Il Parlamento Ue sulle emissioni “Multe auto spalmate in 3 anni”
Il Parlamento europeo imbocca la corsia di sorpasso per sospendere le multe previste per le case automobilistiche che non rispettano gli impegni sui nuovi obiettivi anti-inquinamento. Ieri infatti l’Eurocamera ha approvato la procedura d’urgenza per votare la proposta della Commissione Ue che prevede più flessibilità sui target di taglio delle emissioni scattati quest’anno. La plenaria […] L'articolo Il Parlamento Ue sulle emissioni “Multe auto spalmate in 3 anni” proviene da Iusletter.

Il Parlamento europeo imbocca la corsia di sorpasso per sospendere le multe previste per le case automobilistiche che non rispettano gli impegni sui nuovi obiettivi anti-inquinamento.
Ieri infatti l’Eurocamera ha approvato la procedura d’urgenza per votare la proposta della Commissione Ue che prevede più flessibilità sui target di taglio delle emissioni scattati quest’anno. La plenaria riunita a Strasburgo voterà quindi domani sulla modifica al regolamento sui limiti di anidride carbonica adottati per le auto di nuova immatricolazione. I deputati europei hanno sostanzialmente accettato l’idea che si tratta di un intervento che reclama una rapidità emergenziale come aveva suggerito l’esecutivo comunitario.
La misura è il risultato delle consultazioni avviate lo scorso autunno dalla Commissione coni rappresentanti dei costruttori d’auto.
Sostanzialmente, se domani verrà acceso il disco verde del Parlamento europeo, le multe verranno impartite solo alla fine del triennio 2025-2027 se non verranno rispettati i tetti complessivi e non quelli stabiliti anno per anno. Questa modalità consente dunque alle aziende di compensare eventuali ammanchi in uno o due anni incrementando le loro prestazioni negli anni successivi. Soprattutto permettere di non pagare le multe nel 2025.«Credo – ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che Germania e Italia, le due più importanti economie manifatturiere d’Europa, possano fare la differenza per il rilancio della competitività, in particolare del settore automobilistico».
«Il fatto che due tra i massimi esponenti di case costruttrici – ha sottolineato Massimo Artusi, presidente di Federauto riferendosi all’intervista congiunta aLe Figaro di John Elkann e Luca de Meo chiedano all’Europa una fulminea revisione di rotta in nome della “neutralità tecnologica” e del “rispetto della domanda” rompe un fronte che finora si era di fatto allineato alle utopiche scelte di una Commissione soggiogata dalle lobby dell’elettrico».
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