Autorizzazioni, tutte le criticità della Commissione Pnrr-Pniec

Nel primo trimestre del 2025 la Commissione Pnrr-Pniec del Mase ha emesso 108 pareri su progetti di impianti a fonte rinnovabile di interesse nazionale, per 5,643 GW di potenza complessiva, quasi raddoppiando il dato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Secondo il report inviato lo scorso 16 aprile dal presidente della Commissione Massimiliano Atelli […] The post Autorizzazioni, tutte le criticità della Commissione Pnrr-Pniec first appeared on QualEnergia.it.

Mag 2, 2025 - 09:51
 0
Autorizzazioni, tutte le criticità della Commissione Pnrr-Pniec

Nel primo trimestre del 2025 la Commissione Pnrr-Pniec del Mase ha emesso 108 pareri su progetti di impianti a fonte rinnovabile di interesse nazionale, per 5,643 GW di potenza complessiva, quasi raddoppiando il dato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Secondo il report inviato lo scorso 16 aprile dal presidente della Commissione Massimiliano Atelli al ministro dell’Ambiente (link in basso), emerge che mantenendo questo ritmo si arriverebbe a fine anno a 21 GW valutati, contro i 19 GW del 2024, quando però era presente un numero maggiore di commissari.

Dei 108 pareri emessi, 69 sono relativi a progetti agrivoltaici (di cui 15 negativi), 15 a progetti fotovoltaici (tutti positivi), 16 eolici (9 positivi) e uno, negativo, di fotovoltaico offshore. Non rientrano in questo computo le verifiche di ottemperanza (15 su 31 istanze) e le richieste di riesame (2).

Le criticità evidenziate

La carenza di organico resta un problema. L’analisi presentata al Mase sottolinea che con la commissione al completo (70 membri contro gli attuali 54) la produzione annua di pareri aumenterebbe di circa il 20%, arrivando a circa 670 all’anno, contro i circa 500 attesi al momento.

Ancora, la Commissione lamenta un sottodimensionamento della segreteria, che non riuscirebbe a “far fronte agli oltre 1.000 documenti da protocollare ogni mese”, anche a causa di una piattaforma digitale giudicata “vetusta”.

Un’altra criticità fondamentale è rappresentata dalle numerose sentenze dei tribunali amministrativi, che impongono di procedere con le autorizzazioni non sempre secondo gli ordini di priorità stabiliti dalle norme (ad esempio seguendo il criterio della “maggiore potenza”) per rispettare il principio perentorietà dei termini per la conclusione dei procedimenti di Via (si veda l’ultimo esempio approfondito nell’articolo Rinnovabili, il Mase non può derogare i termini per la Via).

Oltre un quarto dei decreti adottati nel primo trimestre 2025 è arrivato a seguito di input giudiziari. Da gennaio 2025 sono giunti a sentenza 21 ricorsi contro il silenzio-inadempimento del Mase e dalla Commissione.

L’obbligo imposto dall’orientamento di Tar e Consiglio di Stato di rispettare i tempi di Via a prescindere dai criteri di priorità dei progetti “si traduce in un notevolissimo fattore di rallentamento delle istruttorie in corso e di stravolgimento della metrica legale e, con essa, delle linee strategiche della transizione energetica individuate dalla legge”, si legge.

I decreti di Via emessi dalla Commissione stanno inoltre iniziando ad essere impugnati anche dinanzi alla Corte costituzionale, su iniziativa delle Regioni che sollevano il conflitto di attribuzioni fra poteri dello Stato.

Le conseguenze del Testo Unico Fer

Rilievi infine vengono mossi alle novità introdotte con il D.Lgs 190/2024, noto come “Testo unico sulle rinnovabili”, che ha ridistribuito le competenze in materia di valutazioni.

In base al decreto, per progetti fotovoltaici e agrovoltaici è stata prevista la generalizzata sostituzione della Via con la verifica di assoggettabilità a Via e quest’ultima è stata affidata alle Regioni (salvo che nelle aree idonee e industriali per le quali la competenza rimane in capo allo Stato e risulta affidata alla Commissione Via-Vas).

Quindi per le nuove richieste le competenze della Commissione Pnrr-Pniec restano circoscritte “soltanto” alle Via in materia di eolico onshore e offshore e, per il solare FV, alle istanze di valutazione che le perverranno dalla Commissione Via-Vas o dalle Regioni (anche se la questione viene definita nel report “di incerta interpretazione”).

Se da un lato questo ha alleggerito il lavoro della Commissione Pnrr-Pniec (le nuove istanze di valutazione ambientale nel primo trimestre sono scese del 75% rispetto all’anno scorso), ha però contemporaneamente generato alcune differenze sulla valutazione, visto che spesso le Regioni non hanno commissioni dedicate e giudicano secondo criteri differenti.

Questo nuovo schema potrebbe portare casistiche singolari, come pareri di Via dai quali emerge che l’analisi di un determinato progetto si sarebbe potuta esaurire già in sede di sola verifica di assoggettabilità. Una situazione che, precisa il documento, “ha bisogno di essere chiarita, da un lato, e resa non disfunzionale, dall’altro”.

The post Autorizzazioni, tutte le criticità della Commissione Pnrr-Pniec first appeared on QualEnergia.it.