Chi è Enrico Camosci, il campione di poker italiano e perché ha guai con la Guardia di Finanza
Nel mirino della Finanza i premi in denaro conseguiti da Enrico Camosci, giovane campione bolognese fuori dall’Unione europea che a differenza di quelli vinti nella Ue (tassati alla fonte) devono essere dichiarati. Tutti i dettagli

Nel mirino della Finanza i premi in denaro conseguiti da Enrico Camosci, giovane campione bolognese fuori dall’Unione europea che a differenza di quelli vinti nella Ue (tassati alla fonte) devono essere dichiarati. Tutti i dettagli
Questa volta l’asso pigliatutto potrebbe essere nelle mani del Fisco, secondo cui sostiene che Enrico Camosci, giovane campione mondiale di poker, avrebbe omesso dichiarazioni di 1,5 milioni di euro, tutti derivanti dall’attività sportiva svolta in forma abituale e professionale e inquadrabile perciò come redditi da lavoro autonomo svolto al di fuori dei Paesi dell’Unione europea.
L’OBBLIGO DI DICHIARARE VINCITE IN CASINO’ EXTRA UE
Se da un lato, spiega infatti la Finanza che si è messa sulle tracce di fiches apparentemente non dichiarate, i premi corrisposti da case da gioco autorizzate all’interno dell’Unione Europea non vanno dichiarati, in quanto soggetti a ritenuta alla fonte, quelli conseguiti al di fuori del territorio comunitario costituiscono reddito per l’intero ammontare percepito.
La mossa delle Fiamme gialle lascia intuire come il bersaglio del Fisco non siano più puntato solo gli Influencer, i sex worker online e i divi del piccolissimo schermo degli smartphone ma si stia velocemente spostando anche sulla categoria dei giocatori professionisti, o “gamer”, come vengono definiti oggi. La Guardia di Finanza del capoluogo emiliano sostiene infatti di aver intravisto, nelle sue partite, il bluff: un’omessa dichiarazione dei redditi milionaria per le vincite extra Ue che potrebbe essere seguita da una contestazione penale.
CHI E’ ENRICO CAMOSCI
Trentuno anni, bolognese, noto nell’ambiente come “Camosh”, Enrico Camosci è un ragazzo dalla faccia pulita e dal sorriso contagioso che una volta al tavolo lasciano il posto al ben noto sguardo da sfinge che gli ha consentito di conseguire vincite stellari sui tavoli dei casinò di tutto il mondo come pure da PC, dove si è fatto le ossa prendendo parte ai tornei sui siti dedicati al poker online.
“Ciao sono Enrico ho 30 anni vengo dall’Italia, da Bologna, e gioco soprattutto tornei online, ma nell’ultimo periodo ho iniziato anche a giocare tornei live” si legge in una sua presentazione ripresa da un sito online. “Vivo a Malta e mi piace vincere. Ho iniziato a seguire il poker in televisione e poi giocando con gli amici scoprii che mi piaceva parecchio. Ho iniziato a giocare online crushando il field in fretta e poi non mi sono più fermato. All’inizio – dice di sé ripercorrendo la sua carriera ai tavoli – giocavo a un Abi molto molto molto basso, avevo un bankroll di 100 euro e iniziai a giocare i tornei da 1 euro. Poi quando raggiunsi i 200 euro iniziai a giocare i tornei da 2, quindi ho fatto tutta la scalata del bankroll management. Sono stato davvero consistente”.
Anche il suo trasferimento a Malta potrebbe aver contribuito ad accendere un faro sulla sua posizione. “Nel 2015 mi sono trasferito a Malta – racconta sempre Enrico Camosci -, ho avuto qualche buon risultato, chiusi al secondo posto un torneo su Winamax per una moneta di 120 mila o qualcosa di simile, è strato uno dei miei shot più grandi. Poi vinsi 200 mila dollari con un torneo da 500 dollari che di nuovo fu il mio risultato più grande.”
LE VINCITE DA CAPOGIRO ESIBITE SUI SOCIAL
Enrico Camosci non è una star di Instagram e sui suoi social pubblica con moderazione, ma non mancano i post su vincite da capogiro: “1 milione e 600 mila euro al Casinò di Barcellona, 734 mila euro pochi giorni dopo nello stesso posto”, annota ad esempio La Stampa che poi sottolinea che queste “sono partite giocate in presenza e trasmesse in diretta streaming, una modalità che l’uomo ha praticato sempre più di frequente negli ultimi tempi”. E adesso la partita con l’Agenzia delle Entrate, che ha in mano le carte.