Parolin entra in Conclave da Papa: “Ha 40 voti sicuri, dopo di lui Zuppi e Pizzaballa”
In attesa di conoscere la data ufficiale del Conclave, che dovrebbe essere comunicata nel corso della giornata, si rincorrono le indiscrezioni su chi potrebbe essere il nuovo Papa: il favorito è, così come emerso già nei giorni scorsi dalle quote dei bookmakers, il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco […]

In attesa di conoscere la data ufficiale del Conclave, che dovrebbe essere comunicata nel corso della giornata, si rincorrono le indiscrezioni su chi potrebbe essere il nuovo Papa: il favorito è, così come emerso già nei giorni scorsi dalle quote dei bookmakers, il segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco è il Fatto Quotidiano, secondo cui Parolin potrebbe contare su un pacchetto iniziale di 40 voti. Il segretario di Stato, quindi, entra in Conclave da Papa, ma bisogna capire se, così come dice il famoso detto, ne uscirà da cardinale, ovvero senza essere eletto. Quando fu eletto Benedetto XVI, Ratzinger poteva contare su 47 voti già alla prima votazione, diventati 65 alla seconda e 72 alla terza sino agli 84 della quarta che gli garantirono l’elezione.
Un pacchetto di voti simile a quelli di cui disporrebbe Parolin. L’elezione di Papa Francesco, però, iniziò con circa 30 voti a favore di Angelo Scola, al quale, però, fu poi preferito Bergoglio. Il segretario di Stato, dunque, dovrebbe crescere nella seconda votazione per sperare nell’elezione: in caso di stallo, infatti, è probabile poi si viri su un altro candidato. Ma chi potrebbe essere? Anche in questo caso Il Fatto Quotidiano sembra avere le idee chiare: il patriarca di Gerusalemme dei Latini, Pierbattista Pizzaballa, e, subito dopo, il presidente della Conferenza episcopale italiana nonché arcivescovo di Bologna Matteo Zuppi.
Poi ci sono i candidati stranieri: Péter Erdo, arcivescovo di Esztergom-Budapest, Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, e Robert Francis Prevost, già prefetto del Dicastero per i vescovi. Senza dimenticare il cardinale filippino Luis Antonio Tagle annoverato tra i papabili già in occasione del Conclave del 2013 che poi elesse Papa Francesco. E sulla strada che il prossimo Pontefice dovrà intraprendere, proprio Tagle, in un’intervista a Il Mattino, ha sottolineato che Bergoglio ha “tracciato una grande strada. È stato il Pastore che non si è limitato alla proclamazione del Vangelo, ma si è preoccupato di indicare a tutti i segni di Dio nel concreto della vita quotidiana. E a ogni livello, al centro come nelle periferie, queste ultime raggiunte da un annuncio che ora ha la forza del nuovo. È una strada che Francesco ha indicato per prima a noi vescovi”.
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