Le palestre di arrampicata indoor più inquinate delle strade trafficate (e la colpa è delle scarpe)

Un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha rivelato una fonte di inquinamento fino a oggi insospettabile: le scarpe da arrampicata. Questi accessori, fondamentali per garantire aderenza durante l’attività, rilasciano particelle di gomma che finiscono nell’aria e vengono inalate da chi frequenta le strutture. Il fenomeno riguarda in particolare le...

Mag 9, 2025 - 22:10
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Le palestre di arrampicata indoor più inquinate delle strade trafficate (e la colpa è delle scarpe)

Un recente studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Vienna ha rivelato una fonte di inquinamento fino a oggi insospettabile: le scarpe da arrampicata. Questi accessori, fondamentali per garantire aderenza durante l’attività, rilasciano particelle di gomma che finiscono nell’aria e vengono inalate da chi frequenta le strutture. Il fenomeno riguarda in particolare le palestre di bouldering (l’arrampicata su massi, naturali o artificiali), molto diffuse in Europa e sempre più popolari anche in Italia.

Analizzando la qualità dell’aria in nove palestre in Austria, Francia, Spagna e Svizzera, gli studiosi hanno riscontrato la presenza di livelli preoccupanti di composti chimici derivati dalla gomma (RDCs), molti dei quali associati a problemi di salute. Tra questi spicca il 6PPD, un additivo utilizzato per preservare la gomma, la cui degradazione produce una sostanza tossica già collegata alla moria di salmoni nei fiumi. Un altro composto identificato è il benzotiazolo, una sostanza che studi precedenti hanno associato a un aumento del rischio di cancro alla vescica nei lavoratori esposti a lungo termine.

I dipendenti sottoposti ad un’esposizione superiore di chi vive vicino a strade molto trafficate

L’inquinamento non deriva né dai pannelli né dai materassi: è il continuo sfregamento delle suole sui supporti a generare le particelle. Gli sportivi, nel tentativo di migliorare la presa, spesso puliscono le prese con le mani, contribuendo involontariamente alla dispersione delle microplastiche nell’aria.

Le conseguenze sulla salute non sono ancora del tutto note, ma gli studi su animali e su popolazioni ad alta esposizione indicano rischi per i polmoni, infiammazioni e potenziali danni agli organi. Le categorie più esposte sono i dipendenti delle palestre, che trascorrono molte ore al giorno nell’ambiente contaminato. Le analisi hanno evidenziato che la loro esposizione quotidiana può essere persino superiore a quella di chi vive vicino a strade molto trafficate o impianti industriali.

Secondo gli autori, è fondamentale agire in via preventiva: migliorare la ventilazione, adottare sistemi di pulizia più efficaci e ripensare la composizione delle suole sono interventi possibili. Non si tratta di abbandonare l’arrampicata, come sottolineano i ricercatori, ma di rendere questo sport sempre più sicuro per tutti. Con la crescita esponenziale del bouldering, è arrivato il momento di prendere sul serio l’inquinamento indoor causato dalle scarpe tecniche.

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Fonte: ACS ES&T Air

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