Rottamazioni: dal 2016 a oggi coinvolti debiti per 161,7 miliardi di euro
Le rottamazioni delle cartelle fiscali, avviate dal 2016, hanno suscitato un ampio dibattito. Ma quanto realmente hanno risolto il problema del debito fiscale in Italia? Sono state davvero una soluzione efficace, o hanno soltanto rimandato un problema che, alla fine, non è stato risolto in modo definitivo? I debiti coinvolti Le quattro edizioni delle rottamazioni […] L'articolo Rottamazioni: dal 2016 a oggi coinvolti debiti per 161,7 miliardi di euro proviene da Economy Magazine.

Le rottamazioni delle cartelle fiscali, avviate dal 2016, hanno suscitato un ampio dibattito. Ma quanto realmente hanno risolto il problema del debito fiscale in Italia? Sono state davvero una soluzione efficace, o hanno soltanto rimandato un problema che, alla fine, non è stato risolto in modo definitivo?
I debiti coinvolti
Le quattro edizioni delle rottamazioni delle cartelle, avviate dal 2016 a oggi, hanno coinvolto debiti per un totale di 161,7 miliardi di euro. La “definizione agevolata”, il termine ufficiale per descrivere questa forma di sanatoria fiscale, ha consentito di eliminare sanzioni e interessi, riducendo l’importo da saldare a 111,2 miliardi, con uno sconto implicito pari al 31,2%. Tuttavia, molte adesioni sono state motivate più dalla necessità di guadagnare tempo e sospendere i pignoramenti su conti bancari e stipendi piuttosto che dalla reale intenzione di risolvere definitivamente la questione con il Fisco. Dopo aver versato la prima rata, infatti, molti contribuenti sono tornati a ignorare l’obbligo fiscale, alimentando i “buchi della rottamazione” che ora possono essere aggiornati grazie ai dati presentati ieri alla commissione Finanze del Senato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia della Riscossione, Vincenzo Carbone.
Gli incassi
Se la quarta edizione, in corso, dovesse seguire l’andamento attuale, gli incassi totali delle quattro tornate arriverebbero a 48,2 miliardi di euro, pari al 43,3% dell’importo dovuto. Per il restante 56,7%, che corrisponde a circa 63 miliardi, si dovrà ricorrere agli strumenti ordinari, con il consueto tasso di successo. Rispetto al debito totale iniziale, comprensivo di sanzioni, interessi e aggi, il calo è di ben 113,5 miliardi, ovvero il 70,2%.
I migliori risultati
I dati aggiornati mostrano che le prime e l’ultima edizione sono quelle che hanno registrato i migliori risultati in termini di adesioni, perdendo “solo” metà del gettito atteso. Le edizioni intermedie, invece, hanno raccolto solo il 30% circa degli incassi previsti. In termini assoluti, però, l’edizione attuale, la quarta, si sta rivelando la più grande in termini di adesioni, con 3,05 milioni di contribuenti coinvolti, il doppio rispetto alle edizioni precedenti, e un incasso previsto che potrebbe raggiungere i 25,8 miliardi di euro.
Recidivi che hanno aderito
La difficoltà di recuperare i crediti è aumentata anche dal fatto che molti dei contribuenti che hanno aderito alla rottamazione sono i cosiddetti “recidivi”, ossia quelli che già in passato hanno avuto problemi con il pagamento delle cartelle esattoriali. Come ha spiegato Carbone, oltre il 77% di coloro che ricevono ogni anno cartelle, avvisi di addebito e accertamenti, aveva già accumulato debiti nei tre anni precedenti. A questi contribuenti, l’amministrazione finanziaria si trova a fronteggiare una serie di passaggi burocratici che limitano la sua capacità di recupero, tra cui intimazioni, solleciti e avvisi, in un processo che si sviluppa in più fasi. I tecnici hanno suggerito, per il futuro, un maggiore accesso alle banche dati sui redditi dei contribuenti e alla fatturazione elettronica, ma per implementare queste misure è necessaria una solida volontà politica, ancora tutta da costruire.
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