattutto sui social. Sul profilo Instagram del locale è stato pubblicato un messaggio dell’avvocato della titolare, Viola, giovane imprenditrice empolese che ha preso in gestione il locale da poco più di un mese. Il legale contesta la misura, augurandosi che la situazione possa essere oggetto di una seria analisi.
“Il provvedimento è arrivato a una giovane imprenditrice titolare da solo un mese dell’Urban Pub – scrive l’avvocato Simona Landi – per la presunta presenza nel locale di persone attenzionate dalla polizia, persone terze che nessun rapporto avevano con la mia assistita né con l’abituale clientela dell’esercizio”. Il legale sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità, ma solleva dubbi sull’efficacia di misure come questa. “Siamo consapevoli delle difficoltà operative e dell’impegno profuso dalle forze dell’ordine cittadine per contrastare il fenomeno della delinquenza, ma dobbiamo constatare che il provvedimento di sospensione non risolve il problema. Tali soggetti possono agire in altri esercizi o in altri luoghi della città. Non è spostando il problema che lo si risolve, ma con prevenzione e attenzione alla comunità, rappresentata anche dagli imprenditori locali come Viola, che ora viene messa in difficoltà senza colpa”. L’articolo 100 del Tulps, che consente al Questore di sospendere temporaneamente la licenza di un esercizio commerciale, è uno strumento adottato con sempre maggiore frequenza nelle città italiane per contrastare situazioni considerate potenzialmente pericolose. La sospensione può essere impugnata nelle sedi competenti, ma intanto l’attività dovrà restare chiusa. La vicenda pone l’accento su un delicato equilibrio tra tutela della sicurezza e movida.