Ucraina, la mossa di Putin. Messaggio per Trump: "Serve subito un vertice"
Il tycoon non risponde al Cremlino e telefona a Erdogan: fermiamo la guerra. Zelensky visita la Repubblica Ceca e si assicura una nuova fornitura di aiuti.

A Mosca fervono i preparativi per l’ottantesimo anniversario della parata per la fine della Grande Guerra Patriottica, ossia come i russi chiamano la Seconda Guerra Mondiale. Intanto, però, dalla Piazza Rossa hanno lanciato un messaggio al presidente americano, Donald Trump, forse anche per prendere tempo dopo le dure posizioni assunte dal tycoon nei giorni scorsi nelle quali ha parlato di "odio profondo" fra Kiev e Mosca, dicendo che una pace "forse è impossibile". Un vertice russo-americano, dunque, è necessario, ma, nelle parole del portavoce di Putin, Dmitri Peskov, "va preparato in modo appropriato". La Russia, quindi, prende ancora tempo per portare avanti le sue operazioni militari. Sta di fatto che Trump a metà maggio sarà in Arabia Saudita. Un vertice con un alleato chiave e che sarà di fondamentale importanza anche per capire come evolverà la situazione in Medioriente. Trump non conferma e non smentisce, ma fa capire che i contatti con Mosca continuano. Fino a questo momento, però, a un vertice a Riad "non ci hanno ancora pensato".
Che gli Stati Uniti siano prudenti in un contesto del genere non è certo una sorpresa. I ripetuti incontri di Steve Witkoff e Marco Rubio non hanno portato a risultati concreti, un particolare aggravato dal fatto che, in campagna elettorale, Trump aveva promesso di risolvere il conflitto russo ucraino in 24 ore. Se avverrà un incontro con Putin, significherà che è stato raggiunto almeno un accordo di massima. In caso contrario, per il presidente americano sarebbe un’umiliazione plateale.
Nell’attesa, meglio mettere a terra un cordone diplomatico che lo aiuti in questo scopo. Per questo, ieri il numero uno della Casa Bianca ha annunciato di aver avuto un lungo colloquio telefonico con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, lodato per essere stato l’unico tre anni fa a fare sedere allo stesso tavolo negoziatori russi e ucraini. "Non vedo l’ora di collaborare con il presidente Erdogan per porre fine alla ridicola, ma mortale, guerra fra Russia e Ucraina", ha scritto Trump sul suo social Truth. A fronte di una Mosca che cerca di vendersi al meglio un importante appuntamento, con molti leader internazionali provenienti da quella sfera di influenza che i Brics il ‘club’ delle cosiddette ‘economie emergenti’, mira a costituire. "Il presidente avrà moltissimi incontri bilaterali" assicura Peskov.
Per la Russia, l’appuntamento storico rappresenta la dimostrazione che non è più isolata internazionalmente come fino a qualche mese fa. In movimento anche il leader ucraino, Volodymyr Zelensky, che ieri era in Repubblica Ceca, dove si è assicurato una nuova fornitura di aiuti. Anche l’Ue oggi presenterà a Strasburgo la proposta per il 17esimo pacchetto di sanzioni alla Russia. Ma ci sono i soliti problemi interni. L’Ungheria ha intenzione di votare contro a nuove sanzioni contro Mosca, soprattutto quelle che vogliono azzerare, entro il 2027, l’import di gas russo. I motivi addotti sono quelli dell’interesse nazionale. Ma Budapest si conferma l’avvocato del Cremlino in Europa.