
La seconda metà di maggio si avvicina a un
momento chiave per la stagione: ci troviamo in quella fase in cui, storicamente, può scattare il passaggio definitivo alla
stabilità estiva o, al contrario, può proseguire la
variabilità tipica della primavera. Ma cosa suggeriscono gli
ultimi aggiornamenti dei modelli meteorologici? Al momento lo scenario è tutto fuorché definito. Le proiezioni numeriche si alternano tra
ipotesi di nuove perturbazioni e scenari opposti, in cui l’
anticiclone africano si espanderebbe verso nord, respingendo le insidie instabili in arrivo dal Nord Europa. In sostanza,
l’atmosfera è in bilico, e ogni emissione modellistica sembra aprire una porta diversa per il futuro del nostro tempo. L’instabilità resta minacciosa, ma i segnali stanno cambiando Fino a pochi giorni fa sembrava certo l’arrivo di un nuovo
affondo perturbato tra il
20 e il 21 maggio, ma le ultime elaborazioni ridimensionano sensibilmente questa prospettiva. I fenomeni previsti sono stati rivisti al ribasso e, nella nuova lettura, si riducono a
rovesci locali tra coste e aree interne, distribuiti in modo irregolare e senza una vera struttura organizzata. Si tratterebbe quindi di un
disturbo blando, più che di una vera fase di maltempo, e questo apre la porta a un nuovo interrogativo:
l’anticiclone potrebbe approfittarne? Il ruolo della linea di convergenza intertropicale Un elemento cruciale per comprendere l’evoluzione delle prossime settimane è la posizione della
ITCZ – linea di convergenza intertropicale. La sua risalita verso nord, se confermata, ha spesso un impatto diretto sulla spinta verso l’Europa delle
masse d’aria calda subtropicale e, in particolare, degli
anticicloni di origine africana. Nel caso in cui questo meccanismo si attivi pienamente, si potrebbe assistere a una
transizione verso la stabilità estiva. Ma se il movimento restasse debole o rallentato, il
Mediterraneo centrale rimarrebbe esposto a
correnti fresche e instabili dal Nord Europa. E questa è la variabile che ancora oggi mantiene in sospeso la traiettoria stagionale. Una fase interlocutoria: il tempo osserva e attende Lo scenario più probabile, almeno nel breve termine, è l’avvio di una
fase interlocutoria, dove né l’instabilità né l’alta pressione riusciranno a imporsi con decisione. I modelli mostrano un tentativo di
rimonta anticiclonica, ma ancora
senza la forza necessaria per bloccare l’ingresso di nuove perturbazioni. Questo rende la previsione per la fine di maggio particolarmente incerta. In assenza di segnali netti,
l’atmosfera resta vulnerabile, pronta a reagire anche a minimi disturbi barici. Ed è per questo che
una svolta improvvisa è ancora possibile, sia verso l’estate che, al contrario, verso nuovi episodi di maltempo. Le regioni più esposte e quelle più protette Se la situazione dovesse evolvere come indicano i modelli più recenti, si prevede un quadro più stabile e soleggiato su
Sicilia, Sardegna e Calabria, regioni che potrebbero godere di una maggiore influenza anticiclonica. Diverso il discorso per il
Nord Italia e parte del
medio versante Adriatico, dove la presenza di
correnti più fresche e instabili potrebbe ancora generare annuvolamenti e disturbi, seppur localizzati. Conclusioni: in attesa della svolta, occhi puntati sui prossimi giorni La
primavera si sta rivelando una stagione dinamica e complessa, con
modelli meteorologici in continua evoluzione. In questo contesto, è essenziale monitorare non solo le carte meteo, ma anche gli
indici climatici globali, come la posizione della ITCZ e le dinamiche delle correnti a getto. Per ora,
la stagione estiva resta in attesa, in bilico tra due scenari: uno più stabile, pronto ad aprire le porte al caldo, e uno ancora improntato alla
variabilità e all’instabilità. I prossimi aggiornamenti saranno decisivi per capire quale delle due strade imboccherà davvero il mese di maggio.
Meteo, fine Maggio: SVOLTA decisiva. Gli ultimi aggiornamenti