Brescia, ai domiciliari per pedopornografia parroco fondatore della Nazionale sacerdoti

Il parroco di Castelcovati, don Jordan Coraglia,  51 anni, è stato arrestato con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico. "Quanto riscontrato dalle autorità competenti dovrà giustamente essere valutato, ma pone don Jordan in una posizione estremamente delicata" ha sottolineato, in una nota, la diocesi di Brescia

Mag 15, 2025 - 01:16
 0
Brescia, ai domiciliari per pedopornografia parroco fondatore della Nazionale sacerdoti

Un nuovo caso scuote la chiesa, in particolare la diocesi di Brescia. E' stato infatti arrestato e condotto ai domiciliari, oltre ad esser sospeso, il parroco di Castelcovati, don Jordan Coraglia,  51 anni, con l'accusa di detenzione di materiale pedopornografico.L'indagine è nata attraverso le verifiche online della polizia postale di Roma. "Quanto riscontrato dalle autorità competenti dovrà giustamente essere valutato, ma pone don Jordan in una posizione estremamente delicata", sottolinea la stessa diocesi lombarda,  in merito all'arresto del sacerdote.

Le chat su Telegram

Secondo quanto emerso, Coraglia, noto anche per aver fondato la nazionale sacerdoti di calcio, aveva nel telefono cellulare fotografie inequivocabili riconducibili a canali Telegram ai quali il sacerdote bresciano era iscritto. Sarebbero circa 1500 i file tra foto e video di minori che il prete, nell'interrogatorio di convalida dell'arresto, ha ammesso di aver scambiato in rete in canali pedopornografici.  "Non sono in alcun modo coinvolti minori della comunità parrocchiale e non sono state individuate condotte inappropriate da parte sua nei confronti delle persone a lui affidate nella cura pastorale" ha spiegato ancora la diocesi di Brescia.  "La nostra vicinanza è per tutti i minori e le persone vulnerabili che sono vittime di questo genere di crimine. Ogni reato che coinvolge i minori non può essere in alcun modo sottovalutato, tollerato e, tanto meno, eluso a maggior ragione se coinvolge sacerdoti", si legge in una nota. "Finora assicuriamo la nostra piena collaborazione alla magistratura. Nei tempi opportuni sarà avviata anche un'indagine canonica, come previsto dalle vigenti norme ecclesiastiche", è stato spiegato ancora.