Eurovision 2025, le prove della seconda semifinale: ecco cosa vedrete nella diretta tv

Attesa per la seconda serata su RaiDue con la conduzione di Gabriele Corsi e BigMama. Omaggio a Toto Cutugno, vincitore nel 1990

Mag 15, 2025 - 01:18
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Eurovision 2025, le prove della seconda semifinale: ecco cosa vedrete nella diretta tv


Basilea, 15 maggio 2025 - Come ricorderà pure la conduttrice Hazel Brugger nel corso della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2025, in diretta domani su RaiDue con la conduzione di Gabriele Corsi e BigMama, per gran parte dei protagonisti l’esibizione davanti alle telecamere dell’Eurovisione resta la più grande performance della propria vita. Ed è questa la convinzione emersa pure dalle prove di oggi, aperte dall’Australia con quella “Milkshake man” in cui Marty Zambotto, per l’hit-parade Go-Jo, entra in un frullatore spaziale che, come la cabina telefonica in cui Clark Kent diventa Superman, trasforma lui in un macho man e le ballerine in spregiudicate mangiauomini.

Meno esuberante, ma decisamente più avvenente la Nina Žižićdella power ballad “Dobrošli”, benvenuto, in gara per il Montenegro avvolta da un candido collare rigonfio come il clamide della lucertola della Nuova Guinea. Imbarazzante, invece, il gioco di parole di “Laika Party” della portacolori irlandese Emmy, nata sotto la costellazione del cane, anzi della cagnetta visto che la Laika del titolo è il primo quadrupede lanciato dall’uomo (sovietico) nello spazio. Non per niente il pezzo era stato scartato dalla selezione norvegese. Emmy Kristine Guttulsrud Kristiansen, come si chiama all’anagrafe, la canta sul dorso di un’astronave mentre sullo schermo c’è un plotone di astronauti in marcia che tiene il tempo.

Le lettoni Tautumetais affiorano da un parallelepipedo rigato di pioggia per eseguire “Bur man laimi”, fammi felice, brano polifonico candidato presumibilmente all’oblio, anche se è il primo scritto interamente in lettone della storia a partecipare all'Eurovision Song Contest. Probabile finale, invece, per l’armeno Parg (Pargev Vardanyan) con la fisicissima “Survivor”, eseguita a torso nudo su un tapis-roulant in un finale di fiamme infernali e i gridolini ammirati delle fans sottopalco. Gorgheggi e un letto che diventa una zattera nella tormenta, per JJ, Johannes Pietsch, austriaco-filippino cresciuto a Dubai, in gara per la tv d’oltralpe con “Wasted love”.

La gara per la canzone peggiore tra quelle dei Big Five la vince a mani basse il trio sfondatimpani Remember Monday, in corsa per il Regno Unito con “What the hell just happened?’ attorno ad un lampadario schiantato al centro della scena come quello del Fantasma dell’Opera. L’occhialuta portacolori greca Klavdia, che canta la sua “Asteromáta” su uno scoglio tra fiamme, vortici e colate laviche, in un finale alla Brachetti trasforma il suo vestito nero in bianco. La canzone è un dialogo tra madre e figlio ai tempi dei fatti accaduti nella regione del Ponto nel 1923 (pur assente quest’anno a Basilea, la Turchia non l’ha presa benissimo), che potrebbe trasformare l’ex concorrente di Greece's Got Talent e The Voice of Greece ad una delle sorprese di questa edizione dell’Esc.

Rock e decisa la “Tavo akys” dei lituani Katarsis, povera di emozione la “Hallucination” della danese (originaria delle isole Faroe) Sissal, efficace “Freedom” della georgiana Mariam Shengelia, suggestiva la “Kiss Kiss Goodbye” del ballerino slovacco Adonx, in gara per la Repubblica Ceca, sostenuto da una buona coreografia. Una bocca gonfiabile con dentro una sfera stroboscopica tra due gambe proiettate sullo schermo caratterizza il set della maltese, di padre napoletano, Miriana Conte, interprete di quella “Serving” a cui ha dovuto cambiare il testo perché l’originale “Kant” suonava troppo simile ad una volgare espressione usata per nei paesi anglosassoni per il sesso femminile. Balletto in lingerie e finale su e giù su palloni da palestra, ovviamente rosso passione. Superfluo aggiungere altro.

La Francia con “Maman” di Louane, che la canta sotto il getto di sabbia di una clessidra, è probabilmente la miglior cosa di questo 69° Eurovision Song Contest. Esibizione da 12 points. “La poupée monte le son” di Laura Thorn, Lussemburgo, inizia stesa per terra col pavimento-videowall che la proietta in una casa di bambola. D’altronde il titolo tradotto è “La bambola alza il volume”. Poi lei conquista la posizione eretta e tutta la scena si banalizza un po’. Finale a sorpresa con la Barbie trasformata in una femme fatale. L’esibizione è buona, lei bravissima, ma “New day will rise” dell’israeliana Yuval Raphael , chiusa in una luccicante torre di strass tra cascate d’acqua e piogge di fuoco, rischia di ritrovarsi condizionata dagli umori politici del momento. E, visto il clima, non potrebbe essere diversamente.

Gli austriaci Abor & Tynna, in gara però per la Germania, sono fratelli (Attila e Tünde Bornemisza all’anagrafe). Lei canta “Baller” su una piattaforma tra due mega-woofer, lui l’accompagna con un violoncello luminoso, sicuramente migliori di Princ, Serbia, protagonista con la sua “Mila” di un set confuso che vede i ballerini trascinarlo via nel finale tra le fiamme. Finale pirotecnico con la biondissima finnica Erika Vikman che con “Ich komme”, sto venendo, non la manda certo a dire: ti prendo e ti mangio. Finale epico sospesa in aria a cavallo di un razzo-microfono. Alla fine, votazione e composizione del cartellone definitivo della finalissima di sabato.

Finale a sorpresa di questa seconda semifinale l'omaggio a Toto Cutugno da parte della conduttrice Sandra Studer cantando (in italiano) 'Insieme: 1992' canzone vincitrice a Zagabria dell'Eurovision 1990. Singolare che quella vittoria venga ricordata oggi in Svizzera, con Toto scomparso, e non lo sia stata nel 2022 a Torino con Cutugno ancora fra noi. In quell'occasione, infatti, fu invitata solo Gigliola Cinquetti.