Garlasco, nel canale prosciugato trovati alcuni oggetti: «Compatibili con l’arma del delitto». Cosa succede ora
Massima prudenza da parte degli inquirenti sui ritrovamenti nel canale a Tromello, nel Pavese. Le testimonianze vecchie e nuove che hanno portato alle ricerche vicino alla casa della nonna delle gemelle Cappa, cugine di Chiara Poggi L'articolo Garlasco, nel canale prosciugato trovati alcuni oggetti: «Compatibili con l’arma del delitto». Cosa succede ora proviene da Open.

È stato trovato più di un oggetto compatibile con ciò che si cercava, cioè con l’arma del delitto a Tromello, nel Pavese, dove gli inquirenti hanno dragato un canale nell’ambito della nuova indagine sul delitto di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio. Secondo fonti vicine alle indagini citate dall’Ansa, il dragaggio avrebbe avuto un esito positivo. Resta il massimo riserbo da parte di chi indaga, perché non è ancora escluso che si possa trattare di oggetti di uso comune.
Che cosa è stato trovato nel canale
Tutti gli oggetti rinvenuti nella giornata di ricerche sono stati sequestrati. Si tratterebbe, per esempio, di alcuni attrezzi da lavoro, rinvenuti da vigili del fuoco e operatori della protezione civile. Gli oggetti saranno ora esaminati dagli investigatori, per verificare l’eventuale compatibilità con le ferite sulla testa della 26enne uccisa nella sua casa di Garlasco il 13 agosto 2007.
L’arma del delitto e l’attizzatorio da camino
Sarebbe un attizzatoio da camino, in uso in casa Poggi, l’arma del delitto che stanno cercando i carabinieri. Tuttavia, i genitori di Chiara Poggi hanno precisato che «tutti gli attrezzi del camino ci sono ancora» e l’attizzatoio «che avevamo allora c’è ancora adesso». Lo conferma anche l’avvocato della famiglia, Gian Luigi Tizzoni, che aggiunge: «Da casa Poggi manca solo un martello». I carabinieri hanno perquisito questa mattina le case di Andrea Sempio e dei suoi genitori. I militari si muovono su mandato della procura di Pavia da questa mattina all’alba. L’indagine è ovviamente quella dell’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. La perquisizione è «mirata ad acquisire elementi utili all’inchiesta attraverso l’analisi dei contenuti di supporti informatici, telefoni e pc presenti in casa». L’Arma è entrata anche in casa di due amici del ragazzo. Le perquisizioni sono coordinate dal procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, dall’aggiunto Stefano Civardi e dalla pm Valentina De Stefano.
La ricerca dell’arma
Le ricerche si sono concentrate in un campo che si trova in località Tromello, nelle vicinanze di una vecchia casa di corte. In particolare, le ricerche sono state poi estese in un canale. E l’arma ricercata sarebbe, appunto, un attizzatoio. A fornire indicazioni sul luogo in cui sarebbe finita l’arma del delitto Poggi è stato un testimone, Marco De Montis Muschitta. Che avrebbe parlato di una ragazza bionda in bicicletta che usciva da via Pascoli con in mano l’attizzatoio. Il testimone ha però successivamente ritrattato l’intera testimonianza dandosi dello stupido davanti agli inquirenti. Il canale in questione era stato scavato in passato. «Ricordo che avevano tolto l’acqua e lavorato – dice la proprietaria di un bar della vicina via Roma – ma forse avevano solo tolto le erbacce dagli argini». Secondo quanto riferito dal Comune, l’ultima attività manutentiva risale al 2017-1018, 10 anni dopo il delitto Garlasco. Per questo motivo, le probabilità di trovare qualcosa sono ridotte. Nel frattempo, le ricerche si concentrano anche in un altro punto del canale, ormai quasi del tutto svuotato. Le ricerche sono concentrate soprattutto vicino a una casa che era di proprietà della nonna delle gemelle Cappa, le cugine della vittima, attualmente indagata.
Chi sono i due amici di Sempio
I due amici di Sempio le cui abitazioni sono state perquisite sono Roberto Freddi e Mattia Capra, entrambi amici anche del fratello della vittima. I due frequentavano l’abitazione di via Pascoli e i loro nomi già compaiono in una relazione tecnica dei carabinieri dell’8 febbraio 2024. Nel documento si spiega come viene procurato il Dna di Sempio e come si siano spinti a frugare nella spazzatura di casa Poggi per acquisire i campioni da comparare con il materiale trovato sulle unghie di Chiara Poggi. Sui due giovani gli investigatori avevano già effettuato acquisizioni di materiale biologico per le comparazioni, in vista della consulenza, e anche per le attività dell’incidente probatorio, la cui udienza per i conferimenti degli incarichi è in programma venerdì a Pavia.
I contatti della mattina del delitto
Secondo le prime informazioni gli investigatori hanno rianalizzato i contatti telefonici tra Sempio, Capra e Freddi, che erano già emersi nelle vecchie indagini sul delitto ed erano riferibili proprio alla mattina dell’uccisione della 26enne. Hanno rianalizzato tabulati e celle telefoniche. Alle 9.58 del 13 agosto 2007 Sempio, come si legge negli atti che nel 2017 portarono all’archiviazione della sua posizione, chiamò Mattia Capra, agganciando la cella telefonica di Garlasco. Una conversazione di un secondo, ovvero probabilmente l’amico non rispose. Poi, Sempio si sarebbe spostato con la macchina, stando alla sua versione, verso Vigevano per andare in una libreria. Rientrato a Garlasco, scrivevano i magistrati, «fu contattato dagli amici». E Capra, in particolare, gli mandò un messaggio alle 11.10.
L’accusa a Sempio
Sempio, amico del fratello della vittima, 19enne all’epoca dei fatti, oggi di anni ne ha 37 e fa l’informatico. Il suo nome era già finito nel registro degli indagati dopo che il suo Dna fu trovato sotto le unghie di Chiara Poggi. Le accuse nei suoi confronti furono archiviate. Poi il nuovo avviso di garanzia, grazie a una nuova indagine sul Dna sviluppata con metodi e tecniche di ultima generazione. L’uomo viene accusato di omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Andrea Stasi, il fidanzato della vittima condannato come unico colpevole dalla Corte di Cassazione nel dicembre 2015. Il materiale genetico si trovava sotto le unghie di Poggi, secondo l’esperto di Stasi che ha dato il via alla nuova indagine.
Il nuovo nome
Si chiama invece Antonio ed è un ex vigile del fuoco, secondo Chi l’ha visto, il nuovo nome coinvolto nell’inchiesta sul delitto di Chiara Poggi. Secondo la trasmissione di Federica Sciarelli, l’uomo non è indagato. È già stato sentito dai carabinieri, che ne hanno chiesto conto alla madre di Andrea Sempio, indagato per omicidio in concorso della 26enne uccisa il 13 agosto di 18 anni fa. Secondo inquirenti e investigatori la testimonianza smonterebbe la ricostruzione fornita su quella mattina da Sempio, il quale aveva detto che fin verso le 10 era rimasto a casa col padre, aveva atteso il rientro della madre e poi aveva preso lui la macchina per andare in una libreria a Vigevano, conservando anche un biglietto del parcheggio.
Le reazioni di Sempio e della famiglia di Chiara Poggi
A quanto risulta, Andrea Sempio, affiancato da uno dei suoi legali, l’avvocata Angela Taccia, si sarebbe mostrato «tranquillo» e avrebbe dato «piena disponibilità» alle attività di perquisizione dei carabinieri. Sua madre invece, che ha alcuni problemi di salute, sarebbe scoppiata a piangere. Sconcertati per le novità di questa mattina si dicono invece i famigliari della vittima dell’omicidio, Chiara Poggi. «La famiglia Poggi è rimasta ancora una volta basita per quanto sta accadendo», fa sapere l’avvocato Francesco Compagna. «Il nostro ordinamento attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di indagini ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un giusto processo, valorizzando – a distanza di quasi 20 anni – delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa». «Il rispetto per le persone coinvolte in una così tragica vicenda e ora nuovamente esposte a sofferenze indicibili – conclude il legale della famiglia – richiederebbe a nostro avviso un maggior rigore nella valutazione dei dati probatori e nella tutela della riservatezza degli eventuali accertamenti ritenuti opportuni».
L'articolo Garlasco, nel canale prosciugato trovati alcuni oggetti: «Compatibili con l’arma del delitto». Cosa succede ora proviene da Open.