Raiffeisen Bank: un titolo per puntare sull’accordo con la Russia

L’istituto austriaco è la principale banca occidentale ancora operativa in Russia, ma non ha vita facile. Mentre la Bce sollecita la vendita delle attività nella Federazione russa, Mosca ha congelato le azioni della filiale locale. I risultati del primo trimestre.

Mag 6, 2025 - 14:58
 0
Raiffeisen Bank: un titolo per puntare sull’accordo con la Russia

Le azioni dell’austriaca Raiffeisen Bank si confermano una scommessa sulla possibilità di un miglioramento delle relazioni di Usa ed Europa con la Russia. I conti del primo trimestre, annunciati oggi, mostrano un calo dell’utile del 10,7% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A causa di maggiori accantonamenti e di più spese amministrative il risultato netto si è fermato a 318 milioni di euro.

Si tratta comunque di un risultato superiore al consensus degli analisti, che indicava un utile di 305 milioni. A metà seduta alla Borsa di Vienna l’azione Raiffeisen scende del 2,5% a 23,68 euro.

La banca austriaca è attualmente la principale banca occidentale ancora operativa in Russia. Da tempo l’istituto ha pianificato la vendita delle sue attività nella Federazione russa, ma l’operazione non può essere realizzata perché Mosca non concede le necessarie autorizzazioni.

Nel comunicato diffuso martedì 6 maggio, il Ceo Johann Strobl ha detto: “Continuiamo a lavorare per la vendita della nostra filiale in Russia, abbiamo colloqui in corso con diverse parti interessate, ma bisognerà vedere se gli sviluppi dello scenario geopolitico faciliteranno questo obiettivo”.

Dopo essere stata a lungo fra l’incudine e il martello, con la Commissione Ue e la Bce che facevano pressione perché accelerasse l’uscita dalla Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, e Mosca che teneva sequestrate le azioni della sua controllata russa, per Raiffeisen Bank la luce della speranza si era accesa nel mese di marzo, quando sembrava avviato un riavvicinamento tra Washington e Mosca.

Se già di per sé vendere attività bancarie in Russia non è un’impresa facile, l’operazione per l’istituto viennese era diventata ancora più complicata dopo che a settembre un tribunale di Mosca ha congelato le azioni della sua filiale russa. Lo stesso tribunale a gennaio ha condannato Raiffeisen a pagare un risarcimento di circa 2 miliardi di euro al termine di un processo che la banca ha giudicato totalmente infondato, annunciando che farà ricorso.

Secondo un articolo del Financial Times di una decina di giorni fa, il management di Raiffeisen avrebbe temporaneamente congelato gli sforzi per vendere la divisione russa dopo che Steve Witkoff, inviato speciale del presidente Donald Trump, ha dichiarato che gli Stati Uniti e la Russia stanno discutendo di “opportunità commerciali molto interessanti”.

Al Financial Times la banca aveva risposto con un comunicato in cui affermava che il processo di vendita “è in corso”, specificando, però, che la causa giudiziaria ha bloccato l'esecuzione di qualsiasi accordo.

Nel frattempo il caso giudiziario in Russia si è fatto sentire sui risultati dell’anno 2024. Nel quarto trimestre del 2024, Raiffeisen ha registrato una perdita netta di 926 milioni di dollari, la prima perdita netta trimestrale in nove anni, a causa di un ingente accantonamento legato alla sentenza del tribunale russo.

Le azioni Raiffeisen segnano un rialzo dall’inizio dell’anno del 23%. Partendo dalla quotazione attuale, le azioni Raiffeisen dovrebbero salire di circa il 20% per tornare al livello di prima dell’invasione dell’Ucraina. Nel febbraio 2022 le azioni valevano 28 euro. Quattro mesi dopo erano sprofondate a 10,80 euro. La ripresa è stata lenta e costante, con il titolo che in tre anni si è più che triplicato.

Il consensus degli analisti stima che Raiffeisen chiuderà il 2025 con ricavi complessivi pari a 8 miliardi di euro (in calo da 8,7 miliardi) e un utile netto di 2 miliardi. L’anno scorso l’utile è stato di 1,1 miliardi.