Claudio Trotta: “Concerti troppo cari e stadi mezzi vuoti. Serve un nuovo modello per la musica live”
Claudio Trotta, storico promoter e fondatore di Barley Arts, ha affrontato il tema dei costi esorbitanti dei biglietti per i concerti L'articolo Claudio Trotta: “Concerti troppo cari e stadi mezzi vuoti. Serve un nuovo modello per la musica live” proviene da imusicfun.

Nel panorama musicale italiano e internazionale, il tema dei costi esorbitanti dei biglietti per i concerti è diventato centrale; Claudio Trotta, storico promoter e fondatore di Barley Arts, ha affrontato la questione in un’intervista a MowMag, offrendo uno sguardo critico e approfondito sulle trasformazioni del live entertainment.
Secondo Trotta, l’aumento vertiginoso dei prezzi è il frutto di un consolidamento globale della filiera dello spettacolo dal vivo nelle mani di poche multinazionali, il cui unico obiettivo è la massimizzazione del profitto, spesso a discapito dell’accessibilità per il pubblico. Una tendenza che ha prodotto effetti collaterali significativi: dalla perdita di spazi per artisti emergenti all’omologazione dell’offerta culturale, fino ai fenomeni del secondary ticketing e del dynamic pricing.
In riferimento a eventi straordinari come il concerto di Lady Gaga a Copacabana – che ha attirato oltre due milioni di spettatori – Trotta si mostra cauto. Pur riconoscendo la portata storica dell’evento, sottolinea come questi numeri non dovrebbero rappresentare un obiettivo da replicare in Italia. «Preferisco puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità», afferma, sottolineando l’importanza di valutare anche l’impatto ecologico e sociale di manifestazioni di tale portata.
Il post-pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione: se da un lato molti lavoratori dello spettacolo hanno abbandonato il settore, dall’altro i costi di produzione sono saliti alle stelle. Eppure, secondo Trotta, il momento avrebbe potuto rappresentare un’occasione per ripensare l’intero sistema. Una nuova economia dello spettacolo, più equa e sostenibile, era (e forse è ancora) possibile: meno mega produzioni itineranti, più valorizzazione delle risorse locali e un impatto ambientale ridotto.
Trotta commenta anche la “moda” di suonare a San Siro, ormai diventato il traguardo da raggiungere per molti artisti italiani, anche senza l’effettiva maturità artistica per reggere uno stadio. Il rischio? Esibizioni con metà pubblico e una percezione distorta del successo. «Non si fa il bene del pubblico né degli artisti esponendoli in palchi prematuri», avverte, criticando la logica del successo immediato come criterio per scegliere le venue.
Le parole di Claudio Trotta lanciano un messaggio chiaro: il sistema della musica live ha bisogno di una riforma strutturale. Per tornare a essere davvero sostenibile – economicamente, artisticamente ed ecologicamente – bisogna uscire dalla logica del “tanto a tutti i costi” e tornare a mettere al centro la qualità e la crescita reale del talento.
L'articolo Claudio Trotta: “Concerti troppo cari e stadi mezzi vuoti. Serve un nuovo modello per la musica live” proviene da imusicfun.