Titoli di studio e dichiarazione di valore, che sono e quanto durano

Ecco cos’è la dichiarazione di valore, quali sono i titoli di studio italiani e perché è così importante conservarli per studio, lavoro o trasferimento all’estero

Mag 16, 2025 - 13:44
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Titoli di studio e dichiarazione di valore, che sono e quanto durano

I titoli di studio, qualunque essi siano, si dovrebbero conservare per tutta la vita e il motivo è semplice. Si tratta infatti di documenti ufficiali che attestano le competenze acquisite nonché il percorso formativo svolto. Non sono solo semplici ricordi scolastici, ma certificazioni che possono essere richieste in numerosi contesti, anche dopo molti anni.

Bisognerebbe quindi averne una copia sempre a portata di mano per evitare disagi burocratici o tempi di attesa lunghi nel caso si richiedesse un eventuale duplicato. Conservare tali titoli, poi, è importante anche nel caso ci si voglia trasferire e lavorare all’estero. Se, ad esempio, si consegue una laurea in un altro paese, per poterla spendere in Italia è necessaria la dichiarazione di valore del titolo di studio ovvero il riconoscimento. Ecco maggiori dettagli in merito.

Titoli di studio italiani

In Italia la scuola d’obbligo dura 10 anni, esattamente dai 6 ai 16 anni di età. Dopo tale periodo è possibile poi scegliere se proseguire gli studi o entrare nel mondo del lavoro. In ogni caso, l’elenco dei principali titoli di studio italiani è il seguente:

  • licenza elementare che si conclude solitamente verso i 10-11 anni;
  • licenza media che si conclude intorno ai 13-14 anni e serve per accedere alle scuole superiori;
  • titolo di scuola superiore non abilitante all’università che include diplomi o certificati in percorsi extrascolastici o regionali;
  • diploma di istruzione secondaria superiore che si ottiene dopo 5 anni di scuola superiore e permette l’inscrizione all’Università;
  • diploma universitario che è un titolo rilasciato da corsi universitari brevi che ora è sostituito dalla laurea triennale;
  • laurea triennale (primo livello) che consente l’accesso alla laurea magistrale;
  • diploma di laurea che è un titolo universitario rilasciato prima della riforma con corsi di 4 o 5 anni a ciclo unico;
  • laurea magistrale a ciclo unico che dura 5-6 anni consecutivi senza triennale, è usata in corsi come medicina, architettura e giurisprudenza;
  • laurea magistrale ex specialistica che dura 2 anni e si consegue dopo la triennale;
  • master universitario di primo livello che è un corso post-laurea di almeno 1 anno, orientato al mondo del lavoro;
  • master universitario di secondo livello al quale si accede dopo la laurea magistrale;
  • diploma di specializzazione che è un percorso di perfezionamento post laurea che spesso è richiesto per esercitare determinate professioni;
  • dottorato di ricerca che è il massimo grado di istruzione in Italia e dura almeno 3 anni.

Perché il titolo di studio e i documenti scolastici vanno conservati per sempre?

Tutti i titoli di studio sopra indicati dovrebbero essere conservati per sempre per motivi pratici e legali, esattamente:

  • per motivi fiscali e amministrativi in quanto in alcuni casi sono collegati a borse di studio, detrazioni fiscali o altri benefici e l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiederne una copia entro 5 anni dalla presentazione della dichiarazione dei redditi;
  • per concorsi pubblici o assunzioni;
  • per il riconoscimento all’estero o se si vuole lavorare fuori dall’Italia;
  • per iscrizioni a corsi o per aggiornamenti professionali;
  • per i calcoli pensionistici, i punteggi o la ricostruzione di carriera;
  • per l’iscrizione a corsi universitari in età adulta.

Se il titolo di istruzione non è statale?

Esistono due tipi principali di scuole in Italia:

  • le scuole statali ovvero quelle pubbliche e finanziate dallo Stato;
  • le non statali ovvero le private che sono gestite da privati come enti religiosi e fondazioni.

La Costituzione italiana all’articolo 33 comunica che:

  • lo Stato deve garantire la scuola pubblica a tutti;
  • anche i privati possono aprire scuole se lo vogliono senza chiedere soldi allo Stato.

Tra le scuole private riconosciute dallo Stato ci sono le paritarie che hanno caratteristiche importanti ovvero:

  • possono rilasciare titoli di studio validi come quelli delle scuole pubbliche per cui hanno il medesimo valore legale e si dovrebbero conservare per sempre;
  • hanno libertà di insegnamento per cui possono scegliere il loro stile educativo, i libri e i metodi;
  • possono eventualmente ricevere delle agevolazioni fiscali.

Il riconoscimento dei titoli di studio italiani all’estero

Come detto, i titoli di studio si dovrebbero conservare per sempre anche perché potrebbero servire ad esempio per cercare lavoro all’estero. Non è detto però che vengano sempre riconosciuti, in quanto ogni paese ha le sue regole e non c’è una legge uguale per tutti. Anche tra i paesi Ue non vi è un riconoscimento automatico per cui è necessario effettuare una richiesta ufficiale seguendo la procedura del paese nel quale ci si vuole trasferire. Per far sì che il proprio titolo di studio venga riconosciuto, è necessario capire:

  • presso quale ufficio inviare la domanda;
  • quali documenti servono come ad esempio le traduzioni o le copie ufficiali;
  • come funziona la procedura in quel paese.

Dichiarazione di valore di titolo di studio, cos’è?

La dichiarazione di valore di un titolo di studio è un documento che serve per far valere in Italia un attestato di istruzione che viene preso all’estero. Essa è utile sia per una persona che arriva in Italia per lavoro, sia per un italiano che ha studiato in un altro paese. Tale dichiarazione attesta:

  • il titolo di studio che si ha come un diploma o una laurea;
  • dove il titolo è stato ottenuto;
  • quanto dura nel proprio paese;
  • a cosa serve.

Il riconoscimento ufficiale del titolo è importante perché potrebbe servire:

  • per partecipare a un concorso o ottenere un beneficio specifico;
  • per chiedere l’equiparazione del proprio titolo con quello italiano.

Le regole per farne richiesta sono però diverse a seconda dello scopo di utilizzo così come i documenti da presentare.

Il riconoscimento finalizzato che prima si chiamava “equivalenza”, ad esempio, serve per un caso specifico come la partecipazione a un concorso. Nel caso il proprio titolo estero venisse valutato positivamente sarà paragonabile a un titolo italiano. Non significa però che avrà valore legale per sempre in Italia ma varrà solo per quell’occasione. Se nel futuro dovesse servire per un altro scopo si dovrà quindi fare un’ulteriore richiesta.

Il riconoscimento accademico ovvero l’ex equipollenza, invece, è il procedimento che si usa quando si vuole che il proprio titolo di studio estero venga considerato uguale a un titolo italiano con valore legale pieno. Tale riconoscimento viene fatto dalle università italiane per cui si dovrà presentare la domanda direttamente all’università che valuterà il percorso di studi. Se poi verrà riconosciuto equivalente a un titolo italiano, avrà lo stesso valore legale e gli stessi effetti giuridici.