Se rimangono solo la rinuncia e la rabbia

Il sequestro delle emozioni è cosa fatta. Aveva ragione Philip K. Dick nel suo profetico romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (1968). Alieni e alienazione vanno di pari passo per rendere inconsapevolmente docili gli umani. Non un occulto potere superiore ma semplicemente una congerie di astuti media servili, di passaparola manipolati, ha cucinato il […] The post Se rimangono solo la rinuncia e la rabbia appeared first on L'INDIPENDENTE.

Mag 10, 2025 - 11:35
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Se rimangono solo la rinuncia e la rabbia

Il sequestro delle emozioni è cosa fatta. Aveva ragione Philip K. Dick nel suo profetico romanzo Ma gli androidi sognano pecore elettriche? (1968). Alieni e alienazione vanno di pari passo per rendere inconsapevolmente docili gli umani. Non un occulto potere superiore ma semplicemente una congerie di astuti media servili, di passaparola manipolati, ha cucinato il piatto forte dell’oppressione. Nessun potere centralizzato in effetti reprime alcunché tranne qualche manganellata da ancien régime. Molto meglio della frusta la frustrazione, rendere docili e rassegnati, fare uscire ad esempio di scena chi ha una attività in privato, autonoma, fare cessare sogni, progetti e illusioni che diventano tutti insieme materia del passato. 

Costringere, se ancora ce la fai, a cercarti un lavoro lontano chissà dove così da farti rinunciare agli affetti, alla famiglia se ancora esiste. 

Benvenuti androidi nel mondo dove tutti saranno liberi di cambiare sesso, di morire quando vogliono, di esercitare il cinismo e l’indifferenza ma che diventano pericolosi, soggetti da conculcare se manifestano, se non sono d’accordo con le verità ufficiali, se non vogliono le morti inutili delle guerre, se hanno orrore delle stragi di innocenti. 

Te lo diciamo noi che siamo al governo chi sono gli innocenti, stai bene attento se appoggi quelli sbagliati diventi tu il colpevole e il terrorista. Intanto compra macchine elettriche non pecore elettriche, butta l’incarto nel bidone giusto, disprezza chi non agisce come faresti tu al suo posto, sentiti sempre dalla parte giusta ecc. ecc. 

E io? Semplice donna, semplice uomo che vorrei cavalcare il mio orizzonte, rischiare qualcosa, provare a farcela? Non mi avevate insegnato voi, vecchi liberali, la sacralità della libera imprenditoria, il gusto del rischio, le dure promesse di ogni rinuncia? 

Ma ora il sistema mi dice che io sbaglio prima ancora che faccia qualsiasi cosa mi possa venire in mente, sbaglio qualsiasi vocazione dovessi sentire. Le cose devono andare diversamente, rimani fottuto, sostenibile ma fottuto. 

Affidati allora a una start up, entra nel vortice dei passi obbligati. Hai qualche amico in politica, sei parente di un commercialista senza scrupoli? Fatti guidare. 

Ma se sei soltanto un androide solitario non ti rimane che sognare pecore elettriche, smettere di ridere o di piangere, non ti resta che rinunciare, tirare giù la serranda, vivere di quello che ti è rimasto. 

Attenzione, però, questo non sia pessimismo ma materia viva di una nuova liberazione. Perché, stammi a sentire, quella del 1945 è stata una Liberazione santa, ma ce ne vorrebbero tante altre ancora. Per farci sentire davvero liberi piuttosto che liberati.

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