Le detrazioni Irpef spettano con pagamenti da un conto cointestato?

I contribuenti hanno diritto alle detrazioni fiscali anche quando saldano le spese appoggiandosi su un conto cointestato.

Mag 16, 2025 - 13:44
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Le detrazioni Irpef spettano con pagamenti da un conto cointestato?

Per avere diritto ad accedere alle detrazioni Irpef è necessario aver sostenuto effettivamente la spesa. Alcuni problemi sorgono nel momento in cui i pagamenti effettuati con dei mezzi tracciabili provengono da un conto cointestato: non attribuisce, in modo automatico, il diritto ad ottenere la detrazione.

È sempre necessario, infatti, verificare a chi sia intestato il documento che giustifica la spesa: lo scontrino parlante, la ricevuta o la fattura.

A cosa prestare attenzione

È possibile addebitare le spese che danno diritto ad una detrazione Irpef direttamente sul conto corrente cointestato. Una voce particolarmente importante a cui è necessario prestare attenzione è a chi è intestato il documento che certifica la spesa sostenuta. Sostanzialmente le casistiche possono essere le seguenti.

Documento intestato a un solo cointestatario

Nel caso in cui si dovesse verificare questa situazione spetterà solo a uno dei titolari del conto portare in detrazione l’intera spesa. Anche se per il pagamento della fattura o dello scontrino sono stati utilizzati dei fondi comuni, si ritiene che il beneficiario della prestazione o l’utilizzatore del bene sia il soggetto che è indicato nel documento.

Documento intestato a entrambi i cointestatari

Quando all’interno del documento fiscale vengono inseriti entrambi i titolari del conto cointestato, o sono più semplicemente riportati i codici fiscali, si ritiene che la spesa sia stata sostenuta da entrambi. La detrazione Irpef, in questo caso, spetta al 50% ad entrambi.

Documento intestato al familiare a carico

Le spese sostenute per un familiare fiscalmente a carico – come per esempio un figlio – possono essere portate in detrazione al genitore o ai genitori che lo hanno in carico, nella percentuale che gli compete (che generalmente è al 50%).

Effettuare il pagamento utilizzando un conto intestato è una scelta corretta, perché la detrazione viene ripartita equamente tra i due genitori, non importa chi sia stato indicato all’interno della fattura o dello scontrino parlante.

A chi spetta la detrazione Irpef

Volendo sintetizzare al massimo, la detrazione Irpef, nel caso di pagamento da un conto corrente cointestato, spetta al contribuente che materialmente ha sostenuto la spesa. Volendo essere più precisi, ne può beneficiare il soggetto il cui nome e codice fiscale sono contenuti sulla fattura, sullo scontrino parlante e nella copia del bonifico.

È bene sottolineare che effettuare il pagamento da un conto corrente cointestato non impedisce di beneficiare delle detrazioni Irpef. A togliere ogni dubbio in questo senso ci ha pensato l’Agenzia delle Entrate, attraverso la circolare n. 19/E/2020.

A fornire ulteriori indicazioni in questo senso ci hanno pensato alcuni chiarimenti provenienti dal Mef, che sono stati diffusi a seguito della sentenza n. 104/21 della Commissione Tributaria provinciale di Perugia: quest’ultima aveva chiarito che la detrazione Irpef spetterebbe solo per metà.

Su cosa si sofferma la sentenza perugina

A questo punto è opportuno fare un po’ di chiarezza sulla sentenza n. 104 emessa il 4 dicembre 2020 e depositata il 26 febbraio 2021 della Commissione Tributaria di Perugia. Nel caso esaminato era stato utilizzato un conto cointestato per effettuare il pagamento di una spesa che poi era stata portata in detrazione.

L’Agenzia delle Entrate aveva emesso, nei confronti del contribuente, una cartella di pagamento per andare a recuperare parzialmente la detrazione Irpef. Nel caso in specie l’autorità finanziaria ha riconosciuto solo parte della detrazione e il contribuente ha deciso di ricorrere per ottenere la parte non concessa.

La Commissione Provinciale di Perugia ha ritenuto corretto il comportamento dell’Agenzia delle Entrate, sottolineando che la detrazione non dovesse essere integrale. La sentenza, però, ha sollevato molti dubbi e altrettante perplessità da parte degli addetti ai lavori.

L’argomentazione portata dalla Commissione perugina non si poggiava sul fatto che il contribuente avesse effettuato il pagamento da un conto cointestato, ma su un altro assunto:

Secondo i principi generali dell’ordinamento fiscale, il diritto alla deduzione/detrazione spetta a condizione che l’onere deducibile/detraibile sia effettivamente sostenuto dal soggetto intestatario del documento di spesa. In generale, l’onere può considerarsi sostenuto dal contribuente al quale è intestato il documento di spesa.

Nel caso preso in esame il problema di fondo è che il contribuente non ha fornito la prova di aver effettuato autonomamente il pagamento.

Si possono effettuare i pagamenti dal conto cointestato?

La presa di posizione a Perugia ha aperto un forte dibattito sui soggetti che hanno realmente diritto ad accedere alla detrazione.

A fornire una serie di chiarimenti è intervenuto il Mef, che ha spiegato come devono essere gestiti i pagamenti. La detrazione, in estrema sintesi, spetta al titolare del documento di spesa, anche quando il pagamento viene effettuato da un conto cointestato.

Fatta questa doverosa premessa, non importa, poi, chi in realtà abbia fatto materialmente il pagamento: in un certo senso questo aspetto riguarda unicamente i rapporti interni tra le parti e non ha alcun rilievo per la detrazione.

È necessario, però, verificare alcuni fattori, in modo da accertare a chi debba essere realmente imputata la spesa, che deve essere saldata utilizzando la propria carta di credito per pagare le spese detraibili che si riferiscono al coniuge. La carta di credito può essere stata rilasciata appoggiandosi al conto cointestato.

Quali documenti devono essere conservati

Un conto cointestato non impedisce di ottenere la detrazione Irpef per le spese che danno diritto ad ottenerla.  Per riuscire a beneficiare dell’agevolazione fiscale correttamente è necessario:

  • effettuare il pagamento con un mezzo tracciabile;
  • conservare i giustificativi di spesa.

I giustificativi di spesa per poter accedere alle detrazioni fiscali sono i seguenti:

  • lo scontrino parlante, ossia il documento commerciale che contiene il codice fiscale del contribuente;
  • fatture;
  • ricevute fiscali.