Diritti umani, Amnesty avverte: “il mondo è sull’orlo di un precipizio” (e c’entra Trump)

Dalla tragedia del genocidio palestinese alla rielezione di Donald Trump, passando per la guerra in Ucraina, il mancato contrasto globale alle ineguaglianze e il collasso climatico: siamo in pericolo, i nostri diritti sono in pericolo e, ancor di più, la trasformazione tecnologica mette in pericolo le future generazioni. A lanciare l’allarme è Rapporto 2024-2025: crisi...

Apr 30, 2025 - 16:23
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Diritti umani, Amnesty avverte: “il mondo è sull’orlo di un precipizio” (e c’entra Trump)

Dalla tragedia del genocidio palestinese alla rielezione di Donald Trump, passando per la guerra in Ucraina, il mancato contrasto globale alle ineguaglianze e il collasso climatico: siamo in pericolo, i nostri diritti sono in pericolo e, ancor di più, la trasformazione tecnologica mette in pericolo le future generazioni.

A lanciare l’allarme è Rapporto 2024-2025: crisi globale dei diritti umani (pubblicato in Italia da Infinito Edizioni) lanciato da Amnesty, in cui descrive la situazione dei diritti umani in 150 stati e sottolinea l’insinuarsi di pratiche autoritarie e le feroci repressioni contro il dissenso.

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Inutile dire che i primi 100 giorni del presidente Trump hanno intensificato la regressione globale e tendenze profondamente radicate nel tempo.

L’ascesa delle pratiche autoritarie e l’annichilimento del diritto internazionale non sono inevitabili: le persone resistono e resisteranno agli attacchi ai diritti umani. I governi possono favorire la giustizia internazionale e devono continuare a farlo.

Il rapporto di Amnesty

Il genocidio palestinese: una catastrofe senza fine

Uno degli eventi più gravi denunciati nel rapporto riguarda la situazione in Palestina. Amnesty International accusa le forze israeliane di aver intensificato una politica di sterminio che ha portato a quello che è stato definito un “genocidio palestinese“. Mentre il conflitto israeliano-palestinese continua a causare vittime innocenti, la comunità internazionale sembra essere paralizzata e incapace di intervenire in modo efficace.

Secondo l’organizzazione, l’uso indiscriminato della forza da parte di Israele, insieme alle politiche di apartheid e alla repressione dei diritti dei palestinesi, ha creato un clima di violenza e sfiducia.

La pulizia etnica in corso, le uccisioni mirate e il bombardamento indiscriminato di aree densamente popolate sono crimini di guerra, denuncia il rapporto, richiamando l’attenzione sulla necessità di una risposta internazionale più forte.

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La guerra in Ucraina: una tragedia mondiale

La guerra in Ucraina, che continua a fare vittime tra la popolazione civile, è un altro dei punti cruciali del rapporto. Amnesty International denuncia le atrocità commesse da entrambe le parti in conflitto, ma mette l’accento sulla responsabilità della Russia, che ha invaso il paese sovrano e ha portato la guerra in Europa. Le violazioni dei diritti umani, tra cui l’uso di armi proibite, i bombardamenti su civili e l’occupazione delle regioni ucraine, sono documentate in maniera dettagliata nel rapporto.

L’ONU ha parlato di migliaia di morti e milioni di rifugiati, ma la comunità internazionale sembra divisa e incapace di fermare il conflitto. Amnesty sottolinea la necessità di un intervento immediato e di sanzioni più dure contro i responsabili di queste atrocità.

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La rielezione di Donald Trump: minaccia ai diritti umani

Amnesty non risparmia critiche nemmeno alla politica interna degli Stati Uniti, con particolare attenzione alla rielezione di Donald Trump, che potrebbe segnare un ulteriore passo indietro per i diritti umani nel Paese. Secondo l’ONG, la sua leadership ha alimentato un clima di odio, razzismo e disuguaglianza, con politiche che hanno indebolito le protezioni per le persone vulnerabili, in particolare le minoranze e gli immigrati.

Le politiche di Trump, comprese le sue dichiarazioni contro i diritti delle donne e delle persone LGBTQ+, hanno avuto un impatto devastante sul tessuto sociale degli Stati Uniti, contribuendo a un ambiente più ostile e discriminatorio. Il suo ritorno alla Casa Bianca potrebbe significare un ritorno alle politiche divisive e anti-diritti che avevano caratterizzato il suo primo mandato.

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Una “crociata religiosa, razzista e patriarcale”

Il rapporto di Amnesty International si sofferma anche su un altro tema che sta prendendo piede nel mondo: l’emergere di una “crociata religiosa, razzista e patriarcale“. Secondo l’ONG, in molte parti del mondo si sta assistendo a un incremento di ideologie che combinano religione, razzismo e patriarcato per giustificare la violazione dei diritti delle donne, delle minoranze e dei gruppi vulnerabili.

Amnesty documenta il crescente potere delle forze religiose in paesi come l’Afghanistan, dove i talebani hanno ripreso il controllo e continuano a limitare le libertà delle donne e delle ragazze. Altri Paesi, come l’Iran, stanno vivendo un peggioramento della situazione dei diritti umani, con il regime che reprime brutalmente ogni forma di dissenso e oppressione religiosa.

Il rapporto di Amnesty International del 2024 dipinge un quadro drammatico di un mondo che sembra andare verso il baratro. Il genocidio palestinese, la guerra in Ucraina, la minaccia di un ritorno delle politiche di Trump e l’emergere di un’ideologia razzista e patriarcale minacciano i diritti umani a livello globale. Tuttavia, Amnesty International fa appello alla comunità internazionale affinché prenda posizione e agisca concretamente per proteggere i diritti delle persone più vulnerabili.

L’ONG sottolinea che la responsabilità di proteggere i diritti umani non è solo delle nazioni che perpetrano le violazioni, ma anche della comunità globale, che deve agire con determinazione per fermare l’incedere di queste crisi. Senza un cambiamento radicale nelle politiche globali, l’umanità rischia di trovarsi di fronte a un futuro dove i diritti fondamentali sono minacciati su ogni fronte.

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