"L’industria? Questione di sicurezza nazionale"
"L’industria è una questione di sicurezza nazionale". Il presidente della Piccola Industria di Confindustria, Giovanni Baroni, ha aperto così la...

"L’industria è una questione di sicurezza nazionale". Il presidente della Piccola Industria di Confindustria, Giovanni Baroni, ha aperto così la prima giornata del Forum annuale ospitato a Palazzo Vecchio a Firenze. "Non possiamo fare da soli", ha detto, chiedendo "scelte condivise" e uno sforzo corale per superare le incertezze di uno scenario complesso, dove "ci sono opportunità, ma anche rischi che, se non gestiti, diventano freni agli investimenti".
Nessuna polemica, ha sottolineato Baroni, ma è innegabile che il costo dell’energia rappresenti "un problema di competitività" che si traduce in un nodo sistemico, di interesse generale. "Mi sembra che un’azione decisa a favore di un abbattimento dei costi dell’energia sia l’indirizzo del governo, ribadito ancora l’altro giorno in Senato dalla presidente Giorgia Meloni. Non possiamo che attenderci una sua concretizzazione il più possibile rapida". Sul fronte delle misure a supporto delle imprese, il giudizio su Transizione 5.0 è netto: "Con le modifiche ha iniziato a funzionare, ma è tardi: il ritardo accumulato a causa di un impianto iniziale inadeguato ci impedirà di utilizzare i 6,3 miliardi stanziati. È uno spreco enorme".
Preoccupazioni anche sull’orientamento europeo: il primo pacchetto Omnibus, secondo Baroni, non ha portato la discontinuità attesa rispetto alla precedente Commissione. "Vorremmo vedere gesti concreti che rimettano davvero al centro l’impresa, dopo anni di scelte scellerate". Un appello all’azione è arrivato anche da Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana. "Il governo si deve muovere", ha detto con forza, rilanciando le richieste già avanzate dal presidente nazionale Emanuele Orsini. "Siamo con lui quando chiede istituzioni amiche, non burocrazie asfissianti che costano decine di miliardi all’Italia che produce. Siamo con lui quando rivendica un’energia a prezzi sostenibili. Siamo con lui quando dice che salari e produttività non sono nemici, e che il conflitto non è nelle fabbriche. E siamo con lui quando chiede una revisione profonda di Industria 5.0". Bigazzi non esclude forme eclatanti di protesta, come "una nuova marcia dei quarantamila o uno sciopero generale degli imprenditori". Oggi sarà proprio il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini, a chiudere il Forum.
mo. pi.