Fotovoltaico: come i prosumer possono sostenere la rete e difendere le rinnovabili

Il fotovoltaico è oggi la soluzione più economica al mondo per avere elettricità. Le batterie seguono a ruota nella riduzione dei costi, promettendo di gestire la produzione discontinua delle rinnovabili e garantire più stabilità alla rete. Sull’altra corsia della transizione, quella dell’elettrificazione dei consumi finali, la marcia è più lenta ma comunque inarrestabile, con veicoli […] The post Fotovoltaico: come i prosumer possono sostenere la rete e difendere le rinnovabili first appeared on QualEnergia.it.

Mag 7, 2025 - 12:00
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Fotovoltaico: come i prosumer possono sostenere la rete e difendere le rinnovabili

Il fotovoltaico è oggi la soluzione più economica al mondo per avere elettricità. Le batterie seguono a ruota nella riduzione dei costi, promettendo di gestire la produzione discontinua delle rinnovabili e garantire più stabilità alla rete.

Sull’altra corsia della transizione, quella dell’elettrificazione dei consumi finali, la marcia è più lenta ma comunque inarrestabile, con veicoli elettrici, pompe di calore ed elettroni che rimpiazzano le molecole nei processi industriali.

Cosa potrebbe andare storto?

Le criticità principali sono due, ma la buona notizia è che cogliendo le opportunità offerte da una si può contribuire ad affrontare l’altra. Una prima problematica è la necessità di flessibilità, sempre più urgente man mano che le Fer diventano protagoniste; l’altra è l’ondata di opposizione politica verso le rinnovabili, cavalcata e gonfiata dai movimenti populisti.

Una soluzione a entrambi i problemi potrebbe essere di coinvolgere gli utenti finali nella gestione del sistema elettrico, condividendo con loro i benefici economici che si possono trarre nel fornire flessibilità al sistema: tariffe scontate nei picchi di produzione solare, ricariche gratuite per le auto gratis quando i prezzi sono negativi, incentivi a ridurre i consumi nei picchi di domanda solare.

Gli esempi in Europa sono sempre più numerosi e, d’altra parte, con gli incentivi in calo e la fine dei sistemi di net metering come il nostro scambio sul posto, per il solare FV distribuito dare ai prosumer nuove fonti di introiti, fornendo servizi alla rete, è quasi una strada obbligata.

Questo è uno dei concetti centrali emersi ieri, 6 maggio, a Monaco di Baviera, nella prima giornata di convegni alla vigilia di Intersolar 2025, che quest’anno ha attirato 2.700 espositori, come ha comunicato in apertura Markus Elsässer, Ceo di Solar Promotion GmbH, l’azienda che organizza l’evento fieristico.

“Il nuovo sistema è la flessibilità”

Il FV, come mostrano anche i dati del nuovo Global Market Outlook di SolarPower Europe, è sulla buona strada per essere la più importante tecnologia energetica nel mondo, come da previsioni Iea: entro il 2032 sarà la prima fonte in Europa, secondo Vegard Wiik Vollset, Head of Renewables & Power – EMEA di Rystad Energy.

Più che nello spingere il solare, dunque, ora “la sfida è adattare il sistema, puntare su flessibilità, elettrificazioni, V2G, storage”, ha detto nell’intervento di apertura Elsässer, cioè “dimostrare che avere energia da Fer 24/7 non solo è possibile, ma conveniente e affidabile”.

“Non è che al sistema serve flessibilità, il nuovo sistema è la flessibilità”, ha sintetizzato Greg Jackson, Ceo di Octopus Energy. L’utility britannica, infatti, come poche altre ha trovato la sua forza nel coinvolgimento dei prosumer: offrendo incentivi ai clienti per spostare i loro  consumi “abbiamo costruito una centrale elettrica virtuale con carico controllabile da 1,8 GW in 3 anni”, ha spiegato.

Ad esempio, in certe zone e momenti, Octopus offre ricariche gratis per i veicoli elettrici dei clienti, oppure li paga per diminuire i consumi nei picchi serali. Oppure ancora, in una collaborazione con un’azienda immobiliare, garantisce che le nuove case non pagheranno l’elettricità per 10 anni grazie alla sua gestione di impianto fotovoltaico, batteria e pompa di calore.

Opportunità di sistema

I prezzi negativi, i picchi serali e in genere tutti gli squilibri che si stanno manifestando nel sistema elettrico diventano così un’opportunità di cui le aziende possono approfittare assieme agli utenti e ai prosumer.

Ma il beneficio è anche di sistema: “Si risparmia sui costi di rete e si esercita sui consumatori un appeal pro Fer che può essere la chiave contro la rivolta anti-rinnovabili sobillata da spinte populiste”, ha sottolineato Jackson, citando varie offensive delle destre mondiali, tra cui la proposta di tassare le Fer per impedirne lo sviluppo fatta da Reform UK, che ha ottenuto un ottimo risultato alle ultime elezioni locali in Gran Bretagna.

Per il Ceo di Octopus è importante che ai consumatori vengano trasmessi prezzi zonali (come in Italia molto timidamente si inizia a fare) e tariffe dinamiche, possibilmente senza troppi interventi dei regolatori, per dare la possibilità agli operatori di sperimentare e riaggiustare il tiro con rapidità.

Centrale poi diventa la capacità degli operatori di elaborare dati: Octopus utilizza una capacità di calcolo che è “decine di volte” quella di alcuni sistemi di pagamento elettronico diffusi a livello planetario, ha spiegato.

Anche l’intervento di SolarPower Europe è stato centrato su demand response e batterie: “con queste due soluzioni entro il 2030 possiamo dimezzare i curtailment degli impianti a fonti rinnovabili”, ha stimato Walburga Hemetsberger, Ceo dell’associazione.

“I soli veicoli elettrici in Europa, con le loro batterie, garantirebbero, grazie al V2G, un carico gestibile da 35 GW”, le ha fatto eco Michel Villa, direttore di smartEn, l’associazione imprenditoriale europea che spinge per una maggior partecipazione degli utenti alla gestione del sistema elettrico.

L’apagón spagnolo

Sullo sfondo della discussione aleggiava ovviamente “l’apagón”, cioè il blackout vissuto dalla penisola iberica lunedì 28 aprile: “La Spagna ha un mercato per la regolazione della frequenza chiuso alla domanda”, ha ricordato Villa, citando uno dei tanti servizi che batterie e prosumer possono dare alla rete.

Su questo Julian Jansen, vicepresidente di Ease, l’associazione europea per lo storage, ha ricordato come gli accumuli siano fattori chiave non solo per i costi (in California oggi le batterie coprono il 20% della domanda nel picco serale), ma anche per la stabilità.

Per esempio, gli accumuli moderni sono in grado di contribuire a quel black start, la ripartenza a freddo, che la rete spagnola (che ha solo 200 MW di batterie) ha fatto così fatica a effettuare dopo il disastro delle 12:33 di due lunedì fa.

Alcuni clienti di Octopus, ha detto a tal proposito Jackson, sono stati tra i pochi ad avere elettricità mentre il resto della Spagna era al buio, grazie alle batterie delle loro auto e dei loro sistemi fotovoltaici.

Sull’apagón va citato poi quanto detto da José Donoso, direttore dell’Unef, l’unione fotovoltaica spagnola: premettendo che ancora non si conoscono le cause precise del blackout, Donoso ha riferito che segnali di disturbo nella rete erano stati segnalati nella mezz’ora precedente al collasso, cosa che farebbe pensare che il distacco di alcuni parchi FV sia una conseguenza e non una causa del problema.

Nel paese, ha spiegato, oggi le rinnovabili sono nel mirino e si è di fronte a un grosso bivio, con una fetta rilevante dell’opinione pubblica che vorrebbe rallentarne lo sviluppo: “fortunatamente il governo da subito ha chiarito che invece si continuerà nella direzione dell’energia pulita”.

Una strada obbligata

Sicurezza e consumatori a parte, come detto, la partecipazione dei prosumer ai servizi di rete e al mercato è importante anche per la crescita del FV distribuito che, come mostra questa slide presentata da Dina Darshini di LCP Delta, è ancora centrale in Europa (off topic: si noti la performance, del FV da balcone, impressionante, date le taglie di cui parliamo).

“Con la fine dell’era del net metering, il FV residenziale e C&I oggi deve trovare altre spinte e ci sono grandi esigenze di flessibilità, quindi un grande potenziale”, ha spiegato l’analista elencando i vari servizi che i prosumer possono offrire alla rete, dal bilanciamento alla regolazione di frequenza, e alle utility.

Come ha ricordato Gadi Hirsh di Solaredge, con i mercati chiave che aboliscono i vecchi incentivi a favore di compensazioni legate al mercato, infatti si è passati “da sistemi semplici, chiusi e incentivati a ecosistemi complessi, connessi e reattivi alla rete”, nei quali all’impianto fotovoltaico e alle batterie sempre più spesso si integrano ricariche EV e pompe di calore, quidi con molti più strumenti per dare servizi alla rete.The post Fotovoltaico: come i prosumer possono sostenere la rete e difendere le rinnovabili first appeared on QualEnergia.it.