Articolo inviato da un nostro lettore e rivisto dalla redazione Viaggiare significa spesso andare oltre le semplici fotografie da cartolina; significa immergersi in un mondo fatto di profumi, suoni e volti che raccontano storie antiche. È con questo spirito che mi sono ritrovato a PUNO, una gemma incastonata nel cuore delle ANDE peruviane, affacciata sulle acque leggendarie del LAGO TITICACA. Dove si trova Puno: il regno delle altitudini PUNO sorge nella parte sud-orientale del PERÙ, quasi sospesa tra cielo e acqua, a un’altitudine di oltre 3800 metri. Arrivarci è già un’avventura: mentre il pullman si arrampicava tra i paesaggi mozzafiato della SIERRA peruviana, ogni curva svelava panorami di una bellezza aspra e ipnotica. Montagne color ocra e distese di erba pampa si alternavano, mentre il vento sussurrava storie dimenticate. Il territorio di PUNO si estende come un grande altopiano, circondato da vette che sembrano protettrici silenziose di questo angolo di mondo. Il LAGO TITICACA, il più alto lago navigabile del pianeta, domina incontrastato il panorama: le sue acque di un blu intenso sembrano riflettere il cielo, fondendo orizzonti in un abbraccio senza fine. La geografia di un sogno Camminando lungo le rive del lago, è impossibile non sentirsi piccoli di fronte a tanta maestosità. Le onde leggere increspano la superficie come se il lago respirasse, mentre in lontananza si scorgono le isole galleggianti degli UROS, straordinarie costruzioni di canne di totora intrecciate a mano. Salire su una di queste isole è come entrare in un altro tempo: ogni passo affonda leggermente nel terreno morbido e instabile, un’esperienza sensoriale che sembra sottolineare il legame tra l’uomo e la natura. L’entroterra di PUNO è una sinfonia di colline, pascoli e piccole comunità agricole. I campi coltivati a quinoa e patate si estendono a perdita d’occhio, interrotti solo da mandrie di alpaca che pascolano tranquille. A ogni svolta del sentiero, un nuovo scorcio mozzafiato si apre davanti agli occhi, in un continuo stupore. Un paradiso per l’anima e per il corpo PUNO non è soltanto un luogo da vedere, ma soprattutto da vivere. Qui ogni momento offre un’opportunità unica per entrare in contatto con tradizioni millenarie ancora vibranti. Le possibilità di svago sono numerose, e ciascuna racchiude un pezzo autentico dell’anima andina. Ho avuto la fortuna di assistere a una delle celebrazioni più sentite: la FESTA DELLA VIRGEN DE LA CANDELARIA. Le strade della città si trasformano in un’esplosione di colori e suoni: centinaia di ballerini, vestiti con abiti tradizionali sfolgoranti di paillettes e piume, si muovono al ritmo ipnotico dei tamburi e delle zampoñas. Partecipare come spettatore significa essere travolti da un’energia primitiva, capace di far vibrare il cuore. Se si desidera un’esperienza più tranquilla, il lago offre escursioni in barca indimenticabili. Navigare verso l’ISOLA DI TAQUILE, dove gli uomini indossano cappelli colorati tessuti a mano, è come attraversare un confine invisibile tra il presente e il passato. Qui la vita scorre ancora secondo i ritmi antichi, scanditi dai raccolti e dalle stagioni. Un clima da respirare a pieni polmoni Uno degli aspetti che più mi ha colpito di PUNO è il suo clima, capace di esaltare ogni aspetto del viaggio. Durante il giorno, il sole splende con una luce quasi irreale, esaltando i colori vividi del paesaggio e rendendo piacevoli anche le camminate più lunghe. Le temperature diurne si mantengono miti, intorno ai 15-20 gradi, regalando un tepore confortevole. Quando il sole tramonta dietro le montagne, però, l’aria si fa subito fresca, talvolta pungente. Le notti a PUNO possono essere fredde, con temperature che scendono facilmente sotto lo zero, specialmente nei mesi di giugno e luglio. Questa escursione termica fa parte del fascino del luogo: accoccolarsi in una locanda riscaldata, sorseggiando una tisana di coca, diventa uno dei piccoli piaceri della giornata. La stagione delle piogge, che va da novembre a marzo, regala un volto diverso al paesaggio. Le piogge, spesso brevi ma intense, tingono di verde le colline e creano riflessi dorati sulle acque del lago. È un periodo meno turistico, ideale per chi cerca autenticità e momenti di pura connessione con la natura. Un incontro che resta nell’anima Passeggiando tra i mercati locali, mi sono spesso fermato a parlare con gli abitanti. Le donne, avvolte nei loro scialli variopinti, e gli uomini, con i visi segnati dal sole e dal vento, mi hanno accolto con sorrisi sinceri. Raccontavano con orgoglio le leggende legate al TITICACA, come quella di MANCO CAPAC e MAMA OCLLO, figli del dio SOLE, che secondo la tradizione emersero proprio dalle acque sacre per fondare l’impero INCA. Ogni incontro a PUNO ha un sapore autentico. Non è difficile essere invitati a partecipare a una cerimonia tradizionale, a condividere un piatto di
chuño o a lasciarsi incantare dai racconti di antichi spiriti che ancora popolano queste terre. Attraverso le strade acciottolate, i murales colorati e le note di una melodia andina che si perde nell’aria frizzante, PUNO mi ha insegnato che il viaggio più vero è quello che sa toccare il cuore, lasciando dietro di sé una traccia che il tempo non potrà cancellare.
Tra le onde del Titicaca: la magia di Puno