Leone XIV, un papa della pace e comunicativo: terrà testa a Trump anche sui social (l’ha già fatto con Vance)

“Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La […] The post Leone XIV, un papa della pace e comunicativo: terrà testa a Trump anche sui social (l’ha già fatto con Vance) appeared first on Key4biz.

Mag 9, 2025 - 10:26
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Leone XIV, un papa della pace e comunicativo: terrà testa a Trump anche sui social (l’ha già fatto con Vance)

“Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!” Così ieri, in una piazza San Pietro gremita di fedeli venuti da ogni parte del mondo, si è presentato Robert Francis Prevost, oggi Leone XIV.

È il primo Papa agostiniano della storia, il secondo Pontefice americano dopo Francesco, ma con una differenza non da poco. Leone XIV è nato nel nord del continente — Chicago, 1955 — ma ha trascorso una buona parte della sua vita sacerdotale e missionaria nel profondo sud, in Perù, tra i quartieri poveri di Trujillo e le periferie ecclesiali dell’America Latina.

A 69 anni si presenta con un profilo tanto solido quanto atipico: matematico di formazione, canonista di competenza, pastore di strada per vocazione, gesuita nello spirito ma agostiniano nel cuore. Il suo motto episcopale, In Illo uno unum, tratto da Sant’Agostino, parla già di unità nella diversità. E forse è questa la sua cifra più evidente: uomo di dialogo, capace di ascolto, poco incline alla polarizzazione, anche quando le tensioni ideologiche si fanno roventi. Come in questi tempi in cui la Chiesa — e il mondo — appaiono profondamente divisi.

Dalla missione in Perù alla Curia romana

Nominato cardinale da Francesco nel 2023 e chiamato a dirigere il potente Dicastero per i Vescovi, Prevost ha fatto della sinodalità e della formazione pastorale il fulcro del suo lavoro.

In Perù ha guidato la diocesi di Chiclayo, ricoprendo incarichi anche nella Conferenza episcopale locale. La sua esperienza pastorale sul campo è riconosciuta come autentica: vicario giudiziale, docente di diritto e morale, parroco in quartieri poveri, direttore di vocazioni. Un profilo completo, che ha unito dottrina e prassi, accademia e vita concreta, Curia e missione.

Un Papa che comunica (e sa usare i media)

A differenza di molti suoi predecessori, Leone XIV è personalmente attivo su X. I suoi post mescolano spiritualità e attualità, prese di posizione chiare ma mai ideologiche, messaggi di pace che si fanno virali senza scadere nel populismo.

Una delle sue uscite più commentate è stata la risposta, per quanto indiretta, a J.D. Vance, il senatore trumpiano che aveva criticato l’influenza latinoamericana nella Chiesa: “La cattolicità non ha confini. Le periferie del mondo sono il cuore del Vangelo, non una minaccia”. Un tweet che ha fatto il giro del mondo e che molti hanno interpretato come una replica anche all’universo valoriale incarnato da Donald Trump

Papa della pace, in un tempo di guerra

La sua elezione arriva in un momento drammatico per la pace mondiale. Dalla guerra in Ucraina alla crisi in Medio Oriente, fino alle tensioni in Africa e all’instabilità in America Latina, il nuovo Papa sarà chiamato a essere mediatore, voce profetica, costruttore di ponti.

La sua formazione filosofica e spirituale — agostiniana, ma anche profondamente latinoamericana — lo rende particolarmente sensibile alla sofferenza dei popoli e ai drammi sociali.

Un papa che terrà testa a Trump?

Leone XIV è già al centro della scena comunicativa globale. Se terrà testa a Trump, come ha già fatto con Vance, lo farà senza urlare. Con lo stile sobrio e deciso che lo ha sempre contraddistinto. Un Papa comunicativo, ma non populista. Pacifico, ma non remissivo. Universale, ma con solide radici nel popolo. In una parola, agostiniano.

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