Punire fisicamente i bambini è solamente dannoso: anche la scienza ce lo conferma

Un’ampia analisi internazionale ha finalmente messo fine a un vecchio dibattito: picchiare i bambini non è mai utile. Nemmeno in contesti in cui la pratica è culturalmente accettata, come in molte aree dell’America Latina, dell’Africa o dell’Asia. Secondo una meta-analisi pubblicata su Nature Human Behaviour, che ha coinvolto 195 studi condotti in 92 Paesi a...

Mag 7, 2025 - 19:10
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Punire fisicamente i bambini è solamente dannoso: anche la scienza ce lo conferma

Un’ampia analisi internazionale ha finalmente messo fine a un vecchio dibattito: picchiare i bambini non è mai utile. Nemmeno in contesti in cui la pratica è culturalmente accettata, come in molte aree dell’America Latina, dell’Africa o dell’Asia. Secondo una meta-analisi pubblicata su Nature Human Behaviour, che ha coinvolto 195 studi condotti in 92 Paesi a medio e basso reddito, il verdetto è unanime: non esistono benefici legati alla punizione fisica, solo danni.

I ricercatori hanno esaminato circa 1.500 risultati provenienti da studi svolti tra il 2002 e il 2024, analizzando l’impatto della violenza educativa su 19 aspetti della vita dei minori, tra cui salute mentale, rendimento scolastico e comportamenti violenti. Il risultato? In 16 categorie su 19, la punizione fisica ha mostrato una correlazione con esiti negativi: più depressione, più ansia, maggiori difficoltà scolastiche, maggiore rischio di uso di sostanze e comportamenti aggressivi.

Uno dei punti più forti dello studio è la smentita definitiva della teoria della “norma culturale”, secondo cui in certe culture la punizione fisica sarebbe meno dannosa perché socialmente accettata. Al contrario, i dati dimostrano che le conseguenze negative sono universali, indipendentemente dalla geografia o dal contesto socioeconomico.

Colpire un bambino non lo rende migliore, ma solo più fragile

In Paesi dove le condizioni di vita sono già complesse, come povertà o esposizione alla violenza, la punizione fisica rappresenta un ulteriore fattore di rischio. Colpisce soprattutto i bambini e adolescenti, con effetti ancora più gravi se le punizioni avvengono durante l’adolescenza o se sono particolarmente violente (ad esempio colpi con oggetti).

Il confronto con altre forme di disciplina è eloquente: mentre strategie costruttive come la rimozione di privilegi o il dialogo risultano più efficaci e meno dannose, la violenza psicologica con urla e minacce mostra effetti negativi.

Nonostante oltre 65 Paesi abbiano già introdotto divieti totali o parziali contro le punizioni corporali, la pratica resta diffusa, soprattutto nei paesi meno sviluppati. Gli autori dello studio sottolineano la necessità di riforme legislative, ma anche di educazione genitoriale e politiche di prevenzione. Il messaggio è chiaro: colpire un bambino non lo rende migliore, né più disciplinato. Lo rende soltanto più fragile.

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Fonte: Nature Human Behaviour

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