Ostinati e contrari: 10 anni di Festival dei diritti Umani

Un traguardo importante, ma senza trionfalismi. Il Festival dei Diritti Umani spegne dieci candeline e sceglie come titolo di questa edizione “Ostinati e contrari”, parafrasando De André, per ribadire la necessità di andare controcorrente in un’epoca segnata da egoismi, disuguaglianze crescenti e diritti minacciati. Dal 5 al 7 maggio 2025, nelle due sedi milanesi del […] The post Ostinati e contrari: 10 anni di Festival dei diritti Umani appeared first on The Wom.

Mag 6, 2025 - 12:38
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Ostinati e contrari: 10 anni di Festival dei diritti Umani
Dal 5 al 7 maggio 2025, tra il Parco di via Binda e l’Università Statale di Milano, la decima edizione del Festival dei Diritti Umani affronta disuguaglianze, libertà di espressione e multilateralismo, tra testimonianze potenti e linguaggi artistici. Tra gli ospiti più attesi, Gino Cecchettin

Un traguardo importante, ma senza trionfalismi. Il Festival dei Diritti Umani spegne dieci candeline e sceglie come titolo di questa edizione “Ostinati e contrari”, parafrasando De André, per ribadire la necessità di andare controcorrente in un’epoca segnata da egoismi, disuguaglianze crescenti e diritti minacciati. Dal 5 al 7 maggio 2025, nelle due sedi milanesi del Parco di via Binda e dell’Università Statale, la manifestazione si snoda tra incontri pubblici, eventi per le scuole, film, mostre e concerti.

A inaugurare le giornate, un confronto serrato sui temi più urgenti: libertà di espressione, violenza di genere, crisi del multilateralismo, diritti LGBTQIA+ e giustizia climatica.

I 10 anni del Festival dei diritti umani

In dieci anni, il Festival ha coinvolto oltre 22.000 studenti, 700 docenti, 723 ospiti – tra cui Nadia Murad, Ai Weiwei, Michelangelo Pistoletto e Rula Jebreal – diventando uno spazio di incontro tra attivismo, cultura e educazione.

«In dieci anni il mondo si è incattivito», ha dichiarato il direttore del Festival e della della Fondazione Diritti Umani Danilo De Biasio, «l’egoismo dei singoli e delle nazioni ha preso il sopravvento, il rischio climatico è stato derubricato a fastidioso inconveniente, la forbice delle disuguaglianze si è allargata. Proprio per queste ragioni c’è bisogno del nostro Festival: per proporre visioni e azioni che vanno in direzione ostinata e contraria».

Una dichiarazione supportata da vari report di osservatori internazionali, come quello di Human Rights Watch del febbraio 2025, secondo cui il il 20% della popolazione più ricca d’Italia detiene due terzi della ricchezza nazionale, mentre il 60% della popolazione più povera ne detiene solo il 13,5%. Sul fronte della violenza di genere, poi, si registra un aumento costante dal 2021 al 2023 dei casi di violenza domestica contro le donne, aggressioni sessuali e altri atti di violenza e molestie di genere; e l’Italia è scesa dal 34° al 36° posto su 49 paesi europei nella valutazione di ILGA Europe sulle politiche e le leggi a tutela delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT). 

Il programma del festival

Il programma del Festival dei Diritti Umani alterna momenti di formazione per le scuole, tra cui un referendum simbolico sulla cittadinanza rivolto a studenti under 18, e incontri pubblici pomeridiani e serali.

A parlare dell’abolizione da parte di Trump dei programmi aziendali DEI (Diversity Equity Inclusion) saranno Paola Profeta, vicerettrice dell’Università Bocconi, e Gabriella Crafa, vicepresidente di Diversity, insieme a Marilucy Saltarin, Global Diversity, Inclusion and Belonging Manager Golden Goose; e Aaron Pugliesi, Head of Advocacy & Strategy Implementation – American Chamber of Commerce in Italy.

Protagonista sarà poi l’ONU con alcuni dei suoi principali rappresentanti, come Maurizio Massari, rappresentante permanente dell’Italia all’ONU, Paolo Lembo, docente di Science PO, ex capo missione ONU, e Volker Turk, Alto Commissario ONU per i diritti umani, che parteciperanno al dibattito sulla crisi del multilateralismo.

Gino Cecchettin, dopo aver incontrato gli studenti al mattino, dedicherà un’intera serata, quella di chiusura di mercoledì 7 maggio, all’incontro con il pubblico del Festival dei Diritti Umani per parlare di violenza di genere insieme a Irene Pellizzone, associata di Diritto Costituzionale e delegata alla prevenzione del fenomeno della violenza di genere, Università degli Studi di Milano, e Danilo De Biasio, Direttore della Fondazione Diritti Umani.

Gino Cecchettin
Gino Cecchettin

Arte e musica per i diritti

Non mancheranno poi le arti, con un concerto in collaborazione con il festival Voci per la Libertà di Amnesty International, che porterà sul palco Obi, Punkreas e Lotta; la proiezione del film-documentario “Come se non ci fosse un domani”; e una mostra fotografica che ripercorre i dieci anni del Festival. In parallelo sarà presentato un progetto visivo con il fumettista Gianluca Costantini e dieci giovani illustratori dell’Accademia di Bologna, che interpretano in chiave grafica i binomi che definiscono la nostra epoca: diritti/privilegi, pace/guerre, verità/fake news.

A rifocillare il pubblico, poi, saranno i piatti preparati da Luna Blu, fondazione che forma giovani con disturbo dello spettro autistico all’inserimento nel settore turistico.

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