Intesa Sanpaolo, miglior primo trimestre di sempre e conferma della guidance 2025
L’istituto guidando da Carlo Messina è riuscita ad affrontare la riduzione dei tassi di interesse della Banca centrale europea aumentando le commissioni nel risparmio gestito.

Compensare la riduzione dei margini da interesse con la crescita delle commissioni nel risparmio gestito. È questa la mossa fatta da Intesa Sanpaolo che gli ha permesso di affrontare l’allentamento monetario deciso della Banca centrale europea.
Gli interessi netti, spiega la banca, sono pari a 3,632 miliardi, in diminuzione dell'8% a/a e, per contrastare l'impatto negativo dei tassi di interesse più bassi, le commissioni nette sono aumentate del 7% su base annua, con le commissioni di intermediazione in particolare in aumento di oltre un quinto.
La maggior banca italiana ha così potuto confermare le sue previsioni per l’anno in corso di oltre 9 miliardi di euro di utile netto dopo aver registrato un aumento annuo del 13,6% dell’utile del primo trimestre 2025 a fronte di un calo dell’8% del margine di interesse netto.
"Abbiamo dato avvio all'anno con il nostro miglior risultato netto di sempre nel primo trimestre, pari a 2,6 miliardi, che corrisponde a un rendimento annualizzato del patrimonio netto (ROE) pari al 20%”, sottolinea Carlo Messina, ad dell’istituto torinese.
Il risultato netto è stato dell'8% superiore al consenso, segnalano gli esperti di Jefferies, che citano poi la qualità dell'attivo "ancora solida" e un "capitale migliore del previsto": raccomandazione buy e target price a 5,54 euro sul titolo della banca italiana.
A Piazza Affari, però, le azioni Intesa Sanpaolo cedono l’1% dopo la diffusione della trimestrale, scendendo così a 4,826 euro, in un contesto negativo per i mercati europei (FTSE MIB a -0,20%).
L’utile netto di 2,6 miliardi risulta superiore alle previsioni del consenso degli analisti elaborate da Reuters, ferme a 2,4 miliardi. I ricavi hanno raggiunto i 6,8 miliardi di euro, leggermente oltre le aspettative e al dato dell'anno precedente.
I proventi da negoziazione sono triplicati rispetto all'anno precedente, in un contesto di mercati volatili, raggiungendo i 265 milioni.
Il risultato dell'attività assicurativa ammonta a 462 milioni, superiori ai 424 milioni del quarto trimestre 2024 e ai 455 milioni del primo periodo 2024. I proventi operativi netti sono pari a 6,792 miliardi, in crescita dello 0,5% a/a, mentre i costi operativi ammontano a 2,578 miliardi. Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 4,214 miliardi, in crescita del 36,6% rispetto al quarto trimestre 2024 e dell'1,2% rispetto al primo trimestre 2024.
Il risultato corrente lordo è pari a 3,963 miliardi, superiore ai 2,316 miliardi del quarto trimestre 2024 e a 3,936 miliardi del primo trimestre 2024.
Maturati dividendi per 1,8 miliardi (che si aggiungono al saldo dividendi 2024 di 3 miliardi da pagare a maggio 2025 e al buyback pari a 2 miliardi da avviare a giugno 2025).
Confermata l'elevata patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi: common equity tier 1 ratio al 13,3%, in crescita di circa 45 centesimi di punto nel trimestre, includendo l'impatto negativo di circa 40 centesimi di punto di Basilea 4 e deducendo dal capitale i dividendi maturati nel primo trimestre 2025.
Ribadito il buyback da avviare a giugno 2025, senza considerare circa 115 centesimi di punto di beneficio derivante dall'assorbimento delle imposte differite attive (dta), di cui circa 15 nel secondo e nel quarto trimestre 2025.
Infine, la banca segnala un "significativo" ritorno cash per gli azionisti: 1,8 miliardi di dividendi maturati nel trimestre (che si aggiungono ai 3 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025 e al buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025).
"Con una delle remunerazioni per gli azionisti più elevate nel panorama bancario europeo, quest'anno restituiremo almeno 8,2 miliardi di euro agli azionisti, considerando il saldo dividendo di maggio, il buyback di giugno e il prevedibile interim dividend di novembre. Ulteriori distribuzioni di capitale saranno quantificate a fine esercizio".
Questi risultati “consolidano la posizione di Intesa Sanpaolo tra le grandi banche europee e ci confermano elemento di stabilità e sviluppo per il Paese", sottolinea Messina.
"La solidità dei risultati, la sostenibilità della crescita, la robustezza patrimoniale e il basso profilo di rischio ci permettono di svolgere un ruolo unico a supporto dell'economia reale e sociale", prosegue Messina, aggiungendo che la banca "dispone di un modello di business unico in Europa, fondato sulla leadership nei servizi a famiglie e imprese, su una componente Wealth Management, Protection & Advisory di primaria importanza, su una gestione internazionale improntata all'efficienza e su un'offerta digitale tecnologicamente avanzata. A questi elementi si aggiungono la condizione di Banca 'Zero NPL' e un profilo ESG di eccellenza riconosciuto a livello internazionale".