Apertura di credito in conto corrente, cos’è il fido e come funziona

Come funziona l’apertura di credito in conto corrente, chi può richiederla e quali sono i costi, i vantaggi e i rischi da conoscere prima di firmare il contratto

Apr 30, 2025 - 08:36
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Apertura di credito in conto corrente, cos’è il fido e come funziona

Può capitare che una persona abbia bisogno di più liqudità di quella presente sul proprio conto corrente. Si rivolge quindi alla banca per ottenere un aiuto sotto forma di fido. Tra i vari modi di utilizzare quest’ultimo c’è l’apertura in conto corrente grazie alla quale la banca mette a disposizione del cliente una somma di denaro quando il saldo del conto è insufficiente.

Per molte persone avere un’apertura di credito può risultare una buona soluzione per gestire al meglio le spese quotidiane, ecco dunque maggiori informazioni sul suo funzionamento.

Perché richiedere l’apertura di credito in conto corrente

Come spiegato, l’apertura di credito in conto corrente può essere utile per affrontare le spese impreviste o per coprire dei pagamenti urgenti in attesa di incassi futuri.

Ecco un esempio:

salta l’accreditamento dello stipendio per ritardi aziendali, intanto l’automobile si rompe. Grazie all’apertura di credito concessa dalla sua banca, il lavoratore può utilizzare temporaneamente i fondi presenti, che vanno oltre il saldo attuale del conto corrente, per poi rientrare del debito una volta ricevuto l’importo dal proprio datore.

Come si chiede l’apertura di credito

È possibile chiedere l’apertura di credito solo se si ha un conto corrente aperto con quella banca.

Giorgio ha un conto corrente sul quale sono depositati 100 euro. Decide quindi di chiedere al suo istituto di credito un’apertura di credito di 1.000 euro. Se quest’ultimo accetta, Giorgio può spendere fino a 1.100 euro. Quei 1.000 euro però non sono un regalo ma un prestito che si dovrà restituire con gli interessi.

Chiunque può chiedere alla propria banca un fido bancario ma è necessario farne richiesta formale presso una filiale o compilare il modulo online se l’istituto di credito lo permette inserendo:

  • i propri dati personali e i dati degli eventuali garanti;
  • le informazioni sui propri guadagni e cu ciò che si possiede come ad esempio la casa, l’auto, lo stipendio.

Una volta ricevuta la richiesta, però, la banca non concede subito l’apertura in conto in quanto fa prima una serie di controlli per capire se è possibile prestare denaro a quel cliente. Tale fase viene definita istruttoria e in essa la banca analizza dettagliatamente alcuni elementi se il cliente è un privato cittadino ovvero:

  • il suo reddito mensile o annuale;
  • la stabilità sul lavoro e quindi la tipologia di contratto che ha;
  • gli eventuali altri prestiti che si hanno in corso o debiti;
  • la cronologia dei pagamenti passati;
  • il patrimonio personale come eventuali immobili a disposizione o risparmi.

Solo dopo aver analizzato a fondo tali informazioni, la banca decide se concedere l’apertura di credito in conto corrente, per quanto tempo e fino a che cifra.

Se il cliente riesce a ottenerla non paga nulla fino a che non la usa. È infatti come una riserva di denaro per cui se il conto scende sotto lo zero, si possono utilizzare i soldi della banca entro il limite concordato. Solo in questo caso e da questo momento in poi iniziano a maturare gli interessi che si calcolano in base ai giorni nei quali si è usato il denaro.

Nel caso in cui il denaro in più non si utilizzi, invece, non si pagano gli interessi anche se potrebbero esserci eventuali costi di gestione previsti dal contratto. Se invece si utilizzano anche solo pochi euro della somma concessa, gli interessi si pagheranno in proporzione.

Che succede se si supera il fido?

Se l’apertura di credito in conto corrente è usata regolarmente e il fido non si supera, come detto, il correntista non è obbligato a restituire il denaro subito. Può infatti effettuare dei versamenti sul proprio conto per rimettere dentro il denaro usato e continuare a utilizzare il fido secondo le regole stabilite dalla banca.

Qualora invece si superi il fido ovvero si spenda più di quanto autorizzato o se si utilizza denaro senza che vi sia un fido attivo, allora tutto cambia. La banca, infatti, può chiedere indietro tutti i soldi che ha anticipato perché si tratterà di uno scoperto non autorizzato. In questo caso, potrebbero scattare anche delle commissioni extra ovvero delle cifre aggiuntive che si pagano per essere andati oltre i limiti, La banca potrebbe decidere inoltre di revocare del tutto o in parte il fido.

Quali sono i rischi dell’apertura di credito in conto corrente

È fondamentale avere un conto corrente attivo per poter chiedere un’apertura di credito alla banca. Quest’ultima può essere:

  • a tasso fisso, quando gli interessi da pagare restano sempre gli stessi;
  • a tasso variabile, quando gli interessi possono aumentare o diminuire in base a un parametro stabilito nel contratto.

Prima di richiederla, quindi, è importante sapere che:

  • se il tasso che si sceglie è variabile potrebbe succedere che gli interessi aumentino di molto rispetto a quelli iniziali;
  • se il tasso è fisso, non si potrà approfittare di eventuali riduzioni dei tassi di mercato;
  • le spese e le commissioni potrebbero variare anche in modo sfavorevole nel tempo;
  • la banca potrebbe togliere il fido in qualsiasi momento se ritiene che il cliente lo stia usando in modo scorretto o nel caso la situazione economica del cliente cambi in modo peggiore.

Per evitare difficoltà in futuro, il consiglio è quindi quello di leggere bene il contratto e sapere quali sono i costi e i rischi dell’apertura di credito in conto corrente.

Anche le imprese possono chiedere l’apertura del credito in conto corrente

Così come i privati anche le imprese possono chiedere l’apertura di credito in conto corrente per ricevere dalla banca una somma di denaro da utilizzare per eventuali bisogni. Una sorta di riserva di soldi pronta all’uso da usare in caso di necessità.

L’impresa può utilizzare tale denaro quando vuole senza spiegare all’istituto di credito che uso ne farà. Quest’ultimo non concede l’apertura a tutti ma solo alle imprese che reputa affidabili ovvero a quelle che hanno una buona situazione economica e capaci di restituire il denaro. Proprio per questo effettua dei controlli chiedendo documenti, bilanci e a volte anche delle garanzie. Prima di optare per tale soluzione bisogna anche valutare i principali costi come:

  • gli interessi, e dunque la percentuale da pagare se il denaro si usa;
  • la commissione per la disponibilità del credito, una cifra da pagare solo per avere la possibilità di poter contare sul fido anche se non lo si utilizza.