Pacchi esplosivi camuffati da sex toys: "creativi" atti di sabotaggio russi in Europa

lentepubblica.it Fa sorridere, eppure si tratta di un tentativo piuttosto creativo di sabotaggio da parte degli attivisti russi in Europa: alcuni pacchi esplosivi erano stati camuffati, pensate un po’, come sex toys. Un cittadino russo ricercato a livello internazionale e rifugiatosi in Bosnia-Erzegovina risulta estradato in Polonia con l’accusa di aver partecipato a un’operazione di sabotaggio […] The post Pacchi esplosivi camuffati da sex toys: "creativi" atti di sabotaggio russi in Europa appeared first on lentepubblica.it.

Mag 10, 2025 - 11:42
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Pacchi esplosivi camuffati da sex toys: "creativi" atti di sabotaggio russi in Europa

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Fa sorridere, eppure si tratta di un tentativo piuttosto creativo di sabotaggio da parte degli attivisti russi in Europa: alcuni pacchi esplosivi erano stati camuffati, pensate un po’, come sex toys.


Un cittadino russo ricercato a livello internazionale e rifugiatosi in Bosnia-Erzegovina risulta estradato in Polonia con l’accusa di aver partecipato a un’operazione di sabotaggio su scala europea.

A darne notizia è stato il primo ministro polacco Donald Tusk, che ha definito l’episodio “un attacco pianificato alla sicurezza delle democrazie europee”. Il ministro ha aggiunto che l’arresto rappresenta “un duro colpo alla rete di sabotaggio russa in Europa”.

L’operazione investigativa che ha condotto all’arresto dell’uomo, come rivelato dal quotidiano inglese The Guardian, ha svelato un complesso sistema di spedizioni apparentemente innocue, dietro cui si celava un vero e proprio meccanismo di destabilizzazione di matrice russa.

Il meccanismo delle spedizioni

Le spedizioni, dirette principalmente verso Polonia e Lituania, in almeno due casi documentati, risultavano affidate alla nota compagnia di logistica DHL.

La società, che opera in tutto il mondo e gestisce quotidianamente milioni di pacchi, è stata coinvolta inconsapevolmente: i sabotatori hanno approfittato della reputazione e dell’efficienza del corriere per far transitare pacchi contenenti ordigni artigianali nascosti tra articoli erotici e cosmetici. L’obiettivo era superare senza sospetti i controlli doganali e collocare i dispositivi in territorio europeo.

Il coordinamento delle operazioni logistiche risultava affidato a un individuo noto con il nome in codice VWarrior, che istruiva il gruppo su percorsi e modalità di spedizione. I corrieri – reclutati soprattutto tra giovani alla ricerca di guadagni facili – ricevevano un pagamento in criptovalute, scelta che rendeva difficili le indagini finanziarie e garantiva un certo anonimato.

Uno dei membri del gruppo ha ammesso di aver inizialmente sottovalutato la gravità delle operazioni. “Pensavamo fosse un modo veloce per fare soldi, senza dover trafficare droga o armi. Poi abbiamo scoperto che stavamo trasportando pacchi usati per esperimenti pericolosi”, ha raccontato.

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Le autorità polacche hanno successivamente scoperto che almeno una delle spedizioni conteneva un ordigno incendiario, nascosto tra i sex toys. Il dispositivo, assemblato artigianalmente, era composto da una combinazione di sostanze chimiche altamente infiammabili, tra cui il magnesio, noto per la sua estrema reattività.

La scelta di oggetti provocatori come articoli erotici aveva una funzione precisa: confondere i controlli visivi e ridurre il rischio che i pacchi fossero aperti durante i passaggi internazionali. L’uso di un corriere globale come DHL serviva a rafforzare l’apparenza di normalità e a garantire velocità nelle consegne.

DHL, da parte sua, non risulta coinvolta in modo attivo nella vicenda e non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali al momento. Tuttavia, l’episodio evidenzia quanto sia urgente rafforzare i controlli sulle spedizioni internazionali, anche attraverso l’impiego di tecnologie avanzate e una più stretta cooperazione tra servizi postali, aziende logistiche e autorità di sicurezza.

L’inchiesta prosegue, con l’obiettivo di smantellare l’intera rete operativa e identificare eventuali altri casi simili. Il caso, intanto, ha aperto uno squarcio inquietante sulle nuove modalità del sabotaggio transnazionale: apparentemente banali, profondamente insidiose.

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