Sace, più produttività con lavoro agile e settimana corta
Settimana di quattro giorni. Con il nuovo modello la produttività è aumentata del 26% nel 2024 e di un ulteriore 15% nel primo trimestre 2025 La scommessa del modello di flessibilità di Sace, «è vinta», sintetizza Gianfranco Chimirri, il chief people officer del gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. A dirlo […] L'articolo Sace, più produttività con lavoro agile e settimana corta proviene da Iusletter.

Settimana di quattro giorni. Con il nuovo modello la produttività è aumentata del 26% nel 2024 e di un ulteriore 15% nel primo trimestre 2025
La scommessa del modello di flessibilità di Sace, «è vinta», sintetizza Gianfranco Chimirri, il chief people officer del gruppo assicurativo finanziario partecipato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. A dirlo sono in particolare due numeri. «Nel 2024 abbiamo aumentato la produttività del 26% e nei primi tre mesi del 2025 di un ulteriore 15%», afferma il manager nel ripercorrere la sperimentazione iniziata a gennaio del 2024: «Siamo partiti da un concetto culturale disruptive, che ci ha portato a uscire da modelli iperegolamentati e ad andare su un framework che associa responsabilità e libertà. I risultati che abbiamo ottenuto ci dicono che benessere e produttività non sono antitetici, anzi. Il benessere è un acceleratore della produttività», spiega Chimirri.
La sperimentazione del modello di flessibilità di Sace, Flex4Future, combina smart working basato sulle attività da svolgere, flessibilità oraria con l’eliminazione delle timbrature e settimana di 4 giorni con adesione su base volontaria. «È stata realizzata con un partner scientifico, l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, che ha monitorato la sperimentazione attraverso diverse survey tra i lavoratori, e con un partner tecnologico, Microsoft, che ci considera una best practice a livello mondiale – racconta Chimirri -. Nella nostra azienda il 99%, quindi praticamente tutti, utilizzano tool di intelligenza artificiale generativa. Abbiamo spiegato alle persone che condividiamo il beneficio della tecnologia: con l’Ai l’azienda aumenta la produttività, ma le persone liberano il loro tempo per investire sulle loro competenze, su attività a maggior valore aggiunto e sul volontariato. Quando si mettono insieme autonomia, flessibilità, tecnologia e leadership diffusa, è chiaro che la produttività ne beneficia come anche l’ingaggio e il benessere delle persone. Quest’anno andiamo avanti nella sperimentazione con la maturità dell’esperienza maturata lo scorso anno».
Lasciando parlare gli 860 lavoratori del gruppo, le rilevazioni dell’Osservatorio del PoliMi dicono che la sperimentazione per il 65% delle persone ha aumentato in maniera significativa l’equilibrio fra la vita privata e quella lavorativa. «Il monitoraggio dei risultati è stato effettuato attraverso tre round successivi di survey su un campione molto significativo di lavoratori e dimostra come l’aumento di flessibilità porta al tempo stesso ad un miglioramento del benessere delle persone e ad un aumento delle principali prestazioni organizzative», spiega Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano. Nel caso di Sace «l’accompagnamento dell’iniziativa con la messa a disposizione di strumenti evoluti di AI Generativa e con una comunicazione strategica e ingaggiante, hanno contribuito a creare nelle persone il giusto clima di coinvolgimento e disponibilità al cambiamento», aggiunge Corso. Per circa una persona su due (il 47%) è diminuito il malessere da stress lavorativo, mentre una percentuale lievemente più alta (51%) ritiene che sia migliorata la propria capacità di affrontare con efficacia e flessibilità le sfide lavorative. Inoltre il 58% dei lavoratori di Sace ha registrato un miglioramento della propria capacità di definire e pianificare tempi, luoghi e modalità di svolgimento delle attività. «In una logica educativa e non prescrittiva, abbiamo suggerito un equilibrio nell’uso dello smart working. Il nostro modello di lavoro è ibrido e non abbiamo mai incoraggiato il full remote working, consigliamo ai nostri team di lavorare in presenza per tutte le attività di collaborazione, creazione di idee e coaching», dice Chimirri. La nuova organizzazione ha inoltre accresciuto la propensione delle persone al cambiamento e all’utilizzo di soluzioni di Intelligenza artificiale generativa in ottica di miglioramento dell’efficienza e della produttività. In particolare per poco più della metà delle persone (il 51%) è aumentato in misura significativa il supporto percepito e l’utilità nello svolgimento del lavor o.
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