Bandi Fintech Factory: contributi a fondo perduto per Startup e PMI innovative

Aperti i Bandi Fintech Factory MEF per Startup e PMI innovative e nuove imprese femminili: tutte le istruzioni di domanda per i contributi a fondo perduto.

Mag 15, 2025 - 20:00
 0
Bandi Fintech Factory: contributi a fondo perduto per Startup e PMI innovative

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha lanciato un nuovo programma di sostegno all’imprenditoria innovativa: si chiama Fintech Factory e, grazie ad un fondo da oltre 2 milioni di euro, concede contributi a fondo perduto a Startup e PMI innovative (con un focus sulle imprese femminili) del settore finanziario.

Nell’ambito della piattaforma, offre anche servizi di consulenza e occasioni di networking. Sono già disponibili i finanziamenti per il 2025 e 2026 e sono già aperti i primi due Avvisi pubblici, i quali prevedono 25 percorsi di validazione. Vediamo tutto.

Come funziona il programma Fintech Factory MEF

Fintech Factory MEF (Laboratori di cybersicurezza e innovazione del Dipartimento del Tesoro) mira promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative nel settore dei pagamenti digitali, della Blockchain, dell’Insurtech e Wealthtech, finanziando progetti e iniziative con forte impatto innovativo e potenziale di crescita.

Il programma è aperto a spin-off, PMI e Startup innovative, nonché a soggetti imprenditoriali che intendono sviluppare tecnologie all’avanguardia nel settore Fintech. Oltre al supporto economico, Fintech Factory offrirà percorsi di formazione, mentorship e strumenti per favorire l’accesso ai mercati, creando sinergie tra operatori tradizionali e new comers del mercato fintech.

Bandi Fintech Factory: destinatari e contributi

Fintech Factory offre contributi a fondo perduto a parziale copertura delle spese ammissibili, supporto tecnico e consulenziale per la gestione del progetto e l’accesso ai mercati, percorsi di formazione e networking per favorire la crescita e la collaborazione tra imprese e istituzioni.

  • Misura 54 – Avviso pubblico per Startup e PMI: bando per il supporto a percorsi di validazione di soluzioni proposte da startup e PMI nell’ambito di laboratori di innovazione del Dipartimento del Tesoro, aperto a startup costituite da non oltre 60 mesi al momento della candidatura e PMI con meno di 250 occupati e fatturato annuo entro 50 milioni di euro (o totale di bilancio entro 43 milioni). Offre contributi a fondo perduto pari a 90mila euro.
  • Misura 64 – Avviso pubblico per Startup a conduzione femminile: bando per il supporto a percorsi di validazione di soluzioni proposte da startup e PMI nell’ambito di laboratori di innovazione del Dipartimento del Tesoro, aperto a startup costituite da non oltre 24 mesi con più della metà delle socie donne e/o una donna in qualità di amministratrice delegata o amministratrice unica, oppure aspiranti startupper di imprese a conduzione femminile. Offre contributi a fondo perduto pari a 75mila euro.

Come e quando fare domanda

Le imprese interessate devono presentare la domanda esclusivamente in modalità telematica attraverso il portale dedicato del MEF, entro le scadenze indicate nel bando (ossia entro il 20 giugno 2025), a cui possono partecipare Startup e PMI innovative iscritte negli appositi registri, imprese che operano nel settore fintech con progetti di innovazione tecnologica e potenziale di crescita, soggetti imprenditoriali che intendono sviluppare soluzioni digitali per la finanza, in particolare in ambito di sicurezza, trasparenza e inclusione finanziaria. I progetti finanziabili riguardano:

  • Lo sviluppo e la sperimentazione di tecnologie per pagamenti digitali e wallet elettronici.
  • Soluzioni basate su blockchain e criptovalute per la sicurezza e la tracciabilità delle transazioni.
  • Innovazioni nel campo dell’insurtech e del wealth management digitale.
  • Sistemi di compliance automatizzata e di gestione del rischio finanziario.
  • Tecnologie per la digitalizzazione dei processi bancari e finanziari.

Per accedere ai contributi è necessario presentare progetti dettagliati che dimostrino la fattibilità tecnica e l’impatto economico, oltre a indicare un piano di sviluppo sostenibile.

I bandi integrali