USD1: la stablecoin sostenuta da Trump scalza i rivali e conquista il settimo posto globale
Dominio sulla BNB Chain


In un panorama delle criptovalute in continua evoluzione, una nuova protagonista ha rapidamente scalato le classifiche: si tratta di USD1, la stablecoin in dollari statunitensi lanciata dalla World Liberty Financial (WLFI) e sostenuta dal presidente Donald Trump.
In soli due mesi dal suo debutto, USD1 ha raggiunto una capitalizzazione di mercato di oltre 2,2 miliardi di dollari, diventando la settima stablecoin più grande al mondo.
USD1: una crescita esplosiva in poche settimane per la stablecoin sostenuta da Trump
Lanciata all’inizio di marzo con un’offerta iniziale di appena 3,5 milioni di dollari, USD1 ha vissuto una crescita vertiginosa.
Secondo i dati di CoinGecko, la capitalizzazione di mercato della stablecoin è passata da 128 milioni di dollari a oltre 2,1 miliardi di dollari in soli due giorni alla fine di aprile, segnando un incremento del 1.540%.
Questo balzo improvviso è avvenuto pochi giorni prima dell’annuncio di un investimento da 2 miliardi di dollari da parte della società di investimento MGX, con sede ad Abu Dhabi.
A rendere ancora più significativo l’annuncio è stato il fatto che a comunicarlo è stato Eric Trump, sottolineando così il legame diretto tra la famiglia Trump e l’ecosistema USD1.
Uno degli aspetti più rilevanti della stablecoin USD1 è la sua emissione quasi esclusiva sulla BNB Chain, la blockchain supportata da Binance.
Secondo i dati di BscScan, oltre il 99% dell’offerta totale di USD1 — pari a circa 2,1 miliardi di dollari — è stato emesso sulla rete BEP-20 di BNB Chain.
Al contrario, la versione basata su Ethereum (ERC-20) rappresenta solo una piccola frazione, con un valore di circa 14,5 milioni di dollari, secondo Etherscan.
Questa scelta tecnologica ha permesso a USD1 di beneficiare di commissioni di transazione più basse e di una maggiore velocità, caratteristiche che hanno probabilmente contribuito alla sua rapida adozione da parte degli utenti.
Con la sua recente impennata, USD1 ha superato diverse stablecoin consolidate come First Digital USD, PayPal USD (PYUSD) e Tether Gold. Guadagnandosi dunque un posto tra le prime dieci stablecoin per capitalizzazione di mercato.
Tuttavia, è ancora lontana dai colossi del settore come USDT di Tether e USDC, che vantano rispettivamente 149 miliardi di dollari e 61 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Nonostante ciò, la velocità con cui USD1 ha raggiunto il settimo posto globale dimostra un potenziale di crescita significativo. Soprattutto se supportata da ulteriori iniziative politiche e finanziarie.
HTX tra i primi exchange a quotare USD1
L’ascesa di USD1 non è passata inosservata nel mondo degli exchange. Il primo exchange centralizzato a quotare la stablecoin è stato HTX, precedentemente noto come Huobi e strettamente legato al fondatore di Tron, Justin Sun.
Il 6 maggio, HTX ha annunciato la quotazione di USD1 con prelievi a zero commissioni sulla rete BEP-20. Rendendolo così uno dei pochi exchange centralizzati a supportare il token.
Attualmente, USD1 è disponibile principalmente su exchange decentralizzati come PancakeSwap e Uniswap. Ad ogni modo, la sua presenza su CEX come HTX potrebbe segnare l’inizio di una più ampia adozione istituzionale.
Un altro elemento interessante riguarda la provenienza degli investimenti in USD1 e WLFI.
Secondo un sondaggio condotto dal fondatore di V1PS, Notaz.Sol, circa il 90% degli investitori WLFI proviene da giurisdizioni non statunitensi. Tra queste Europa, Asia e America Latina.
Un rapporto di Bloomberg del 7 maggio ha inoltre rivelato che oltre la metà dei principali detentori di memecoin a marchio Trump risiede al di fuori degli Stati Uniti.
Questo dato suggerisce un forte interesse internazionale per i progetti legati al brand Trump nel settore delle criptovalute. L’ascesa di USD1 si inserisce perfettamente nella più ampia agenda pro-stablecoin promossa da Donald Trump.
A gennaio, infatti, il presidente ha firmato un ordine esecutivo intitolato “Rafforzamento della leadership americana nella tecnologia finanziaria digitale”. Il quale punta a consolidare il ruolo degli Stati Uniti nel settore delle criptovalute e delle stablecoin.
Sebbene WLFI sia stata spesso associata a Binance, sia Trump che la piattaforma di scambio hanno negato qualsiasi legame diretto o accordo formale tra le parti.
Tuttavia, la scelta di emettere USD1 quasi esclusivamente su BNB Chain ha alimentato le speculazioni su una possibile collaborazione strategica.
Il futuro di USD1
Con una capitalizzazione di mercato in rapida crescita, il supporto di figure politiche di primo piano e un’adozione crescente da parte di exchange e investitori internazionali, USD1 si sta affermando come una forza emergente nel mercato delle stablecoin.
Resta da vedere se riuscirà a colmare il divario con i giganti del settore come USDT e USDC. Tuttavia, i segnali sono chiari: USD1 è destinata a giocare un ruolo sempre più centrale nell’ecosistema delle criptovalute.
Specialmente in un contesto politico e finanziario che sembra sempre più favorevole alla sua espansione.