Lavoro sicuro Il piano Meloni

La premier: in arrivo altri 650 milioni "Il cordoglio per le morti non basta" .

Mag 1, 2025 - 06:16
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Lavoro sicuro Il piano Meloni

di Claudia Marin
ROMA
Giorgia Meloni usa le stesse parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella per rilanciare l’attenzione sulle morti sul lavoro alla vigilia del Primo Maggio. Di fronte a queste tragedie "non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione. Il cordoglio, ne siamo consapevoli, non basta". Da qui l’annuncio video della mobilitazione di altri 650 milioni di euro, per arrivare a 1,2 miliardi, da destinare a nuovi interventi in materia di sicurezza sul lavoro: con investimenti in formazione, ampliamento della patente a punti per le imprese e nuovi meccanismi premiali per i datori di lavoro "virtuosi", che sarebbero punibili solo a titolo di colpa grave nel caso di incidenti di un proprio dipendente: una sorta di equiparazione alla responsabilità medica.

Un pacchetto che, però, Palazzo Chigi vuole concordare con i sindacati convocati l’8 maggio. È diversa, invece, la lunghezza d’onda tra la premier e il capo dello Stato quando si passa alla questione salariale. Se Mattarella ha insistito sull’emergenza "retribuzioni povere", con le famiglie che "stentano a farcela", Meloni fa sapere che i salari "reali crescono in controtendenza rispetto al passato" e c’è una dinamica che è "migliore non peggiore rispetto al resto d’Europa" nel confronto tra "2013-2022" e quello che sta accadendo, da "ottobre 2023" quando la "tendenza" è cambiata". Ma il punto è che le frasi di Mattarella sui "salari insufficienti" e le famiglie in difficoltà, diffuse dallo staff del Colle, non sono state effettivamente pronunciate dal presidente, che le aveva cambiate all’ultimo momento proprio per evitare tensioni. In ogni caso, la tesi di Meloni sui salari fa insorgere le opposizioni. Elly Schlein accusa: "Raccontare un Paese che non c’è". Basta "decreti spot", incalzano il M5s. Senza contare che anche la Lega intende muoversi per il "salario equo" con un ddl ad hoc, che preveda l’applicazione del contratto collettivo più diffuso a tutti i settori.

Ma torniamo al capitolo sicurezza. Serve "un’alleanza tra istituzioni, sindacati, associazioni datoriali per mettere la sicurezza sul lavoro in cima alle priorità dell’Italia", spiega la premier, usando quasi le stesse parole che pronuncia la nuova segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, unica a commentare accogliendo positivamente l’invito (via web) di Meloni. La mattina dell’8 maggio ci sarà l’incontro per "raccogliere anche i suggerimenti" delle parti sociali "e rafforzare le misure che abbiamo previsto". Sul tavolo ci potrebbe essere anche la proposta elaborata dalla commissione ad hoc del ministero della Giustizia, di riconoscere un "benefit penale" alle imprese virtuose: in caso di infortuni, se sarà certificata la correttezza dei comportamenti adottati da parte del datore di lavoro, questi ne risponderà esclusivamente a titolo di colpa grave, fermo restante la totalità del diritto al risarcimento del danno. Era stata la stessa premier a preannunciare nuovi interventi ma non sono arrivati testi in Consiglio dei ministri. "Prima serve la concertazione", insiste anche Calderone proprio mentre scorrono i contenuti del video della premier, che annuncia ulteriori "650 milioni" che sono stati trovati "con l’Inail", che portano la dote per la sicurezza sul lavoro a circa 1,2 miliardi.

Risorse che potrebbero non bastare, tanto che si sarebbe alla ricerca di qualche centinaio di milioni in più, ma che intanto serviranno "per potenziare il sistema di incentivi e disincentivi per le imprese in base alla loro condotta in materia di sicurezza con particolare attenzione al mondo agricolo", insiste Meloni, sottolineando l’importanza della "formazione dei lavoratori". Si renderà anche "strutturale" l’assicurazione Inail per studenti e docenti. Con l’estensione della patente a punti che ora vale per l’edilizia ma, assicura Calderone, dovrebbe essere poi estesa "ad altri settori".