Rivitalizzare le Cascine: Musica dal Vivo e Attività Culturali per Firenze

I fiorentini propongono concerti, attività culturali e più sicurezza per rivitalizzare il parco delle Cascine.

Mar 27, 2025 - 07:37
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Rivitalizzare le Cascine: Musica dal Vivo e Attività Culturali per Firenze

Musica dal vivo più spesso, chioschini e bar a portata di mano, spazi per le attività sportive e culturali e aree riservate a bambini e anziani. I fiorentini, quando guardano le Cascine, non hanno dubbi su quali siano gli ingredienti per rivitalizzare la zona, scacciare il degrado e restituire, una volta per tutte, lo storico polmone verde ai cittadini. L’annuncio del concerto di Vasco al Visarno e l’imminente ritorno del Firenze Rocks hanno riacceso i riflettori sull’importanza della musica, vista da molti come la ricetta segreta per ripopolare il parco.

Davide Grossi lo dice chiaramente: "Sarebbe bello che i concerti non fossero l’eccezione. Aumentare il numero di eventi, anche chiamando nomi meno eclatanti rispetto ai big del Visarno, animerebbe il parco non solo per brevi parentesi".

Una prospettiva condivisa da Anna Clara Mugnai, che allarga il discorso all’intrattenimento in generale: "Attività come il teatro o gli spettacoli di poesia sono antidoti al degrado. Qualcosa è stato fatto, ma spero che possano diventare un appuntamento fisso". "Ma sarebbe giusto anche aumentare i punti di ristoro – aggiunge Chiara Autiero –. Ad oggi ho paura ad andare nel parco e più attività spesso significano più sicurezza". Sono tanti anche i fiorentini che chiedono più bar ambulanti, dove poter prendere un caffè e magari fermarsi per un po’. Tatiana, a passeggio con il figlio, sottolinea in particolare: "Lo spazio è grande e quei pochi punti ristoro che ci sono spesso sono distanti. Anche una merenda o una bibita sono modi per godersi il parco".

Ma c’è anche chi pensa al lato movida, come Lapo Nestucci: "Dei chioschini aperti la sera, magari con la musica, dove ritrovarsi a bere qualcosa in compagnia, possono essere una mossa giusta per richiamare gente. Le persone amano l’aria aperta, specialmente la sera d’estate". Non manca nemmeno, fra chi propone la sua ricetta per il parco del futuro, chi fa un paragone con gli anni ’90: "Una volta l’anfiteatro era sempre aperto ed era uno dei luoghi di ritrovo dei fiorentini. C’era un contorno di vita e di gioventù. Ha riaperto, ma è cambiato il contesto" dice Roberto Ballerini. E proprio sulle nuove generazioni si concentra Luca Righeschi: "Servono associazioni giovanili che abbiano voglia di vivere il parco, organizzando eventi e momenti di ritrovo. Ma anche il Comune si deve attivare".

C’è poi chi vede il parco delle Cascine come un luogo dove, con qualche accortezza, si potrà trascorrere intere giornate, come si augura ad esempio Alessandra Cecchi: "Delle postazioni destinate a mangiare o dei piccoli spazi per cucinare in modo civile sicuramente attirerebbero persone e famiglie", scoraggiando, al contempo, anche i balordi.

La strada da percorrere è lunga, perché attualmente i servizi sono carenti. Più di un dubbio ad esempio lo esprime Claudia Bianchi, che parla della carenza di bagni: "Ho un bimbo e quasi tutti i weekend i wc si sovraccaricano. Se vogliono riportare le famiglie al parco, ne servono di più", è la richiesta all’amministrazione. Non solo ragazzi e genitori, anche i meno giovani chiedono attenzione. "Per farci vivere il parco servirebbe una libreria dove potersi fermare a leggere e uno spazio che organizzi corsi per anziani sarebbe una buona idea", dice Daniela Bartolacci. "Gli ippodromi, un tempo, animavano il parco – aggiunge Antonietta Cecchi –. Riattivarli potrebbe essere una soluzione", aggiungendo così un’attrazione in più capace di stimolare la presenza di persone alle Cascine.

Carla Liberatori, invece, si concentra sulle attività: "Sale da ballo e luoghi di aggregazione per gli anziani sono sicuramente una mancanza che bisogna colmare". Concorda Carlotta Vannini, che pensa anche alla mobilità: "Nel parco si trovano poche bici da noleggiare. Aumentare i mezzi lo renderebbe più accessibile".

Importante il nodo sicurezza, con molti che chiedono più controlli, come Orazio Nencioni: "Un parco sicuro è un parco vissuto. La situazione è critica, oltre agli eventi serve la sorveglianza". Concorda con lui anche Francesco Ermini: "L’area va restituita ai cittadini, ma serve un piano. Far spostare i senzatetto vuol dire creare il problema altrove".

"Abbassare l’altezza delle siepi e aumentare la visibilità ha già dato risultati contro il degrado – aggiunge Anna Paur riconoscendo che un primo passo verso il decoro e la vivibilità c’è stato –. Va fatto in tutte le zone del giardino". Domenico Poliseno, invece, va dritto al punto: "Il parco deve tornare sicuro. Poi si potrà parlare di attività e di come tornare a viverlo nel migliore dei modi". Insomma, musica sport e nuovi spazi: così i fiorentini si immaginano le Cascine di domani.