Occupazione: Sud Italia maglia nera d’Europa
Sud Italia fanalino di coda in Europa per tasso di occupazione, soprattutto femminile: maglia nera Eurostat per Calabria, Campania e Sicilia.

Anche se migliorano i dati medi sul mercato del lavoro in Italia, le Regioni del Sud continuano a registrare le performance peggiori d’Europa per tasso di occupazione. Davanti a Calabria, Campania e Sicilia c’è solo la Guyana francese.
Lo indicano le ultime rilevazioni di Eurostat, (l’Istituto europeo di Statistica), che evidenzia valori assoluti ancora inadeguati nonostante il trend positivo.
Il tasso di occupazione nel Sud Italia
Il tasso di crescita dell’occupazione nel Mezzogiorno (Sud al 49,2% ed Isole al 49,5%) è più alto della media europea (+0,4%) ed in tutte le Regioni fanalino di coda i dati sono comunque in miglioramento, ma i numeri assoluti continuano a registrare i livelli più bassi dell’Europa continentale.
In Calabria è al 44,8%, seppur in aumento di 0,2 punti sul 2023, la Campania segna un 45,4%, anche se in aumento di un punto percentuale, mentre la Sicilia ha un tasso di occupazione del 46,8%, sebbene in crescita di 1,9 punti percentuali. In fondo alla classifica c’è anche la Puglia, con un tasso di occupazione del 51,2% seppur in rialzo di 0,5 punti sull’anno precedente.
Le Regioni del Nord registrano performance migliori, ma comunque sotto la media europea del 70,8% e ben lontane dalle aree più virtuose, che si trovano tendenzialmente in Olanda e in Svizzera.
Divario di genere più marcato nel Mezzogiorno
Oltre al divario fra Nord e Sud, sul mercato del lavoro italiano pesa anche il gender gap. In generale il tasso di occupazione è al 62,2% quindi più basso che in Europa, ma la forbice si amplia esaminando solo il dato sull’occupazione femminile, al 53,3%, circa 13 punti sotto la media UE del 66,2%.
E proprio le regioni fanalino di coda evidenziano maggiormente questa differenza. La Campania è la regione d’Europa con il minor numero di donne occupate (32,2%), seguita da Calabria (33,1%) e Sicilia (34,9%).
Il gender gap di riduce in presenza di un maggior grado di istruzione. Il tasso di occupazione delle laureate in Italia è del 79,3%, e in questo caso il divario rispetto al resto dell’Unione Europa è intorno ai cinque punti (all’84,3%). In presenza del solo diploma delle superiori, la forbice sale a dieci punti (58,6% contro il 68,9%). E con la terza media è ancora più ampio: 36,6% vs. 47,3%.