La banca olandase ING si prepara a lanciare una propria stablecoin legata all’euro
L’interesse crescente di banche come ING, sostenuto da una cornice normativa più chiara e dalla spinta globale alla digitalizzazione, suggerisce…

L’interesse crescente di banche come ING, sostenuto da una cornice normativa più chiara e dalla spinta globale alla digitalizzazione, suggerisce che le stablecoin saranno sempre più centrali nell’infrastruttura finanziaria del futuro.
Una svolta per la finanza tradizionale europea
La banca olandese ING sta lavorando, in collaborazione con altre istituzioni finanziarie tradizionali e fornitori di servizi cripto, alla creazione di una stablecoin legata all’euro, ovvero una criptovaluta il cui compito principale è quello di emulare il valore di una determinata moneta FIAT in ogni momento.
Il progetto è ancora in fase iniziale e potrebbe assumere la forma di un consorzio. Tuttavia, i progressi risultano rallentati dall’attesa di approvazioni a livello dei consigli di amministrazione delle entità coinvolte. ING, al momento, ha scelto di non commentare ufficialmente l’iniziativa.
Questa mossa segna un cambiamento significativo nel panorama bancario europeo, evidenziando come le banche tradizionali stiano iniziando a riconoscere le potenzialità delle stablecoin, strumenti un tempo dominati da attori nativi del mondo cripto.
Il ruolo regolatorio del MiCA
L’iniziativa di ING si inserisce nel contesto della normativa MiCA (Markets in Crypto-Assets), entrata in vigore nel 2024, che ha introdotto un quadro giuridico unificato per gli asset digitali nei 27 Paesi dell’Unione Europea. MiCA impone requisiti rigorosi per gli emittenti di stablecoin, inclusa la necessità di ottenere licenze, pubblicare rapporti regolari e mantenere riserve completamente collateralizzate presso banche europee.
Queste condizioni, inizialmente viste come un ostacolo, si sono trasformate in un’opportunità per le banche tradizionali, che ora vedono nella regolamentazione una via sicura per entrare nel mondo delle criptovalute. Société Générale, tramite la divisione SG Forge, è stata la prima a lanciare una stablecoin conforme al MiCA, mentre EURC di Circle ha già ottenuto slancio.
Stablecoin: nuovo orizzonte per le banche globali
L’interesse per le stablecoin si estende ben oltre i confini europei. Standard Chartered, ad esempio, sta supportando lo sviluppo di una stablecoin ancorata al dollaro di Hong Kong per facilitare i pagamenti transfrontalieri. Negli Stati Uniti, istituzioni come Bank of America hanno dichiarato ambizioni simili, in attesa di una maggiore chiarezza normativa. Custodia Bank e Vantage Bank hanno già introdotto Avit, una stablecoin lanciata su blockchain pubblica, mentre FV Bank di Porto Rico ha riportato un uso crescente delle stablecoin rispetto ai canali di pagamento tradizionali. Anche la Russia ha annunciato lo sviluppo di una propria stablecoin per aggirare le sanzioni imposte dall’UE e per utilizzare monete diverse dal dollaro americano negli scambi internazionali.
Questa tendenza globale dimostra come le stablecoin stanno rapidamente evolvendo da strumento di nicchia a infrastruttura finanziaria fondamentale, abilitando servizi più rapidi, economici e programmabili.
Legislazione USA: il possibile catalizzatore
Negli Stati Uniti, due proposte di legge, il GENIUS Act e lo STABLE Act, stanno cercando di regolamentare il settore. Se approvati entro l’estate 2025, come previsto, potrebbero rappresentare una svolta per l’intero mercato. Secondo un recente report di Standard Chartered, l’approvazione del GENIUS Act potrebbe far decuplicare l’offerta di stablecoin fino a raggiungere una capitalizzazione di 2 trilioni di dollari entro il 2028.
Il report sottolinea inoltre come le stablecoin, denominate in larga parte in USD, potrebbero rafforzare la dominanza del dollaro USA a livello globale, compensando eventuali impatti negativi delle politiche tariffarie.
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