Yerram (Franklin Templeton): "Consumi, digitalizzazione e investimenti in infrastrutture sono venti strutturali a favore dell'India"

Il gestore del Franklin India Fund (Rating FundsPeople 2025) illustra i trend che sostengono l'azionario indiano al di là delle incertezze attuali per i dazi dell’amministrazione Trump. L'articolo Yerram (Franklin Templeton): "Consumi, digitalizzazione e investimenti in infrastrutture sono venti strutturali a favore dell'India" proviene da FundsPeople Italia.

Mag 8, 2025 - 11:20
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Yerram (Franklin Templeton): "Consumi, digitalizzazione e investimenti in infrastrutture sono venti strutturali a favore dell'India"

Incertezza nel breve periodo per i dazi dell’amministrazione Trump, ma fiducia sulle prospettive a lungo termine dei titoli azionari indiani. È questa la view di Murali Yerram, senior portfolio manager di Franklin Templeton. “I dazi statunitensi potrebbero indebolire le esportazioni di beni e servizi, causando al contempo una certa pressione secondaria sull'economia interna, ma riteniamo che i fondamentali di crescita resilienti dell'India dovrebbero contribuire a mitigarne l'impatto”, avverte l’esperto intervistato da FundsPeople. “In particolare, la crescita dell'India è trainata soprattutto dai consumi interni; le esportazioni statunitensi rappresentano solo il 2% circa del PIL indiano”, afferma. Secondo l’analisi di Yerram, non solo l’India potrebbe dimostrarsi relativamente immune ai dazi, ma potrebbe anche beneficiare delle tariffe aggressive imposte dagli Stati Uniti, attualmente rivolte principalmente alla Cina. “Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina potrebbero portare a uno spostamento dei capitali e della catena di approvvigionamento dalla Cina all'India. A medio termine, l'India dovrebbe essere uno dei primi Paesi a concludere un accordo commerciale con gli Stati Uniti, eliminando così un ostacolo fondamentale. A lungo termine, riteniamo che gli Stati Uniti, il Regno Unito e l'Unione Europea siano tutti desiderosi di incrementare gli scambi con l'India, il che potrebbe portare a politiche commerciali favorevoli per il Paese”, osserva.

Prospettive favorevoli nonostante le guerre commerciali

Negli ultimi periodi, il mercato azionario indiano si è indebolito a causa delle politiche tariffarie statunitensi e del rischio di una guerra commerciale globale. E a livello nazionale, anche il temporaneo rallentamento ciclico dell'economia indiana ha influito sul sentiment. “Ma le prospettive di crescita a lungo termine dell'India rimangono intatte”, ribadisce l’esperto. “A livello nazionale, la domanda dei consumatori rimane sana nonostante i venti contrari dell'economia, in quanto i consumi privati sono in ripresa e il sentimento dei consumatori rimane solido. Anche la spesa pubblica e gli investimenti nello sviluppo delle infrastrutture stanno tornando a crescere dopo una temporanea battuta d'arresto. Un'ulteriore spinta alla crescita proviene dai tagli dei tassi d'interesse e dalle riduzioni fiscali, che hanno preso il via dall'aprile 2025. Si tratta di fattori che sostengono l'investimento azionario indiano in un contesto di volatilità come quello attuale”, spiega Yerram.  

I trend a supporto dell’India

Guardando al futuro prossimo il professionista vede una serie di fattori strutturali favorevoli alle azioni indiane: 

  • Consumismo e premiumisation: l'India beneficia di un enorme mercato di consumatori alimentato da una combinazione di dati demografici favorevoli e livelli di reddito in crescita. “Con l'aumento del potere d'acquisto, anche i modelli di spesa si stanno spostando verso beni e servizi di qualità superiore. Questo trend crea opportunità in segmenti come l'ospitalità, le automobili e gli ordini di cibo online”, dice Yerram. “Anche l’healthcare fa parte della storia dei consumi indiani. Prevediamo che l'aumento della spesa healthcare stimolerà la crescita delle catene ospedaliere e delle aziende farmaceutiche che si concentrano sui farmaci speciali”, afferma.
  • Digitalizzazione e tecnologia: “l'India si trova nella fase di decollo di una trasformazione digitale che sembra destinata a catalizzare una serie di opportunità di investimento pluriennali, con un percorso di crescita potenzialmente più lungo rispetto ad altre grandi economie come gli Stati Uniti e la Cina”, analizza. “Il panorama tecnologico del Paese è sostenuto da abbondanti talenti, da un forte sostegno politico e da ingenti investimenti infrastrutturali. I progressi nell'ambito dell'intelligenza artificiale e dell'automazione stimolano ulteriormente la domanda di competenze tecnologiche dell'India”, afferma.
  • Aggiornamento delle infrastrutture e ciclo degli investimenti: le politiche governative accomodanti e la spinta globale alla diversificazione della catena di approvvigionamento hanno portato alla rinascita del settore manifatturiero indiano. “Si tratta di un ambiente favorevole alla crescita degli investimenti e alla creazione di posti di lavoro, che genera valide opportunità di investimento in segmenti quali le infrastrutture, l'energia verde e lo sviluppo immobiliare, oltre alla produzione stessa”, sottolinea.

La strategia

Il Franklin India Fund gestito da Murali Yerram ha ottenuto il Rating FundsPeople 2025. Il fondo adotta un processo d'investimento disciplinato che si concentra sulla ricerca di quality e growth a valutazioni favorevoli. Attraverso una ricerca bottom-up, il team cerca di individuare le società potenzialmente mal valutate rispetto ai loro fondamentali di lungo periodo, in termini di solidità del bilancio, potere degli utili, posizione competitiva e competenza del management, tra gli altri criteri. Il risultato è un portafoglio diversificato di società resistenti, in grado di sostenere la crescita contro i venti contrari e di generare alpha per gli investitori in tutti i cicli economici e di mercato. “Un altro elemento di differenziazione fondamentale per il fondo è la nostra presenza in loco e le nostre risorse in India. Il team del Franklin India Fund è uno dei più grandi e consolidati del Paese, con 17 professionisti dell'investimento che conducono oltre 800 incontri aziendali all'anno”, dichiara Yerram. “Abbiamo acquisito importanti conoscenze di ricerca e connessioni con il management in tutto lo spettro di capitalizzazione del mercato. Questo aspetto si combina con il nostro processo d'investimento, consentendoci di scoprire opportunità uniche per la generazione di alpha. Di conseguenza, il fondo ha una media quinquennale di esposizione al portafoglio fuori benchmark di circa il 26%, che contribuisce a circa il 24% dell'alpha generato”, afferma.

Update del portafoglio

In termini settoriali, il settore dei beni di consumo discrezionali detiene la maggiore sovraponderazione del portafoglio. Nel primo trimestre il fondo ha incrementato leggermente l'esposizione in sovrappeso, aggiungendo una posizione esistente in un produttore di auto e in una piattaforma di prenotazione di viaggi online. “Nel frattempo, abbiamo aperto una nuova posizione in un gigante degli alimenti confezionati che, a nostro avviso, è un'azienda di elevata qualità con un'interessante traiettoria di crescita degli utili”, afferma Yerram. “Queste decisioni riflettono la nostra view positiva sulle prospettive dei settori orientati al consumo. Sono anche esempi classici di come investiamo. La piattaforma di prenotazione di viaggi online, ad esempio, è una posizione fuori benchmark che ha contribuito all'alpha nel 2024. Abbiamo investito nella società dal 2016, beneficiando della nostra presenza locale e della nostra rete che ci ha permesso di apprezzare la forza del suo franchising tra i clienti e i partner”, continua. Tra le altre modifiche apportate di recente al portafoglio vi è una leggera riduzione dell'allocazione al settore dell'information technology. “Rimaniamo sovrappesati nel settore, date le sue prospettive di crescita strutturale a lungo termine, ma un certo aggiustamento del rapporto rischio/rendimento è giustificato dai potenziali venti contrari ai servizi IT in seguito alle turbative tariffarie statunitensi”, afferma il gestore. “Siamo sottopesati nel settore industriale e abbiamo ulteriormente ridotto la nostra allocazione, in attesa di un'ulteriore ripresa degli investimenti prima di incrementare nuovamente la nostra esposizione”, conclude.

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