Banca Mediolanum punta a crescere sui grandi patrimoni
La nuova linea di servizi Grandi Patrimoni, tre nuovi fondi d'investimento, i commenti su Mediobanca e l'integrazione dell'IA: le novità annunciate dal senior management alla convention nazionale di Torino. L'articolo Banca Mediolanum punta a crescere sui grandi patrimoni proviene da FundsPeople Italia.

Una nuova linea di servizi di private banking riservata ai grandi patrimoni. Tre nuovi fondi di investimento, e poi ancora i piani per lo sviluppo dell'IA, l'andamento della raccolta e la rotta per il futuro. Sono queste le principali novità emerse in occasione della convention nazionale di Banca Mediolanum, intitolata "Perché", tenutasi il 5 maggio a Torino con la partecipazione del senior management e in presenza di oltre 5.500 spettatori tra family banker, dipendenti e partner. A margine, nell'incontro riservato alla stampa, arrivano i commenti del CEO Massimo Doris sullo stato del risiko Mediobanca (di cui Mediolanum è azionista) e sulle due offerte pubbliche: quella arrivata da MPS, e quella lanciata su Banca Generali.
Arriva la linea di servizi Grandi Patrimoni
Durante la convention è stato annunciato il lancio di Grandi Patrimoni, definito da Stefano Volpato, direttore commerciale di Banca Mediolanum, come la "nascita di un nuovo ecosistema" di servizi di private banking. L'obiettivo del gruppo è quello di rafforzare il proprio ruolo in questo ambito, andando a catturare proprio la fascia più alta di clientela private.
"Siamo alla vigilia del passaggio generazionale di capitali più importante di tutti i tempi, che interesserà un valore di circa 800 miliardi di euro", commenta Volpato. "È evidente che dobbiamo essere pronti a soddisfare questo tipo di esigenza, per noi è una tappa molto importante", aggiunge. In Italia ci sono oltre 900 mila famiglie con patrimoni superiori ai 2 milioni, 70 mila con patrimoni superiori ai 5 milioni e 46 mila con patrimoni oltre i 10 milioni. Il 2,5% dei clienti di Banca Mediolanum detiene circa 42 miliardi di euro. Negli ultimi due anni, guardando alla divisione wealth management, i clienti con patrimoni al di sopra dei 2 milioni sono cresciuti dell'80 per cento.
L'obiettivo del gruppo è crescere ulteriormente nel segmento di clientela high net worth. Il progetto è reso possibile anche dall'aumento della seniority dei banker di Banca Mediolanum, che è andata aumentando nel tempo sia per questioni semplicemente anagrafiche, sia per via dell'evoluzione del marchio aziendale. Il direttore commerciale spiega quindi che Mediolanum Grandi Patrimoni nasce da un’idea condivisa con Massimo Doris nel gennaio 2024, e che resterà un cantiere aperto, con servizi già pronti a essere offerti, e altri che verranno ideati, aggiornati e forniti via via nel tempo.
La nuova linea Grandi Patrimoni si rivolge quindi ai clienti del servizio di consulenza esistente Wealth Care Premium, e integrerà i servizi di wealth advisory, private e family banking, wealth management, investment banking e fiduciaria. Diversi nuovi strumenti sono stati lanciati per l'occasione: report dinamici sui mercati e patrimoni, supporto alla governance di famiglia, linee di finanziamento per operazioni speciali. Non mancano le nuove soluzioni di investimento, con l'accesso a fondi alternativi, private market, nuove linee di titoli, ETF e certificate su misura. "Il fatto di avere una visione olistica del patrimonio ci permette di offrire un livello qualitativamente più alto di servizi, e di aumentare le masse in gestione", commenta Volpato. I primi spazi a marchio Grandi Patrimoni verranno aperti all'interno delle sedi principali di Banca Mediolanum a Milano, Roma, Padova, Bologna e Napoli.
Raccolta netta, nel 2025 l'azionario torna positivo
In generale, Massimo Doris rileva che dalla fine del 2023 e per tutto il 2024 il 100% della raccolta netta era andata a fondi obbligazionari, mentre "oggi la preponderanza resta obbligazionaria, ma la raccolta netta azionaria è tornata in positivo". Nella classifica Assoreti, sottolinea il CEO, Banca Mediolanum si è classificata al primo posto per raccolta dal 2023 a oggi, incluso il primo trimestre 2025.
Sempre in tema di flussi di investimento il CEO si è espresso anche sulla costituzione del mercato unico europeo: "Penso possa essere un grande vantaggio. Una normativa unica permetterà di attrarre capitali esteri e aiuterà la crescita economica".
Risiko Mediobanca, OPS su Banca Generali "una bella operazione"
Interrogato dalla stampa a margine della convention, Doris interviene quindi su uno dei temi caldi del momento: lo stato del risiko su Mediobanca, sia in qualità di oggetto dell'offerta di MPS, sia di offerente per un'OPS su Banca Generali. Una doppia manovra che coinvolge direttamente il gruppo Mediolanum in qualità di azionista di Mediobanca, con il 3,49% delle quote detenute da Banca Mediolanum e Mediolanum Vita.
Per quanto riguarda l'OPS su Banca Generali, Doris commenta così l'annuncio del 28 aprile: "Ritengo sia una bella operazione per Mediobanca, ammesso che vada a buon fine. Ha un senso, se guardiamo ai vari step nella storia recente: la creazione di CheBanca! prima, la trasformazione in Mediobanca Premier poi, con una crescita importante nei numeri della raccolta. Il fatto di volersi rafforzare nel wealth management era dichiarato, chiarissimo come obiettivo. E farlo tramite un'OPS su Banca Generali ha assolutamente senso dal punto di vista industriale, lasciando da parte temi come la passivity rule". Se l'operazione dovesse avere successo, ammette Doris, si verrebbe a creare "un competitor oggettivamente più forte. Ma non sono preoccupato. Quando siamo partiti nel 1992 eravamo i più piccoli sul mercato. Eppure siamo cresciuti. E anche oggi cercheremo di correre di più”, aggiunge Doris.
Il canale di comunicazione tra Banca Mediolanum e Mediobanca è aperto. Al momento dell'annuncio dell'OPS, il numero uno di Piazzetta Cuccia Alberto Nagel aveva confermato che avrebbe contattato i principali azionisti per discutere l'operazione. "Ad oggi non c'è stato e non è in programma un incontro formale con Nagel", afferma il CEO di Banca Mediolanum, "ma ci siamo sentiti al telefono e mi ha illustrato l'operazione". La compatibilità tra le due offerte (MPS e Banca Generali)? "Ha risposto Lovaglio, dicendo che anzi l'operazione diventa ancora più interessante", risponde Doris, citando l'AD di MPS.
Per quanto riguarda il voto di Mediolanum sulle due operazioni, il CEO non si sbilancia: "ne discuteremo in due consigli di amministrazione ad hoc di Banca Mediolanum e Mediolanum Vita". Non sono state ancora fissate date per i CdA, ma sicuramente verranno convocati entro l'assemblea di Mediobanca prevista per il 16 giugno.
L'IA nel futuro di Banca Mediolanum
Il CEO Massimo Doris delinea quindi la linea strategica di Banca Mediolanum sul fronte dell’IA. “Sì, ci stiamo investendo, non farlo sarebbe follia”, afferma. Il gruppo ha già avviato diverse sperimentazioni su vari fronti, e alcuni progetti hanno già superato la fase sperimentale per trovare impieghi concreti. “L’IA applicata nel nostro settore non sarà sempre visibile dall'esterno, ma andrà a velocizzare il backoffice, semplificando attività che oggi richiedono più tempo, più persone”, dichiara Doris.
Oggi, l’IA può supportare consulenti e banker nel cercare dati e informazioni sui e per i propri clienti. Oppure può essere utilizzato per trovare e modificare le informazioni disseminate in migliaia di pagine di documenti e siti web. Guardando al futuro prossimo, Doris immagina un’IA che possa essere d’aiuto “per creare l’asset allocation corretta per un cliente", selezionando un certo livello di rischio, di volatilità, di duration e orizzonte temporale.
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