La “sommelier” dei colori che serve quello giusto a ciascun brand. «Solo così hanno identità forti»

Sonia Rainero ha lavorato per quasi dieci anni a Parigi nel settore moda. Oggi è a Madrid per Pantone. «Aiuto i marchi in una scelta non banale». Come freelance fa l'armocromista in un Paese che sta attraendo sempre di più i nomadi digitali. La nuova puntata della rubrica "Italiani dell'altro mondo"

Mag 2, 2025 - 03:05
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La “sommelier” dei colori che serve quello giusto a ciascun brand. «Solo così hanno identità forti»

Una vita immersa nei colori, per lavoro. «Il mio preferito è il verde smeraldo». Classe 1990, originaria di Fossano, in provincia di Cuneo, Sonia Rainero è cresciuta in un angolo della provincia piemontese dove ha trascorso gli anni fino al liceo. Il primo cambio di tonalità è arrivato mescolando la sua esperienza con gli studi universitari a Torino, dove si è iscritta al corso di Business Administration, tutto in inglese.

È qui che ha iniziato a figurarsi un percorso all’estero. Durante il secondo anno è partita per Gainesville, in Florida, il viaggio che ha portato alla prima svolta. «Quell’esperienza mi ha aperto gli occhi, ho iniziato a pensare che probabilmente non avrei passato tutta la mia vita in Italia». Oggi lavora a Madrid, in full remote, come Senior Global Key Account Manager per Pantone, azienda che immediatamente fa pensare ai colori. Questa è la sua storia per una nuova puntata della rubrica Italiani dell’altro mondo.

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Sonia Rainero

Una scelta di vita

Dopo la Florida sono seguite altre tappe fondamentali, come un periodo di stage a Barcellona e il Master in International Management, parte del quale ha svolto a Madrid, città dove sarebbe poi ritornata dopo aver ampliato il proprio bagaglio nel settore fashion – «pur non avendo studiato da stilista» – in una delle capitali mondiali della moda, Parigi. Questo perché ha deciso di inviare una application per uno stage. «Pensavo fosse solo una parentesi di sei mesi e invece ci sono rimasta nove anni».

Nella capitale francese ha lavorato per Molli, «un’azienda molto parigina» e che le ha permesso di specializzarsi nel segmento del lusso. «Ho iniziato nello sviluppo prodotto. Cercavano una figura italiana». In poco tempo è passata al marketing e poi alle vendite, ambito dove opera ancora oggi. Lavorare nella moda significa ovviamente sapere maneggiare i colori, riconoscerli, capirne le potenzialità. Capacità che Sonia Rainero ha deciso di spendere anche nel settore dell’armocromia, la sua seconda attività da freelance. «Mi capita di collaborare con persone di ogni genere, dal disoccupato al manager aziendale, farmacisti e dottori».

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Un lavoro con mille sfumature

La passione per i colori l’ha fatta notare da Pantone. Il dettaglio che è saltato all’occhio di un recruiter può sembrare banale. «Mi hanno trovata grazie ad alcuni hashtag sul mio LinkedIn relativi al colore. Evidentemente funzionano». Pantone, azienda nota in tutto il mondo per lo standard cromatico che ha sviluppato, è uno dei punti di riferimento per design e moda. «I miei amici non hanno ancora capito bene cosa faccia esattamente in Pantone».

E Pantone, per chi non se l’è mai chiesto, cosa fa? «Sceglie il colore dell’anno, certo, ma non solo – ci ha spiegato -. ll brand definisce il linguaggio universale del colore e aiuta i marchi a creare identità forti». Storytelling che potrebbe sembrare fine a se stesso. Eppure non è scontato se certi colori vengono immediatamente associati da molte persone a un brand specifico. Talvolta senza neanche la presenza del logo. Perché è frutto di un lungo lavoro.

Giocare coi colori

Come si sa le persone possono vedere una parte dei colori, ma questo non impedisce di sperimentare. Su LinkedIn Pantone ha pubblicato i risultati di una ricerca che ne ha individuato uno in particolare: «Attraverso una specifica stimolazione alcune persone hanno percepito un nuovo colore, un blu-verde che non è possibile riprodurre e stampare». Eppure Sofia, nonostante l’avanzamento della tecnologia, ha un punto di vista chiaro. «Il colore ha bisogno sempre e comunque di un osservatore umano. Questa è la sua grande forza».

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Il super potere nascosto dei colori

L’altra esperienza che sta segnando il suo percorso è quella dell’armocromia, disciplina nata a Hollywood a metà del secolo scorso con l’arrivo del cinema a colori. «Lo stesso abito non rendeva ugualmente bene indosso a tutte le attrici. E da lì è nata l’idea di trovare i colori giusti per ogni persona», Arrivata in Europa tramite il Regno Unito, la disciplina è diventata famosa in Italia grazie a Rossella Migliaccio. «Mi piace perché dà strumenti concreti per migliorare la consapevolezza di sé».

Tra Francia, Italia e Spagna, Sofia ha qualcosa da dire infine sull’essere freelance. «In Francia si è più aiutati rispetto che all’Italia e alla Spagna, soprattutto fiscalmente». La sua storia è anche quella di una professionista che ha avuto la possibilità di trasferirsi con la famiglia in un altro Stato grazie allo smart working. «Anche Valencia e Malaga stanno crescendo molto perché attirano i nomadi digitali».