La crisi di mezza età? Ora arriva a 20 anni

Il nuovo World Happiness Report ha evidenziato che la classica “crisi di mezza età” - ovvero quel momento in cui si inizia ad accusare il peso degli anni, uscendo dall'epoca della spensieratezza ed entrando in quella dell'apparente carenza di prospettive - si sta anticipando sempre di più. In alcuni casi, presentadosi poco dopo i vent’anni. Molto prima di quanto accadeva in passato, quando tali sensazioni si affacciavano grosso modo dopo i 40 anni. E, più in generale, si assiste a un calo significativo dei livelli di felicità tra i più giovani rispetto alle generazioni precedenti. Ecco alcune delle ragioni di questo fenomeno.  Indice Malessere giovanile in aumento Giovani e social: c'è un legame con l'infelicità? La "crisi di mezz'età anticipata" Giovinezza non è sinonimo di felicità Malessere giovanile in aumento Il Report ha riportato che i giovani adulti, soprattutto sotto i 30 anni, stanno attraversando una fase di profondo malessere.  Tra i fattori che contribuiscono a questo calo di benessere, gli esperti citano l’aumento delle disuguaglianze salariali, la difficoltà ad accedere a un’abitazione indipendente, l’ansia legata ai cambiamenti climatici e ai conflitti internazionali. A questi si aggiunge un altro elemento: la pervasiva presenza dei social media nella vita quotidiana. Giovani e social: c'è un legame con l'infelicità? Secondo uno studio, le persone sotto i 30 anni trascorrono in media cinque ore al giorno sui social. E questo, secondo il World Happiness Report, potrebbe collegarsi al malessere precoce, evidenziando un tendenziale collegamento tra l’uso intensivo delle piattaforme digitali e l’aumento dell’infelicità tra i giovani. La "crisi di mezz'età anticipata" Il cambiamento più netto è stato osservato negli Stati Uniti. Nel 2024 i giovani americani risultano i più infelici tra tutte le fasce anagrafiche. Giovinezza non è sinonimo di felicità Anche in Europa, però, il divario tra generazioni si sta riducendo. Il World Happiness Report mette in luce un'inversione di tendenza che ridiscute il modello tradizionale del ciclo di vita emotivo: la giovinezza non coincide più con il picco della felicità.

Apr 27, 2025 - 02:38
 0
La crisi di mezza età? Ora arriva a 20 anni

Giovane disperato

Il nuovo World Happiness Report ha evidenziato che la classica “crisi di mezza età” - ovvero quel momento in cui si inizia ad accusare il peso degli anni, uscendo dall'epoca della spensieratezza ed entrando in quella dell'apparente carenza di prospettive - si sta anticipando sempre di più. In alcuni casi, presentadosi poco dopo i vent’anni. Molto prima di quanto accadeva in passato, quando tali sensazioni si affacciavano grosso modo dopo i 40 anni.

E, più in generale, si assiste a un calo significativo dei livelli di felicità tra i più giovani rispetto alle generazioni precedenti. Ecco alcune delle ragioni di questo fenomeno. 

Indice

  1. Malessere giovanile in aumento
  2. Giovani e social: c'è un legame con l'infelicità?
  3. La "crisi di mezz'età anticipata"
  4. Giovinezza non è sinonimo di felicità

Malessere giovanile in aumento

Il Report ha riportato che i giovani adulti, soprattutto sotto i 30 anni, stanno attraversando una fase di profondo malessere

Tra i fattori che contribuiscono a questo calo di benessere, gli esperti citano l’aumento delle disuguaglianze salariali, la difficoltà ad accedere a un’abitazione indipendente, l’ansia legata ai cambiamenti climatici e ai conflitti internazionali.

A questi si aggiunge un altro elemento: la pervasiva presenza dei social media nella vita quotidiana.

Giovani e social: c'è un legame con l'infelicità?

Secondo uno studio, le persone sotto i 30 anni trascorrono in media cinque ore al giorno sui social. E questo, secondo il World Happiness Report, potrebbe collegarsi al malessere precoce, evidenziando un tendenziale collegamento tra l’uso intensivo delle piattaforme digitali e l’aumento dell’infelicità tra i giovani.

La "crisi di mezz'età anticipata"

Il cambiamento più netto è stato osservato negli Stati Uniti. Nel 2024 i giovani americani risultano i più infelici tra tutte le fasce anagrafiche.

Giovinezza non è sinonimo di felicità

Anche in Europa, però, il divario tra generazioni si sta riducendo. Il World Happiness Report mette in luce un'inversione di tendenza che ridiscute il modello tradizionale del ciclo di vita emotivo: la giovinezza non coincide più con il picco della felicità.