Marzo 2025 ha riscritto le regole del clima negli Stati Uniti Il mese di
marzo 2025 si è distinto come uno dei più sconvolgenti della storia recente per quanto riguarda gli
eventi meteorologici estremi negli
Stati Uniti, segnando un’accelerazione tangibile degli impatti legati al
cambiamento climatico globale. Secondo l’ultima valutazione climatica rilasciata dalla
NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), il mese è stato segnato da
caldo record,
inondazioni devastanti,
ondate di tornado e
incendi incontrollabili, dimostrando la crescente frequenza e intensità dei fenomeni climatici.
Alaska: temperature record e riduzione del ghiaccio marino Il mese si è aperto con un’anomalia senza precedenti nel
Nord America: il
2 marzo, ad
Anchorage, in
Alaska, sono stati registrati
7,8 °C, superando il precedente record del 1958. Questa anomalia termica ha coinciso con un drastico calo dell’estensione del
ghiaccio marino del Mare di Bering, che ha raggiunto il suo picco stagionale il
26 marzo, classificandosi come il
quarto più basso da quando, 47 anni fa, sono iniziate le rilevazioni satellitari.
Caldo diffuso negli Stati Uniti centrali e meridionali Nel complesso,
marzo 2025 è stato classificato come il
sesto marzo più caldo negli ultimi
131 anni negli
Stati Uniti contigui, con una
temperatura media nazionale di
8,3 °C. In particolare, stati come
Texas,
Nebraska e
Kansas hanno stabilito
nuovi record, posizionandosi tra i
cinque marzi più caldi mai registrati. L’incremento delle temperature ha esacerbato anche altri fenomeni, rendendo più instabili le condizioni atmosferiche.
Oregon: inondazioni da piogge e scioglimento rapido della neve Nella
metà del mese, il
sud dell’Oregon ha affrontato
piogge torrenziali che, combinate con il rapido
scioglimento delle nevi, hanno provocato
gravi inondazioni. Le autorità hanno imposto
evacuazioni d’urgenza in diverse contee, mentre la popolazione lottava con danni ingenti, sia nelle zone costiere che interne.
Tornado oltre la media e tempeste devastanti nel Midwest e nel Sud Il
maltempo severo si è manifestato con
tre grandi ondate di tornado tra
marzo e aprile, generando
oltre 200 eventi tornadici, più del
doppio della media per il mese. I danni sono stati particolarmente gravi in città e aree rurali tra il
Midwest e il
Sud degli Stati Uniti, colpite da
tempeste mortali che hanno provocato
vittime,
devastazioni infrastrutturali e
interruzioni diffuse dell’energia elettrica.
Sud-est e Appalachia: inondazioni, incendi e gelo Il
Sud-est degli Stati Uniti ha dovuto affrontare
piogge intense che, nella
Valle del Basso Rio Grande, hanno causato
inondazioni lampo. In alcune zone sono caduti più di
30 centimetri di pioggia in sole
48 ore, provocando
almeno quattro morti e il
salvataggio di oltre 300 persone. Nel
nord del Michigan, invece,
neve e pioggia gelata hanno paralizzato intere comunità, generando
blackout diffusi. Infine, le
regioni meridionali degli Appalachi sono state sconvolte da
incendi boschivi ad alta velocità, alimentati dal
vento e dalla vegetazione secca. Le fiamme hanno distrutto oltre
12.000 ettari di terreno, colpendo territori già devastati dall’
Uragano Helene nel 2024. Le autorità statali hanno dichiarato lo
stato di emergenza, imponendo
evacuazioni obbligatorie e mobilitando forze speciali per il contenimento delle fiamme.
Il clima globale cambia volto: segnali inequivocabili L’insieme di questi eventi evidenzia una tendenza ormai consolidata di
riscaldamento globale accelerato, come sottolineato anche dalla
mappa delle anomalie di temperatura superficiale globale del 2024, che mostra vaste aree del pianeta significativamente più calde rispetto alla media storica (1951–1980). L’intero mese di marzo, spesso considerato un passaggio dall’inverno alla primavera, si è trasformato in un periodo dominato da
fenomeni estremi e pericolosi, lasciando segni profondi su territori, ecosistemi e comunità.
Marzo estremo negli Stati Uniti: caldo record, tornado e disastri climatici