I palazzi fiorentini come lavagne. Scritte politiche e scarabocchi. Presa di mira anche una cappella
Si moltiplicano le azioni dei writer che imbrattano con slogan e sigle gli edifici della città. In molti casi, quando vengono vandalizzate strutture appena ridipinte, sembrano vere provocazioni.

La vecchia cappella di villa il Casone di via Villamagna da sempre cattura gli sguardi per la sua linea graziosa che ’entra’ nel largo marciapiede della strada che collega la Nave a Rovezzano ai lungarni. Nei giorni scorsi qualcuno – attratto forse dal candore delle sue mura – ha pensato bene di trasformarla in una lavagna dove snocciolare una serie di ’pensieri’ politici. Ecco che allora i residenti sulla piccola facciata e sui lati hanno notato scritte vergate con una bomboletta di spray nero. ’Free Ghespe, l’Antifa non si processa’. ’No Tav’. No Ddl 1660. Il tutto condito con varie A di anarchia vergate sul muro. "Che bisogno c’era di imbrattare anche la cappellina?" sospira la gente della zona. Che in linea di massima è quasi arresa. E lo è qui, a Gavinana, come in altre zone della città e in particolare al Campo di Marte, alle Cure , nell’area dello Statuto e a Coverciano. Tutte zone accomunate dalla presenza di molti villini a schiera – in stile inizi del Novecento – che sembrano essere i prediletti dai writer. E in particolare chi sceglie di affidare i propri ’pensieri’ alle pareti di una palazzina o di un condominio sembra prediligere villette fresche di pittura. Alcune scritte che compaiono qua e là sono autentiche provocazioni. Su tutte lo slogan ’Basta degrado’... In sostanza si dice stop a un qualcosa che contemporaneamente ci contribuisce a creare. Girando un po’ per la città si trovano una valanga di scritte che dovrebbero essere ’firme’ ma che in realtà agli occhi dei passanti figurano come veri e propri scarabocchi. Un esempio classico è nella zona di San Salvi dove un muro giallo di via dell’Arcolaio compaiono graffiti viola, neri e rossi. E ancora nel vicino viale Verga , proprio sotto (e sopra) la targa che dà il nome alla strada. Sempre in viale Verga compare una maxi scritta nera (No base Nato) sulla facciata di un palazzo in pietra. E ancora in via Fra Paolo Sarpi, vicino allo stadio Franchi. Qui troviamo una falce e martello, una scritta (Free Lions) e perfino un disegno di una testa stilizzata. Via Leonardo Bruni, zona piazza Gavinana. Qui una vecchia palazzina appena ritinteggiata ha ingolosito i writer che l’hanno tempestate nottetempo di scritte con buona pace dei residenti che avevano appena speso fior di quattrini per la ristrutturazione. Insomma un problema diffuso e sulla carta assai difficile da arginare. In primis perché le azioni dei cosiddetti writer – a meno che questi non si mettano all’anima di vergare scritte particolarmente complesse o murales (non richiesti) – sono di fatto rapidissime. Il tempo di tirar fuori dalla giacca una bomboletta, ’griffare’ il muro e darsela a gambe. Roba da un pugno di secondi. In secondo luogo poi quasi tutte le azioni avvengono nella notte, lontane da occhi indiscreti che potrebbero ’disturbare’ i blitz. Gli ultimi episodi più eclatanti hanno riguardato una ’vittima’ illustre, la basilica di Santo Spirito, che ormai da anni non trova pace tra feste improvvisate sul sagrato e scarabocchi in genere realizzati sul lato destro della chiesa.